Monte Ciaurlec (1148 m)

Segnavia CAI 819; ore 1.30. Percorso non faticoso, in una zona di faggete e di vallette carsiche; T.

Dalla Casera Valinis si percorre il sentiero CAI 819 risalendo l’ ampia dorsale boscosa in direzione dell’ altipiano del Ciaurlec.

Monte CiaurlecMonte CiaurlecMonte Ciaurlec

Seguendo con attenzione il segnavia lungo il sentiero non sempre evidente, si raggiunge il bivio presso il prato con roccioni carsici; si va verso destra ed in breve si raggiunge la quota 1148 che, assieme alla vicina quota 1149 (ripetitore) costituisce la vetta del Monte Ciaulec.

Monte Ciaurlec

Panorama verso le Prealpi Carniche.

Monte Ciaurlec

Dalla sommitá del Ciaurlec le Caserine e il Dosaip.

Monte Ciaurlec

Panorama verso le Alpi Carniche; in evidenza a sinistra la Creta delle Chianevate. A destra il Monte Rest e al centro in basso l’ omonimo Passo.

Dalla vetta si può scendere all’ abitato di Toppo proseguendo per il sentiero CAI 819 fino alla Casera Tamer. Poco prima della casera si abbandona il sentiero per seguire una traccia che, in discesa tra boschetti porta alla Casera Sinich, dalla quale si prosegue verso destra in moderata salita uscendo poi su una conca prativa a rasentare le recinzioni del poligono di tiro.

Monte Ciaurlec

Casera Tamer con alle spalle il Valcalda e la Cuesta Spioleit.

Casera Sinich

Casera Sinich.

Monte Ciaurlec

Poco più avanti, tralasciando il sentiero sulla destra che va a Casera Davass ci si innesta in una strada sterrata; in prossimità di una marcata curva a sinistra la si abbandona per prendere un marcato sentiero che scendendo in diagonale porta all’ abitato di Toppo.

Monte CiaurlecToppo

 

 

 

2 pensieri su “Monte Ciaurlec (1148 m)

  1. Andrea F.

    Ciao, sarebbe carino inserire anche la sorgente del Fornat e le “Cjamaratis”, poco sotto casera Tamer: da questa si prende il sentiero che scende verso casera Selvaz, e poco dopo essere entrati nel bosco (5 minuti da casera Tamer) si vede una traccia che va a sinistra passando accanto a un folto pino (rami del pino tagliati), e con un po’ di intuito (e una freccia rossa) si trova la sorgente, un buco nella roccia in cui si può entrare e volendo si può percorrere la stretta grotta fino a sbucare su un camino che riporta all’aria aperta.
    Tornati sul sentiero cai, si avanza ancora un centinaio di metri (in direzione Selvaz) e ci si butta fuori, stavolta sulla destra (non c’è una traccia precisa, tutta la zona è un groviera di roccia): li ci sono le Cjamaratis, antri carsici molto caratteristici usati dai partigiani.
    Ciao!

    1. dolomitidxtagliamento Autore articolo

      Ma quante ne conosci! La salita dai Piani di Gerchia l’ho fatta anni fa quando non avevo la macchina fotografica, ma ho un bellissimo ricordo della suggestivitá delle sagome scolpite nella roccia ed avevo intenzione di tornarvi prima o poi. La sorgente non la conoscevo, ma da come la descrivi vale la pena tornare. Magari andiamo insieme… Ciao!

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