Passo di Valbona

Un’interessante escursione per chi ama i sentieri CAI poco battuti è sicuramente quella che porta al Passo di Valbona, valico posto lungo la catena Col Nudo – Cavallo che collega la Val Chialedina in Friuli Venezia Giulia con il Venál di Montanès in Veneto.

Da Casera Gravuzza si prosegue la salita nella Val Chialedina prima in bosco e poi lungo la cresta di una morena con a sinistra depositi di neve perenne alla base delle ripide pareti del Monte Teverone.

A quota circa 1400 il sentiero piega destra e, lasciata la valle che termina qualche centinaio di metri più in alto (Landre Scur), risale ripidamente il fianco destro della valle fra pini mughi e faggi. Attraversato un prato alla base di pareti, si supera una fascia rocciosa salendo per gradini scavati nella roccia.

 

Si giunge così in una grotta (ricovero per 5-6 persone; Madonnina) e si prosegue superando un canalino facilitati da un cavo metallico. Poco sopra si esce su un piano inclinato erboso e roccioso che sale verso il passo; lo si risale tenendosi a sinistra di caratteristiche placche scanalate e per terreno in parte erboso ed in parte ghiaioso si perviene al Passo Valbona; fin qui ore 3.30.

Giunti fin qui si può salire alla vetta del Col Nudo oppure proseguire verso valle a raggiungere Montanés o il Rifugio Carota.

Si scende ora nel versante opposto nell’ampio catino alto del Venal di Montanés e ci si dirige (sempre segnavia Cai 965) verso il caratteristico torrioncino isolato (Col de Piero) che divide in due la valle.

Si prosegue la discesa tenendosi a destra del Col de Piero e seguendo il segnavia per tracce sempre più evidenti, si giunge alla Casera Scalet Bassa. Per carrareccia in breve si scende ad incontrare la strada che, se percorsa verso sinistra oltre il fondovalle, porta in circa tre chilometri a Montanés, mentre se viene seguita verso destra raggiunge pure in circa tre chilometri la “Strada dei Rifugi”, poco a monte del Rifugio Carota, sopra Pieve d’Alpago.

 

 

 

 

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