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Aquila di Tramonti (1616 m)

L’ Aquila di Tramonti è un trittico roccioso appartenente al sottogruppo del Frascola dalla particolare forma di un’ aquila dalle ali spiegate pronta a spiccare il volo se viene osservata da Frasseneit o dalla costiera del Monte Cuerda.

Tale conformazione rocciosa, formata da tre cime variamente raggiungibili, trova in quella che possiamo definire “l’ ala sinistra” la sommità maggiore, la quale è meta di pochi escursionisti  amanti dei percorsi selvaggi.

Per raggiungerla ci si deve portare preso la Forca del Frascola (raggiungibile da Casera Chiampis in 45 minuti, oppure dalle Stalle Giavons in ore 1.30.

Stalle Giavons.

Dalla Forca del Frascola si prende la crestina con croce che in direzione Sud si collega al corpo dell’ Aquila. Dopo aver passato con un salto agevolato dai mughi una spaccatura della montagna, si prosegue sulla cresta un po’ esposta fino alla base della rocciosa ala sinistra dell’ Aquila (sinistra inteso guardando da Sud).

Evitando il canale in macadam nel quale si svolge la nuova via tracciata da Andrea Favret, ci si mantiene a sinistra tra la vegetazione (mughi tagliati), fino ad arrivare alla base della conformazione rocciosa che costituisce la testa dell’ Aquila. A questo punto alla nostra destra abbiamo un bel pulpito che si raggiunge saltando una seconda spaccatura andando a montare sull’ ala; con una cengetta ci si porta fra i mughi che ci aiutano a salire ripidamente tra zolle ed in pochi minuti si guadagna la vetta dell’ Aquila. (difficoltà EE; ore 0.30 dalla forca).

Dall’ Aquila panorama verso la piana di Chiampis. Di fronte la forca del Mugnol, a destra la Costa Paladin, e a sinistra i Lastreit di Venchiareit.

Questa è la via normale all’ Aquila che tuttavia però presenta una pecca fatta notare dal suo curatore e divulgatore Giorgio Madinelli: su questo percorso, specialmente giungendo da Chiampis, della forma dell’aquila non si vede nulla.

Ecco dunque che il sopracitato Autore ha individuato e sperimentato una nuova via che non solo permette di guardare costantemente in faccia la meta, ma addirittura ci passa attraverso!

Dalle Stalle Giavons si prende il costone in destra al canale che evidente scende tra l’ Aquila e l’ antecima del Giavons; al momento opportuno, si entra nel canale e lo si risale a volte deviando nel pendio alla sua destra in occasione di alcuni salti impraticabili.

Rientrati definitivamente nel canale, si arriva all’ imbocco della rampa, la quale si risale aiutati anche dalla massiccia presenza di mughi (attenzione a prendere la rampa giusta).

Dopo essere passati quindi sotto l’ ala destra e la testa, ci si infila in una spaccatura con un antro.

Girato l’ angolo e affrontato il “Passaggio Mugo Morto”, ancora un traverso esposto e si è finalmente fuori dalla parete verticale. Risalito il ripido fianco occidentale dell’ ala facendosi spazio tra i provvidenziali e intralcianti mughi (attenzione a non incastrarsi) in pochi minuti si giunge alla vetta dell’ agognata cima.

Difficoltà: pur non avendo difficoltà alpinistiche importanti, l’ itinerario non può a mio parere essere sottovalutato a grado escursionistico a causa della continua esposizione nella parte alta, della mancanza di una traccia e della fatica da sostenere, caratteristiche queste che rendono l’ itinerario adatto ad escursionisti abituati alle lunghe marce che richiedono attenzione continua e per lunghi periodi di tempo.

Ore 2.30 dalle Stalle Giavons; difficoltà RR

 

Stalle Giavons di Sopra (1154 m)

Come già descritto in questo sito, le Stalle Giavons si dividono in tre alpeggi: di Sotto, di Mezzo (adattate a ricovero) e di Sopra. Quest’ ultime, poste poco sopra alle Stalle di Mezzo, sono raggiungibili direttamente da Tramonti per un itinerario che ricalca vecchi collegamenti tra le stalle in Canal di Meduna.

Stalle Giavons di Sopra

I ruderi di Stalle Giavons di Sopra.

Da Tramonti di Sopra, località Pradiel, presso la casa Alpina di Concordia si reperisce la scalinata con segnavia CAI segnalata come “Strada da lis Fornas” che in breve porta alla Casa Bianca poco più sopra.

La casa Bianca con alle spalle il Monte Giavons; il nostro percorso si svolge sotto la fascia rocciosa in centro alla foto.

La casa Bianca con alle spalle il Monte Giavons; il nostro percorso si svolge sotto la fascia rocciosa in centro alla foto.

