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Cima Cadin degli Elmi (2424 m)

Cima Cadin degli Elmi vista dal Sentiero Marini.

Cima Cadin degli Elmi vista dal Sentiero Marini.

Soprastante il Bivacco Gervasutti dal quale si accede, Cima Cadin degli Elmi è una superba cima tra i Monfalconi che impone una salita non banale, ma abbordabile dagli escursionisti che hanno pratica ed amano metter mani sulla roccia.

Cadin degli ElmiCadin degli Elmi

Dal bivacco ci si incammina nel catino dietro di esso a risalire le ghiaie che scendono dalla Cresta di Santa Maria mantenendosi alla destra di un evidente spuntone roccioso cui fa capo l’ omonima forcella.

Cadin degli Elmi

Giunti in forcella e rivolto un attimo uno sguardo verso la lontana Casera Vedorcia ed il territorio circostante, ci si volge a destra dove un canalino ghiaioso risale la cresta in corpo alla nostra cima.

Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Guadagnata la sommità della crestina iniziano i prati e la traccia punta ad un torrione che costituisce l’ antecima Sud della vetta.

Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Giunti quasi al bordo dei prati interrotti dai precipizi che sprofondano in Val di San Lorenzo, si traversa a sinistra passando alcuni canali ed entrando sotto alle pareti occidentali della Cima Cadin degli Elmi; seguendo i numerosi bolli e ometti che indicano un cambio di direzione, si traversa la base delle pareti per entrare in un canalino che si risale con divertenti passaggi di I grado dal quale si esce a pochi metri dalla panoramicissima vetta.

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Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Cadin degli Elmi

Ore 1.10 dal bivacco, difficoltà A.

Cadin degli Elmi

Bivacco Fisso Giusto Gervasutti (1940 m)

Bivacco Gervasutti

Di proprietà della Sezione Cai XXX Ottobre di Trieste, è dedicato ad un fortissimo alpinista friulano. Sorge in una piccola conca erbosa a Sud della Cima Cadin degli Elmi, a breve distanza della Forcella Spe. Affiliato alla Fondazione Antonio Berti, è dotato di nove posti letto ed è sempre aperto.

Bivacco Gervasutti

Per accedere al bivacco si può salire da fondovalle per il lungo e faticoso sentiero CAI 356, oppure optare per il Sentiero Marini, lungo ma pregevole per la bellezza dei panorami e dell’ ambiente attraversato. Tale sentiero, fa parte dell’ Alta Via numero 6 delle Dolomiti, denominata Alta via dei Silenzi.

Bivacco Gervasutti

Lungo il Sentiero Marini.

Dal bivacco invece, oltre alla già citata Cima Cadin degli Elmi, si può proseguire per l’ Alta Via dei Silenzi compiendo una bellissima traversata al Ricovero Casera Laghet de Sora.

Dalla Costa della Piura si vede gran parte dell' itinerario per Casera Laghet de Sora.

Dalla Costa della Piura si vede gran parte dell’ itinerario per Casera Laghet de Sora.

Dal bivacco seguendo il segnavia CAI si salgono i prati ad Ovest guadagnando il crinale della Costa della Piura. Ignorando il vecchio sentiero che scende franato in più punti, si sale verso destra ancora qualche metro di cresta per poi attraversare in quota sull’ esile sentiero detritico che in circa quindici minuti porta alla Forcella Spe dalla quale ci si abbassa di circa 80 metri presso una fonte (unica possibilità di acqua per il bivacco Gervasutti) in corrispondenza del bivio con il sentiero CAI 356.

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Si lascia a sinistra il sentiero segnavia 356 che scende ripido in Val di Santa Maria e si prosegue in leggera discesa per sentiero fra i mughi fino in fondo alla Val Misera.

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Senza proseguire per l’ evidente sentiero che attraversa in leggera discesa la valle, si segue il segnavia che sale diagonalmente fino a raggiungere una selletta sulla cresta che divide la Val Misera dalla Val di Lares.

