Il Dosaip è un placido montagnone a mio parere montagna simbolo dell’ introduzione all’ escursionismo selvaggio in quanto si trova a cavallo tra l’ ultimo lembo di civiltà motorizzata della Val Cellina, nonchè l’ estremità dei selvaggi canali del Meduna.
Il suo avvicinamento non è facile a causa del fatto di dover percorrere almeno un’ ora di ghiaie (più un’ altra ora per il rientro) dopo le quali si attacca la salita attraversando il selvaggio versante Sud delle Caserine Basse fino in Caserata; giunti qui dopo tre ore di marcia, per la cima ne restano altre due su sentieristica non manutentata dal Club Alpino Italiano. Tutti questi fattori la rendono una vetta mistica ed impegnativa agli occhi dell’ escursionista domenicale abituato a merende ed abbuffate presso i più rinomati rifugi 4 stelle, che però sente il bisogno di osare di più, di “trasgredire”.
Personalmente salii il Dosaip più di dieci anni fa e, complice una giornata estiva eccezionale con aria tersa che permetteva di osservare le coste fino alla punta dell’ Istria, rimasi anch’ io stregato dal fascino del selvaggio su cui ci si affaccia una volta giunti in vetta; oltre a questo, l’ imbattermi in QUESTA RELAZIONE mi ha sempre fatto desiderare di ritrovarmi lassù percorrendo la via di salita relazionata sulla “Grigia Berti” lungo la Costa di Pu.
Approfittando quindi di questo mite e secco inverno, abbiamo deciso di tentare la salita nel giorno di massimo freddo polare.
Nonostante le previsioni non siano state disattese (-17 in Grave di Gere!) giunti in Caserata constatiamo con sorpresa che qualcuno ha osato sfidare il freddo polare a rischio della propria vita pernottando nella casera (che Eroi!)
Giunti in prossimità dei ruderi di Casera Dosaip molliamo la traccia e ci dirigiamo verso la costa montandovi per infidi prati. Una volta sopra, la costa si presenta erbosa, larga ed agevole. Giunti sul primo cocuzzolo incontriamo i mughi, croce e delizia dell’ itinerario: croce perché oltrepassarli è una vera lotta, delizia perché offrono protezione dall’ esposizione verso i precipizi della Val Meduna.
Dopo un paio di altre cimette si giunge sull’ anticima.
Uno stretto intaglio, ripidi verdi, ancora un passaggio su roccia e qualche metro di crestina e finalmente si giunge in vetta al Monte Dosaip.
Ore 4.30 da Casera Podestine; difficoltà EE. Consigliabile l’ uso di ramponi da prato.