Dietro la casa il sentiero continua portandosi a costeggiare i muretti di confine di casa Abis; seguendo fedelmente e con attenzione il segnavia, il sentiero fa una secca svolta a sinistra portandosi nei pressi della casa; poco prima si incontra un cartellone illustrato che parla del tasso; a questo punto si lascia il sentiero CAI per prendere un sentiero a sinistra sbarrato con alcune frasche (in alternativa, presso la secca svolta proseguire invece dritti e prendere il bivio a destra).

Casa Abis.

Casa Abis.

Iniziamo a percorrere un bel sentiero che prima in piano, poi in leggera salita ci porta a contornare la base del Cualnardon. Dopo aver attraversato alcuni rii, il terreno circostante si fa più ripido, e sotto di noi si intravedono le pozze e cascate del Rio Rusubeit.

Stalle Giavons di Sopra

Un passaggio attrezzato ci fa accedere in Val di Fisar sul fondo del rio che risaliamo brevemente fino a trovarci di fronte ad un salto impraticabile; voltate le spalle al salto, scorgiamo in destra orografica sopra di noi una pala boscosa con i resti delle stalle Val di Fisar.

Val di Fisar

Stalle Val di Fisar.

Stalle Val di Fisar.

Dai ruderi proseguiamo traversando in leggera salita il noccioleto, fino ad incontrare un poco accentuato canale tra la pala boscosa ed una pala più piccola e più rada con fondo prativo.

Stalle Giavons di Sopra

Si risale il canalino sul fondo, oppure divagando tra le erbe della pala più rada. Giunti al sommo del canalino presso una selletta, ci si sposta a destra presso i ruderi di un manufatto. Sopra il rudere un’ altra pala va risalita fino ad uscirne in cresta.

In prossimità della prima selletta.

In prossimità della prima selletta.

Sulla cresta.

Sulla cresta.

Seguendo la cresta si affronta prima un tratto breve ma piuttosto ripido verso destra (tagli nella vegetazione) per poi piegare verso occidente. Quando la cresta volge verso Nord, la si abbandona per prendere una traccia che si stacca a sinistra e prosegue in quota inizialmente su terreno ripido, poi sempre più piacevole. Superato un primo rio ed una selletta a cui fa seguito un secondo rio, in breve si arriva ad un’ altra sella posta tra il corpo del Monte Giavons ed il Cocolar.

Stalle Giavons di Sopra

Stalle Giavons di Sopra

Tra le nebbie, attraversiamo il canalone del “Ghiro Volante“.

Scollinando oltre la sella, ci si abbassa tra i faggi mantenendosi nell’ impluvio e puntando ai sottostanti prati facenti parte del pascolo di Casera Giavons di Sopra giungendo in pochi minuti ai ruderi delle omonime stalle.

Stalle Giavons di Sopra

Dalle stalle ci si porta al vicino Rug dal Giavons mantenendosi in quota ed attraversando il canale portandosi sull’ evidente sentiero sull’ altra sponda.

Passaggio di bouldering in Rug dal Giavons.

Passaggio di bouldering in Rug dal Giavons.

Seguendo la traccia si perviene ad una biforcazione dalla quale si prende la traccia più bassa che si perde quasi subito. Con intuito ci si abbassa di qualche metro scorgendo un paio di fettucce che confermano di essere sulla via giusta; ci troviamo poco sopra al Ricovero Stalle Giavons, visibile anche da un piccolo pulpito poco discosto dalla traccia che in breve ci deposita sul sentiero CAI 386 a pochi metri dal ricovero.

Il Ricovero Stalle Giavons tra la vegetazione visto dall' alto.

Il Ricovero Stalle Giavons tra la vegetazione visto dall’ alto.

Stalle Giavons

Per il rientro a Tramonti si può optare per il sopracitato CAI 386, oppure si può compiere un inusuale anello percorrendo a ritroso il sentiero descritto qui. Ore 4.00, difficoltà EE da Tramonti al ricovero; ore 7.00 per l’ anello completo.

In arancio il percorso di andata per la Val di Fisar; in verde il percorso di rientro per Cualtramon.

In arancio il percorso di andata per la Val di Fisar; in verde il percorso di rientro per Cualtramon.

Stalle Giavons di Sopra

Stalle Giavons di Sopra

Stalle Giavons di Sopra

La Giuedola (1387 m)

E’ una cimetta satellite nel gruppo del Frascola che gravita attorno al panoramico contrafforte del Cuel Flurit dal quale è separata dalla forcella denominata Vualt da li Chân.

Al centro della foto il Ciucul dal Cuel Flurit; alla sua sinistra la Giuedola.

Al centro della foto il Ciucul dal Cuel Flurit; alla sua sinistra la Giuedola.

Per salire alla Giuedola si parte dal Lago del Ciul percorrendo il sentiero CAI 393 in direzione di Selis. Giunti nel tratto in cui il sentiero si adentra nella pronunciata insenatura creata dal torrente che scende dalla Val Curta, una cinquantina di metri prima di traversare il torrente si faccia attenzione ad una traccia in gradoni di zolle che si stacca da destra segnalata da un moncone di albero alto circa un metro. Il sentiero, ora piú evidente, si adentra in una zona selvaggia e recondita, portando in breve a traversare il torrente piú a monte e giungere alle Stalle Val Curta.