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Si scende ora per circa 100 metri in un canalone e quindi si attraversa in quota l’ ampia Val di Lares; con un’ altra salita diagonale per buon sentiero si raggiunge la panoramica Forcella di Col Andon (Forcella di Pedescagno), in vista della Cima dei Preti e del ricovero.

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Per buon sentiero alla base delle rocce della cresta che sale alla Cima Sella si raggiunge in quota la Val dei Frassin dove si incontra il segnavia CAI 390 e dove, pochi metri a valle del bivio, sorge il bel ricovero.

Bivacco Gervasutti

Ore 2.30; difficoltà EE.

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Bivacco Gervasutti

Sentiero Arturo Marini

ATTENZIONE!! – SENTIERO DISMESSO O PER ALPINISTI SENZA ATTREZZATURE

Il tracciato del Sentiero Marini visto dal Col Cadorin.

Il tracciato del Sentiero Marini visto dal Col Cadorin.

Da anni la mia amica Francesca mi parla del famigerato Sentiero Marini, percorso da lei in compagnia di Daniele anni fa, e rivelatosi un’ interminabile calvario su ghiaie mobili ed esposte. Desideravo quindi da tempo scoprire le insidie di tale tratto dell’ Alta Via dei Silenzi, oggi sicuramente ancor più faticoso visto che è stato giustamente dismesso nel 2009 ed abbandonato da allora.

Sentiero Marini

Dal Rifugio Pordenone si scende ad attraversare le ghiaie della Val Montanaia ed al di là si incontra subito il sentiero segnavia CAI 352 che inizia immediatamente a salire ripido ed a tornanti nel bosco. Dopo circa 30 minuti si raggiunge una selletta dalla quale si può ammirare in tutta la sua imponenza il Campanile di Val Montanaia.

Sentiero Marini

Il sentiero prosegue attraversando alcuni canaloni e tratti boscosi fino a pervenire sullo splendido balcone del Col Cadorin: eccezionale da questo belvedere la visione degli Spalti di Toro!

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Cima Cadin degli Elmi e di Vedorcia dal Col Cadorin.

Si prosegue prima in quota, poi, con una rampa, si sale alla base delle rocce (un breve tratto richiede attenzione) e con una cengia si raggiungono le ghiaie della Val di San Lorenzo (targa in ricordo del giovane alpinista pordenonese Arturo Marini).

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Attraversato in quota l’ ampio ventaglio di ghiaie, il sentiero risale una ripida pala di pini mughi per poi proseguire verso sinistra e raggiungere la panoramica conca erbosa dove sorge il bivacco Gervasutti.

Sentiero Marini

Sentiero Marini

Giunti alle ghiaie di San Lorenzo, il sentiero risulta interrotto dai dilavamenti che hanno portato via il terreno su cui si poggiava; portandosi sul ciglio del canale, si cerca di traversare dove meglio conviene per portarsi sul fondo dello stesso (abbassarsi qualche metro).

Il dilavamento delle ghiaie deove passava il sentiero.

Il dilavamento delle ghiaie dove passava il sentiero.

Una volta sul fondo, guardando verso le rocce in alto, si noterà un vecchio bollo conservatosi in quanto impresso nella roccia; traversando ci si porta nelle prossimità del bollo entrando in un canalino sabbioso ed uscendone alla sua sommità tramite un passaggio in opposizione.

Sentiero Marini

Il canalino sabbioso.

Traversando nuovamente con due passi delicati, si gira l’ angolo trovandosi di fronte un insperato canale dal fondo roccioso. Si risale il canale fino al suo esaurimento alla base delle pareti dove si può traversare verso Sud portandosi sulle ghiaie più stabili al di là del franamento raggiungendo la ben evidente ripida pala di mughi (ometti).

Sentiero Marini

Dopo questi passagi il sentiero torna via via più agibile fino ad approdare alla verde conca del Bivacco Gervasutti.

Sentiero Marini

Difficoltà EE/R, ore 4.00/5.00. Traversata effettuata in data 24 settembre 2016 con Francesca e Alessandro. Si ricorda che l’ ambiente descritto potrebbe subire ulteriori modifiche a seguito di particolari eventi atmosferici. Ma questo fa parte dell’ avventura…

Sentiero MariniSentiero Marini