Stalle Giavons (1050 m)

Stalle Giavons

Le Stalle Giavons, situate sul versante meridionale dell’ omonimo monte, erano un tempo degli edifici impiegati per le attività pastorali divisi in tre complessi: di sotto, di sopra e di mezzo; in quest’ ultimo complesso è stato ricavato un piccolo ricovero dotato di caminetto, tavolo, panche ed un paio di posti letto su graticcio. Purtroppo il ricovero ha subito il parziale scoperchiamento del tetto in lamiera per cui è per metà a cielo aperto. In ogni caso, augurandoci che venga presto ripristinato, può ancora essere utile come ricovero di emergenza, nonché come tappa di viaggio offrendo un ottimo angolo merenda retrostante.

Stalle Giavons

Situato lungo il sentiero CAI 386, il ricovero è raggiungibile dal Ricovero Ex Scuola di Frasseneit, oppure dalla Casera Chiampis in ore 2.00. Entrambi gli itinerari, seppur comodi e manutentati, vanno intrapresi da Tramonti di Sopra e risultano lunghi e tortuosi; vi è in alternativa  un itinerario che dal paese porta direttamente alle Stalle Giavons e che andiamo ora a descrivere.

Dalla località Pradiel, nei pressi della Casa Alpina di Concordia si prende la scalinata indicata dal cartello “Sentiero da lis Fornas” ed in breve si giunge prima alla Casa Bianca e poi a Casa Abis; da questa il sentiero continua verso occidente sempre con segnavia CAI non numerato. Ad un primo bivio ci si tiene a sinistra, e dopo aver attraversato un pascolo con rudere infestato dai rovi si rientra nel bosco proseguendo in falso piano fino ad arrivare ai ruderi del borgo di Cualtramon.

Stalle Giavons

Cualtramon

Le Case Cualtramon.

Dietro le case il sentiero scende ripido e attraversa il rio Rusubeit al di là del quale seguiamo il sentiero affiancati da un muretto; facendo attenzione si reperisce una traccia che si stacca a destra e va a risalire l’ impluvio in destra orografica fino a giungere ad un colletto a quota 740 denominato Vualt da la Liedra (Passaggio dell’ Edera).

Cualtramon

Stalle Giavons

Dal Vualt da la Liedra si sale lungo la dorsale e in prossimità di un relitto di albero schiantato la traccia volge verso Ovest ad attraversare una serie di pareti con ricoveri d’ animali al cui termine si traversano due corsi d’ acqua; dopo il secondo si risale l’ impluvio fin dove possibile, portandosi poi sulla dorsale di sinistra e salendo ad incontrare in serie tre sellette con masso sulla sinistra; le prime due vengono sfiorate, mentre la terza viene valicata. Subito dopo la traccia si biforca e si prende quella che scende in una valletta con un torrente.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Attraversato il rio si sale seguendo la traccia e alla prima occasione si traversa verso sinistra a risalire una pala boscosa che culmina nel crestone meridionale del Monte Cocolar.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Dal crestone meridionale del Cocolar la vista si apre sulla piana di Tramonti. Al centro della foto chiude l’ orizzonte il Monte Taiet.

Seguendo i bolli si traversa abbassandosi lievemente fino a portarsi alla quota delle Stalle Giavons visibili dall’ altro lato se la vegetazione non è ancora fiorita. Si prosegue in quota attraversando il Rio Giavons oltre il quale la traccia si immette nel sentiero CAI 386 tramite il quale in pochi minuti si perviene alle Stalle Giavons.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

La valle del Meduna.

Stalle Giavons

Dalle Stalle Giavons la vista si apre sull’ Aquila di Tramonti.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Da Pradiel ore 3.50; difficoltà EE. Al ricovero si può accedere da Tramonti mediante un altro itinerario che passa per le già citate Stalle Giavons di Sopra e che trovi relazionato a questo link. Dalle stalle si parte l’ itinerario per la Rampa all’ Aquila.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Le pozze del Meduna.

