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Cridola (2581 m)

Mentre dall’ alto valico scendevo verso la vallata del Piave, vidi aprirsi sulla mia sinistra una valletta breve, ma grandiosa, con nello sfondo una stupenda forma dolomitica. Sorpreso da tanta bellezza, mi domandai come mai si chiamasse quel monte turrito. “El Cridola”, mi disse infine un uomo che lavorava in un pascolo. E la via per salirci? “Su la croda del Cridola no se ghe vien”, fu la risposta. Rimasi colpito: una vetta dolomitica ancora vergine mi guardava! Due giorni dopo le Marmarole, la vetta superba era mia. Mi trovavo per primo, felice e contento, sulla cima piú alta delle Alpi Clautane settentrionali e il mio sguardo spaziava a Sud su un mondo inebriante di mirabili castelli e torri  e colonne, molte delle quali superavano la mia montagna, se non in altezza, certo per l’attrattiva delle loro forme incredibilmente ardite. Sorgevano lingueggianti le “lame di spade”e i “fasci di baionette”, come il Murray chiamava le dolomiti con immagini felici. Un regno fantastico che, chiuso dall’ anello fatato dell’ignoto e del mistero, sbarrate le porte, aspettava, in purità verginale, il rivelatore: le Alpi Clautane.

                                                                                             Julius Kugy “Dalla vita di un Alpinista”.

Dal Rifugio Giaf si sale alla soprastante Forcella Scrodavacca per la bella mulattiera con segnavia CAI 346.

Cridola

Cridola

Giunti in forcella si abbandona il sentiero che scende in Val Prá di Toro e al Rifugio Padova per salire sulla destra (segnavia CAI 344) prima per detriti e poi per un friabile canalino a raggiungere la Tacca del Cridola, forcella che si affaccia sulla Val Cridola (fin qui EE, ore 3.00).

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

Dalla Tacca in corrispondenza di alcune lapidi parte a sinistra la via normale al Cridola segnalata da bolli rossi ma su terreno friabilissimo e pericoloso. Senza problemi di orientamento, in un paesaggio dolomitico spettacolare tra cenge, canalini e strane conformazioni della roccia, si arriva a toccare l’agognata cima dove svetta la croce posizionata dalla comunitá di Lorenzago.

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

L’ agognata croce di vetta del Cridola. Foto di Daniele.

Panorama dalla vetta del Cridola verso la valle del Piave. Foto di Pietro.

Panorama dalla vetta del Cridola verso la valle del Piave. Foto di Pietro.

Cridola

Ore 2.00, difficoltá A (in prevalenza I grado e tre brevi passaggi di II grado, attenzione ai bolli in discesa).

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

Cridola

Rifugio Padova (1278 m)

Rifugio Padova

Inaugurato nel 1910 dalla Sezione CAI di Padova, fu successivamente distrutto da una valanga; venne ricostruito in zona piú sicura, nella parte bassa del prato. E’ accessibile da Domegge con una stretta strada in gran parte asfaltata che corre alta sulla destra orografica della Val Talagona.

Aperto con servizio di alberghetto d’estate e durante i giorni festivi, dispone di cinquanta posti letto; telefono 0436 – 72488.

Vista la facilità di accesso, il rifugio puó essere una meta ideale per la gita domenicale in famiglia vista la presenza di giochi all’ aperto e del simpatico anello di Prá di Toro adatto ai piú piccoli.

Lungo l' anello del Prá di Toro. Sullo sfondo gli omonimi Spalti.

Lungo l’ anello del Prá di Toro. Sullo sfondo gli omonimi Spalti.

Rifugio Padova

Nei pressi del rifugio.

Francesco.

Francesco.

Per chi invece ama le passeggiate un po’ piú lunghe riportiamo la traversata al Rifugio Giaf passando per la Forcella Scrodavacca tramite sentiero CAI 346 in 3.15 ore.

Per una comoda mulattiera si risale prima in bosco e poi su terreno aperto la Val di Toro; lasciato a destra il sentiero segnavia CAI 342 diretto al Bivacco Marchi-Granzotto, si prosegue a tornanti internandosi nel lungo corridoio sassoso della Forcella Scrodavacca, aperta fra il Gruppo del Cridola a Nord e quello dei Monfalconi a Sud.

Rifugio Padova

La Val di Toro

In discesa dalla Forcella Scrodavacca.

In discesa dalla Forcella Scrodavacca. Foto di Pietro.

Oltrepassata la forcella (splendido panorama verso la Carnia), si scende verso Est e, sempre per comoda mulattiera, si raggiunge il rifugio.

Rifugio Padova