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Fontanon del Tasseit

Fontanone: in geografia fisica, nome dato alle sorgenti carsiche caratterizzate da variazione rapida di flusso, o da intermittenza, o da oscillazioni assai marcate nella portata. (Enciclopedia Treccani)

I Fontanon sono nella Regione FVG delle risorgenze in quota che sgorgano direttamente dalla roccia e che solitamente dopo brevissimo percorso evolvono in spettacolari cascate alte anche centinaia di metri.

Fontanon dal Toff.

Il fenomeno si spiega nella natura carsica di un gruppo montuoso che, nella parte superiore, raccoglie le acque grazie ai propri pianori sommitali simili a degli imbuti e che vengono inghiottite dalle varie cavità presenti nel terreno. Tali acque quindi entrano nel ventre della montagna dove si accumulano dentro i lunghi e complessi sistemi ipogei all’ interno della roccia. Quando le cavità più profonde sono colme, l’acqua in eccesso trabocca dalle aperture laterali ritornando alla luce nelle spettacolari forme che possiamo apprezzare.

Ciadin di Dosaip. Qui la neve in fusione e la pioggia scendono nelle cavità sotto la montagna e alimentano il Fontanon del Tasseit.

In Dolomiti Destra Tagliamento possiamo apprezzare questo tipo di spettacolo in Val Silisia, nel versante Sud del sottogruppo del Dosaip; le acque meteoriche captate dal Ciadin de Dosaip si inabissano nei meandri della montagna per sgorgare 800 metri più in basso presso il Fontanon del Tasseit.

 

Dosaip (2062 m) – Costa de Pu

Dosaip Costa di Pu

Salendo lungo la Costa di Pu verso Forcella Pregoiane.

Il Dosaip è un placido montagnone a mio parere montagna simbolo dell’ introduzione all’ escursionismo selvaggio in quanto si trova a cavallo tra l’ ultimo lembo di civiltà motorizzata della Val Cellina, nonchè l’ estremità dei selvaggi canali del Meduna.

Dosaip Costa di Pu

Il suo avvicinamento non è facile a causa del fatto di dover percorrere almeno un’ ora di ghiaie (più un’ altra ora per il rientro) dopo le quali si attacca la salita attraversando il selvaggio versante Sud delle Caserine Basse fino in Caserata; giunti qui dopo tre ore di marcia, per la cima ne restano altre due su sentieristica non manutentata dal Club Alpino Italiano. Tutti questi fattori la rendono una vetta mistica ed impegnativa agli occhi dell’ escursionista domenicale abituato a merende ed abbuffate presso i più rinomati rifugi 4 stelle, che però sente il bisogno di osare di più, di “trasgredire”.

Personalmente salii il Dosaip più di dieci anni fa e, complice una giornata estiva eccezionale con aria tersa che permetteva di osservare le coste fino alla punta dell’ Istria, rimasi anch’ io stregato dal fascino del selvaggio su cui ci si affaccia una volta giunti in vetta; oltre a questo, l’ imbattermi in QUESTA RELAZIONE mi ha sempre fatto desiderare di ritrovarmi lassù percorrendo la via di salita relazionata sulla “Grigia Berti” lungo la Costa di Pu.

Parte iniziale della Costa di Pu vista dal bordo del Cadin di Dosaip.

Parte iniziale della Costa di Pu vista dal bordo del Cadin di Dosaip.

Approfittando quindi di questo mite e secco inverno, abbiamo deciso di tentare la salita nel giorno di massimo freddo polare.

Cadin di Dosaip dalla prima parte della costa de Pu.

Cadin di Dosaip dalla prima parte della costa de Pu.

Nonostante le previsioni non siano state disattese (-17 in Grave di Gere!) giunti in Caserata constatiamo con sorpresa che qualcuno ha osato sfidare il freddo polare a rischio della propria vita pernottando nella casera (che Eroi!)

