Casera Chiavalot appartiene all’ insieme delle malghe Davoraut, termine utilizzato a Frisanco per indicare la zona dei pascoli situati sul versante Nord del Monte Raut. Costituita dalle mura perimetrali prive di serramenti e coperta da un tetto in legno, puó offrire ricovero in caso di maltempo. Una strada forestale di recente costruzione passa un centinaio di metri sopra la casera e permette di raggiungerla con percorso turistico seguendo i cartelli segnaletici del Parco Dolomiti Friulane.
Tali cartelli hanno fuorviato anche il sottoscritto che era intenzionato a percorrere uno dei vecchi sentieri abbandonati che un tempo collegavano le Casere Davoraut. Pubblico una descrizione di tale sentiero, piacevole da riscoprire, adatto a chi ha qualche ora a disposizione.
Dal bivio tra i sent. 967 e 968 si segue la strada fino ad un tornante dal quale si imbocca una pista che muore poco più avanti. Da lí parte il sentiero, che con vari segnali forestali e non, si abbassa ad attraversare un paio di rii.
Si giunge alla sorgente detta da li Gratulis; da qui spariscono i bolli, ma il sentiero diventa evidente e ci condurrà fino a sbucare nella parte inferiore dei prati di Casera Chiavalot. Da lí si sale a raggiungere la casera.
C’è una griglia? Un caminetto? Ci sono lamponi?
La griglia é meglio che te la porti. I lamponi non so, dovresti chiedere al mio amico Gongo che se ne intende.
Gongo chi?
come gongo chi??
ah l’ ignoranza
Meglio non conoscere certa gente: dammi retta!
Sono stato alla casera Chiavalot scendendo dalla strada forestale e nel rientro ho dato un’occhiata al percorso che suggerisci per raggiungere la casera dal tornante di q. 875 c.
Al termine della pista, presso lo spiazzo terminale, ho intravvisto l’ometto e ho seguito per qualche minuto le tracce (frecce rosse e verdi, sv. forestali) fino ad intuire che il percorso calava nel solco sottostante. Per mancanza di tempo non ho proseguito: se non sbaglio bisognerà abbassarsi per circa 150 m. Il percorso segnato come traccia in “Tabacco” è fedele?
Grazie per l’attenzione.
Ciao Luciano,
vedo che giri sempre da queste parti. L’itinerario che ti interessa lo puoi trovare sui sentieri dei garibaldini; la traccia sulla tabacco è affidabile mentre la relazione sul libro no. Sei stato in Plan di Malgustà?
Caro Luciano, ben ritrovato. La traccia che hai imboccato é quella giusta, e io personalmente ho seguito il percorso del libro dei garibaldini che ho trovato abbastanza fedele. L’ unica incertezza puó essere presso il Rug da li Ciuvitis dove i segnavia forestali vanno un po’ in tutte le direzioni. Buona esplorazione.
Finalmente, dopo lunghe meditazioni, ho raggiunto casera Chiavalot dal rug de li Ciuvitis: soltanto gli schianti specialmente sul traverso nel bosco che poi porta ai prati della casera danno qualche fastidio. Un po’ prima di giungere ai prati, in corrispondenza del costone che sale dalla Val Silisia, ho notato un ometto: è forse relativo ad un percorso che parte (vedi carta Tabacco) dalla strada che porta a Troconere?
Rispondo a Pinco: non sono ancora stato a Plan Malgustà in quanto ritengo che quel percorso debba essere ben “meditato”, però …. l’ho sempre in lista.
Si capo, l’ometto è relativo al percorso di cui parli. Mandi.
Altra curiosità: mi sai dire quale era, a suo tempo, l’accesso principale alla casera? Potrei avere qualche cenno sul sentiero che parte dalla strada per Tronconere?
Grazie.
Se per principale intendi quello lungo il quale conducevano le vacche (mulattiera più larga e comoda) era per il Plan di Crous. Ora la strada ha distrutto l’antica mulattiera, ma ricordo che prima della sua costruzione, presso il ghiaioncino dove il sentiero per F. Capra prendeva la direzione Sud, proseguiva il sentiero e tenendosi un poco più basso di dove ora c’è la sede stradale entrava nel pascolo dall’alto con un traverso obliquo in discesa. Non dimenticare che i sentieri erano funzionali ai borghi (ora ruderi) della valle; così per il Plan de Crous era comodo salirci da Valina (il borgo poco sotto Panuch da dove inizia il sent. per F. Capra e casera Valina Alta); da Sisilan era più funzionale salire lungo il Rug da li Ciuvitis; da Case Val Bassa per il Troi da la Clanfa. Qualche info sul sentiero che sale da Sisilan: dal ponte sul Rug da li Ciuvitis (sempre acqua nel torrente, massi muschiosi) risali la sponda sx orografica. Le tracce sono piuttosto scarse o nulle; se qualcuno lo ha percorso di recente (l’ometto che hai trovato fa pensare a ciò) potrebbero esserci anche altre tracce di passaggio come specchiature o tagli. Comunque destreggiati per seguire il tracciato della cartina (altimetro e bussola) oppure sali in bosco liberamente e arrivi senza problemi in Chiavalot. Il Troi da la Clanfa sale in un primo momento la sponda dx orografica della Val Bassa e poi la faggeta sotto la casera; qui nessuna traccia, però si intuisce da altri segni una frequentazione (scarsa comunque). Buone esplorazioni!
Grazie per le preziose e interessanti informazioni, ma ora la domanda sorge spontanea: il percorso che ho effettuato calando nel rug da li Ciuvitis e passando per la sorgente da li Gratulis (e da lì la traccia si vede che è “vissuta”) era solo una scorciatoia?
Pinco mi pare un incompetente, quindi riporto la mia esperienza: da Sisilan (poco dopo il ponte sul Ruc da li Ciuviti) ho risalito il bosco inizialmente a casaccio (ci sono piste da tutte le parti, dura trovare quella originale) per poi portarmi sul crinale di destra (sinistra orografica del rugo che taglia le quote 980 e 935) dove c’è una traccia in cresta che ho un po’ ripulito. Va detto che ci sono bolli vari e specchiature che prendono mille direzioni. Ho tenuto la traccia sul crinale finchè questa, sotto le rocce, si perde un po’: qui si evitano le rocce passandovi a destra, quindi si ritrova il sentiero (ometti) arrivando ad una parete compatta, sotto la quale parte sia una traccia a destra, sia a sinistra. Io ho preso quella di sinistra, che evidente e ben segnalata porta ad attraversare il rugo e risalire il crinale in destra orografica. Attenzione a tirare l’occhio verso il rugo per individuare il punto in cui il sentiero taglia orizzontalmente a destra!
Incompetente?
Verrò a prendere lezioni da te che risali un bosco e ci fai una relazione di ben 6 righe! Sei come quelli che bollinano una cresta!
Non ti do tutti i torti 🙂
Purtroppo io non ho al medagliere salite come le tue, degne di Gongo (lo conosci?), quindi devo ben gonfiare le mie
Dici bene: una scorciatoia rispetto alla mulattiera delle vacche, più veloce e con meno dislivello. Questo è un esempio di doppio sentiero per zone pascolive, uno per le vacche è l’altro per i bipedi (più veloce e più corto). Altri ne puoi trovare in Canal grande di Meduna (casera Chiarpin), F. Dodismala (stalla Lastreit).