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Landre Scur (1113 m)

Il Landre Scur è una cavità naturale situata nel versante Nord del Monte Resettum in territorio del Parco Naturale Dolomiti Friulane. La grotta, che si estende per una lunghezza di oltre quattro chilometri, è il fenomeno più rappresentativo di carsismo del gruppo Raut-Resettum, e si apre a quota 1113 nella parte alta della Val de Crode con un ingresso di venti metri di altezza e altrettanti di larghezza. Gli studi effettuati nella cavità, attraverso le esplorazioni speleologiche iniziate in maniera scientifica nel 1967, suggeriscono che tra i cunicoli ipogei del Landre Scur un tempo scorressero le acque del Cellina, andando a costituire un’antica sorgente del fiume.

Davvero bello e monumentale l’ingresso il quale ha fatto sì che Landre Scur sia diventato una delle attrazioni naturalistiche principali del Parco, talmente interessante da indurre gli amministratori a commissionare la costruzione di un sentiero ex novo per poter raggiungere la cavità. E a ragione, visto che arrivati in prossimità dell’apertura, pare che da un momento all’altro spunti fuori un Tirannosaurux Rex e, aggiungo io, non sarebbe male in effetti portarvi all’interno qualche sagoma di dinosauro per rendere ancor più suggestivo il sito, vista la vicinanza del famoso ritrovamento di masso con impronte fossili di Casera Casavento, nonché tutti gli altri massi con impronte disseminati nella valle, un eccezionale patrimonio icnologico unico in Italia, il quale ho purtroppo nuovamente constatato che non è assolutamente preso in considerazione dopo essere stato nel nuovo centro visite di Claut, allestito con l’entusiasmante museo etnografico, nonché la nuova parte dedicato alle famose e  importantissime azioni militari della grande Guerra nel Friuli Occidentale.

Rinfranca il cuore comunque, vedere che il Parco investe buoni capitali per costruire il nuovo sentiero per il Landre Scur con pregevoli opere realizzate con pali di legno (anche a struttura incastrata!), sorretti da tiranti in acciaio con successivo riempimento di sassi. Tutto questo per portare il turista ad una grotta sì con ingresso monumentale, ma niente più, perché il fruitore domenicale certo non intraprende l’esplorazione della cavità, ignari tutti che all’interno del Parco vi sia una grotta con un pari ingresso e una sorgente attiva che dà vita alla sottostante spettacolare cascata, un ingresso insomma da SOGNO,  il cui sentiero di accesso per essere reso fruibile richiederebbe una minima manutenzione di pala e piccone.

Ore 1.30 da Casera Casavento; difficoltà T.