Dosaip Costa di Pu

Giunti in prossimità dei ruderi di Casera Dosaip molliamo la traccia e ci dirigiamo verso la costa montandovi per infidi prati. Una volta sopra, la costa si presenta erbosa, larga ed agevole. Giunti sul primo cocuzzolo incontriamo i mughi, croce e delizia dell’ itinerario: croce perché oltrepassarli è una vera lotta, delizia perché offrono protezione dall’ esposizione verso i precipizi della Val Meduna.

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Dosaip Costa di Pu

Dopo un paio di altre cimette si giunge sull’ anticima.

Dall' anticima Nord Caserine Alte e Basse.

Dall’ anticima Nord Caserine Alte e Basse.

Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Uno stretto intaglio, ripidi verdi, ancora un passaggio su roccia e qualche metro di crestina e finalmente si giunge in vetta al Monte Dosaip.

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Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Al centro l’ anticima e l’ ultima parte della costa. A destra le Caserine, a sinistra il Cornaget.

Dalla vetta la catena del Monte Cuerda.

Dalla vetta la catena del Monte Cuerda.

Panorama verso il Cornaget e la Frata del Barbin. Tra i due, in ombre, il Ciol de la Fratta.

Panorama verso il Cornaget e la Frata del Barbin. Tra i due, in ombre, il Ciol de la Fratta.

Ore 4.30 da Casera Podestine; difficoltà EE. Consigliabile l’ uso di ramponi da prato.

Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Cengla dal Giracùl

Il Monte Dosaip è una vetta satellite situata a Sud del gruppo Caserine-Cornaget dal quale è separato dalla dolce depressione di Forca di Caserata.
Pur non essendoci nessun sentiero CAI che ne raggiunge la cima, la facile via di salita attraverso il Cadin di Dosaip è menzionata in diverse guide, e questo fa di lui un must di escursionismo selvaggio tra gli appassionati.

Il Cornaget e Forcella delle Pregoiane dalla Casera Dosaip.

Il Cornaget e Forcella delle Pregoiane dalla Casera Dosaip.

Tuttavia, questo percorso ha una pecca: una volta raggiunta la cima e assaporato lo sconfinato panorama che va dalle dolomiti a lambire la punta dell’ Istria, si deve scendere per la stessa via di salita, rendendo il rientro un po’ noioso e poco interessante.
Vi è però la possibilità di compiere un anello salendo in vetta toccando minimamente la via normale. Tale anello, nasce dalla concatenazione di vari percorsi scoperti grazie all’ ardire delle genti locali la cui conoscenza giunge a noi come frutto di rapporti personali, ricerche nella memoria popolare, ed esplorazioni sul campo. La Cengla dal Giracùl è il primo di questi percorsi nonché quello che permette la possibilità di compiere l’ anello traversando il versante Est del Monte Dosaip ad una quota compresa tra i 1250-1350 metri di altitudine.

Cengla dal Giracul

Da Casera Caserata si prende il sentiero CAI 398 che divalla ad Est nel Canale Piccolo di Meduna. Dopo aver attraversato un rio con degli schianti, si lascia il sentiero percorrendo in discesa il bosco e riguadagnando il fondo del torrente in prossimità di una fonte. Scesi ancora qualche metro, si imbocca una cengetta che è la prima di una serie di cenge colonizzate da mughi e bosco che lungamente portano a quella che è la cengia vera e propria.

Cengla dal Giracul

Seguendo prima i bolli operati da qualche sprovveduto avventuriero per caso, e poi i tagli tra la vegetazione, si incontra ad un certo punto un antro denominato Claupa da la Thorla (thorla = cornacchia). Tale nome deriva probabilmente dalla nomenclatura clautana attribuita alla cengia (Cengla da la Thorla è il nome clautano della Cengla dal Giracùl). Se vuoi leggere una bella storia inerente alla Claupa da la Thorla, clicca qui.