Stalle Giavons

 

 

 

7 pensieri su “Stalle Giavons (1050 m)

  1. luciano

    L’idea era di tentare di raggiungere il bivacco Giavons per l’itinerario proposto. Ripeto “tentare” perché mi conosco e sò che per simili itinerari devo provarci più volte prima di raggiungere l’obiettivo. Infatti non mi è riuscito nemmeno di raggiungere Cualtramont e cercherò qui di riepilogare: salendo da Pradiel (strada da lis fornas) si raggiunge la “casa bianca” e proseguendo (sempre con segnavia Cai) arrivo all’ultimo tornante dopo il quale dovrei arrivare a casa Abis che però non raggiungo. A questo tornante arriva da sin. (O) un altro sentiero (senza segnavia, ma falciato e pulito) che, in discesa e dopo un altro tornante, porta ad una fornace di calce e lì termina. Trascurando di arrivare alla fornace, sul tornante appena prima del manufatto, parte una misera traccia in direzione O che ho tentato di seguire, ma la fitta vegetazione, i rovi, ramaglie varie e senza alcun segno di passaggio, mi hanno fatto desistere. A quel punto ho riguadagnato il tornante con il segnavia e ho preso un’altra traccia che avevo notato che è risultata subito più “vissuta” ( rami spezzati ) e sempre in direzione O e in salita mi ha portato verso il solco della Val del Fisar fino ad un passaggio attrezzato e lì mi sono confermato nell’idea che quello è il percorso per la stalla di Val Fisar e le stalle Giavons di sopra. Non ho più proseguito e sono rientrato perché quello non era l’obiettivo e oltre tutto non mi ero portato la relazione di quel percorso.
    A questo punto mi sono chiesto: dovevo forse insistere sulla misera traccia infestata dai rovi? oppure ho commesso qualche errore di interpretazione della tua relazione?

  2. dolomitidxtagliamento Autore articolo

    Ciao, se ho capito bene la tue indicazioni, eri sul sentiero giusto, e i rovi lo confermano! Ti consiglio di ritentare armato di forbici, roncola (detta anche corteàs) o quant’ altro attrezzo utile al giardinaggio, quanto al greppismo. Poco oltre a dove sei arrivato si apre un pascolo con rudere (nella foto 3 di questo articolo); lì del rudere è il punto peggiore, dopodichè migliora. Più avanti, prima di Cualtramon troverai diversi schianti, perciò consiglio anche il seghetto. Dopo Cualtramon molto meglio, ma lì il problema diventa trovare il percorso in alcuni punti chiave. Ho fatto tutto il percorso in discesa un mese fa, ed ho trovato il tratto Cualtramon-Abis decisamente peggiorato rispetto a com’ era un anno prima. Anch’ io lo scorso anno ho dovuto ritentare per raggiungere l’ obiettivo; la prima volta ho approfittato per pulire un pò e facilitarmi la successiva progressione. Buon divertimento!

  3. luciano

    Avevo un seghetto e anche la forbice per potare, ma quella barriera vegetale mi ha “smontato” in quanto leggendo la tua esposizione nonché anche quella di “gongo”, mi ero convinto che i rovi fossero solo in prossimità del rudere. Devo rimetterlo in agenda, magari in un momento “vegetazionale” più favorevole!
    Grazie.

    1. Pinco

      Esiste un modo per arrivare a Cualtramont più tranquillo, ma con maggiore dislivello. Proseguendo lungo la strada oltre la colonia alpina della Diocesi di Cuncuardia, poco prima che la strada termini (piazzola e inizio mulattiera per Frassaneit), c’è sulla destra una croce sopra la riva; basta salire un poco oltre la croce e si trova la traccia del vecchio sentiero. Notizia avuta da Bepi Canderan, ma non verificata.

        1. Pinco

          Il proprietario ha rifatto la copertura del bivacco, ha installato una stufa e rifatto il graticcio per dormire; ha inoltre affisso sulla porta un avviso che il rifugio è usufruibile solo per emergenze ed è vietato a merenderi e cacciatori.

    2. Pinco

      Verificata la salita a Cualtramont dalla strada per le Pozze Smerdaldine. Prima di attraversare il ponte di ferro sul Rug da la Ira sali il ripido pendio di destra fino a che intercetti la traccia che ti porta ai ruderi del borgo. Un po’ di dislivello in più, ma cosa vuoi che sia per un giovinotto par tuo.

Lascia un commento