Cengla dal Giracul

Claupa da la Thorla

Dopo un paio di brevi passaggi che richiedono passo sicuro, finalmente si perviene alla Cengla, sospesa su insondabili precipizi ma sempre larga e piacevole. Il nome Giracùl le viene attribuito dalla popolazione tramontina per il fatto che fino agli anni 50 in questo tratto vi era un masso che ostruendo il camminamento, costringeva a passare tenendosi ad esso dando le spalle al vuoto obbligando quindi a “giràr el cùl”.

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Dopo aver attraversato un piccolo giardino sospeso sul baratro, la cengia si esaurisce e si monta alla base del costone della Thorla cui fa capo 400 metri più in alto la quota 1815 denominata Ciucul da lis Sterpis. Qui il percorso potrebbe continuare fino alla Forca del Poul, ma noi prendiamo invece a risalire il costone della Thorla seguendo un canalino dapprima boscoso che più in alto immette in un secondo canalino tra zolle misto erba fino ad una stretta forcellina. Con un passaggio esposto si monta sul crinale che si segue per cresta o poco sotto di essa a seconda di quello che permette la vegetazione, fino a montare sul Ciucul da lis Sterpis. Lungo questo tratto di percorso si puó ammirare tutta l’ imponenza del versante orientale del Dosaip.

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Cengla dal Giracùl

Giunti sul Ciucul da lis Sterpis si prosegue verso occidente lungo lis Palis di Maglina, i ripidi prati che costringono quasi tutti gli avventurieri ad indossare i ramponi da prato (o da ghiaccio) per avanzare in sicurezza.

In prossimitá del Ciucul da lis Sterpis.

In prossimitá del Ciucul da lis Sterpis.

Ciucul da lis Sterpis
Si attraversano quindi i prati poco sotto la base delle imponenti pareti meridionali del Dosaip fino a portarsi sotto al canalone col quale arriveremo in vetta concatenando il terzo itinerario, la Via da la Bisa.

Lungo lis Palis di Maglina.

Lungo lis Palis di Maglina.

Intitolata a Maria Canderan detta la Bisa, fu la prima persona ad effettuarne l’ esplorazione; per saperne di più sulla storia di Maria clicca qui.
Al canale si accede prendendolo di petto arrampicandone il fondo roccioso…

Via da la Bisa

…oppure sfruttando la ripida balza erbosa sulla sinistra.

Via da la Bisa

Via da la Bisa

Via da la Bisa

Mantenendosi un po’ sul fondo e svincolando ai lati per evitare i risalti più difficili (obbligatorio un passaggio di II+) si passa attraverso un foro naturale sopra il quale ci si deve portare verso sinistra per poi obliquare su una cengia che porta ad una piccola selletta sul vuoto dalla quale parte una crestina erbosa ed aerea (vietato avere le vertigini).

Via da la Bisa

Via da la Bisa

Via da la Bisa

Questi ultimi 80 metri di cresta sono l’ ultima difficoltà prima di accedere alla spaziosa cresta sommatale che in pochi minuti porta all’ anticima Sud e subito dopo alla vetta principale del Dosaip.

Dosaip

La crestina percorsa lungo la Via da la Bisa. Al centro, in prospettiva verticale la cengia percorsa per uscire in cresta.

La crestina percorsa lungo la Via da la Bisa. Al centro, molto verde e in prospettiva verticale la cengia utilizzata per uscire in cresta.

Dosaip

Dosaip

Le Caserine dalla vetta del Monte Dosaip. Sotto di esse la Costa de Pu.

Dosaip

Il rientro avviene quindi per la via normale lungo il Cadin di Dosaip e i ruderi della Casera Dosaip fino alla Forca di Caserata; da lì sentiero CAI 398 fino in Podestine.

Dalla vetta , il Cadin di Dosaip

Dalla vetta , il Cadin di Dosaip

Per raggiungere la vetta ore 10 su difficoltà EE, RRRR, AD. Per il rientro ore 2.30, difficoltà E. Grazie a Giorgio per aver riscoperto e condiviso questo eccezionale percorso.

Dosaip

Dosaip

Dosaip