Val Curta

Val Curta

Le Stalle Val Curta.

Le Stalle Val Curta.

Val  Curta

Oltrepassate le stalle in direzione Ovest si passa sotto alla parte terminale di un canalone sassoso; subito dopo si stacca una traccia poco evidente che risale il costone in destra orografica del rio. Si continua a salire tenendosi prima sul ciglio del canale, e poi portandosi sotto le rocce; piú in alto il sentiero viene meno evidente, ma la direzione non cambia, e dei bolli ci fanno intuire dove potesse passare l’antico tracciato.

La Giuedola

Su terreno ripido si giunge quindi al Vualt da li Chân nei pressi del quale si trova un masso che puó fungere da ricovero occasionale; fin qui ore 2.30.

La Giuedola

La Giuedola

dal Vualt da li Chân la vetta della Giuedola.

dal Vualt da li Chân la vetta della Giuedola.

Dalla sella si prosegue a traversare il versante orientale della giuedola puntando ad una boschetta di faggi; giunti alla boschetta si risale un canalino e si punta ai mughi in alto a destra (evidente traccia nella vegetazione) giungendo in una ventina di minuti alla panoramica vetta della Giuedola.

La Giuedola

Dalla vetta della Giuedola panorama sulle Caserine (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama sulle Caserine. Ben visibile la Via Bepino (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama verso il Raut (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama verso il Monte Raut (foto di repertorio).

In verde il tracciato del percorso.

In verde il tracciato del percorso.

La Giuedola

Il "Dante" con la corona di mughi.

Il “Dante” con la corona di mughi.

 

Stalle Giavons (1050 m)

Stalle Giavons

Le Stalle Giavons, situate sul versante meridionale dell’ omonimo monte, erano un tempo degli edifici impiegati per le attività pastorali divisi in tre complessi: di sotto, di sopra e di mezzo; in quest’ ultimo complesso è stato ricavato un piccolo ricovero dotato di caminetto, tavolo, panche ed un paio di posti letto su graticcio. Purtroppo il ricovero ha subito il parziale scoperchiamento del tetto in lamiera per cui è per metà a cielo aperto. In ogni caso, augurandoci che venga presto ripristinato, può ancora essere utile come ricovero di emergenza, nonché come tappa di viaggio offrendo un ottimo angolo merenda retrostante.

Stalle Giavons

Situato lungo il sentiero CAI 386, il ricovero è raggiungibile dal Ricovero Ex Scuola di Frasseneit, oppure dalla Casera Chiampis in ore 2.00. Entrambi gli itinerari, seppur comodi e manutentati, vanno intrapresi da Tramonti di Sopra e risultano lunghi e tortuosi; vi è in alternativa  un itinerario che dal paese porta direttamente alle Stalle Giavons e che andiamo ora a descrivere.

Dalla località Pradiel, nei pressi della Casa Alpina di Concordia si prende la scalinata indicata dal cartello “Sentiero da lis Fornas” ed in breve si giunge prima alla Casa Bianca e poi a Casa Abis; da questa il sentiero continua verso occidente sempre con segnavia CAI non numerato. Ad un primo bivio ci si tiene a sinistra, e dopo aver attraversato un pascolo con rudere infestato dai rovi si rientra nel bosco proseguendo in falso piano fino ad arrivare ai ruderi del borgo di Cualtramon.

Stalle Giavons

Cualtramon

Le Case Cualtramon.

Dietro le case il sentiero scende ripido e attraversa il rio Rusubeit al di là del quale seguiamo il sentiero affiancati da un muretto; facendo attenzione si reperisce una traccia che si stacca a destra e va a risalire l’ impluvio in destra orografica fino a giungere ad un colletto a quota 740 denominato Vualt da la Liedra (Passaggio dell’ Edera).

Cualtramon

Stalle Giavons

Dal Vualt da la Liedra si sale lungo la dorsale e in prossimità di un relitto di albero schiantato la traccia volge verso Ovest ad attraversare una serie di pareti con ricoveri d’ animali al cui termine si traversano due corsi d’ acqua; dopo il secondo si risale l’ impluvio fin dove possibile, portandosi poi sulla dorsale di sinistra e salendo ad incontrare in serie tre sellette con masso sulla sinistra; le prime due vengono sfiorate, mentre la terza viene valicata. Subito dopo la traccia si biforca e si prende quella che scende in una valletta con un torrente.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Attraversato il rio si sale seguendo la traccia e alla prima occasione si traversa verso sinistra a risalire una pala boscosa che culmina nel crestone meridionale del Monte Cocolar.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Dal crestone meridionale del Cocolar la vista si apre sulla piana di Tramonti. Al centro della foto chiude l’ orizzonte il Monte Taiet.

Seguendo i bolli si traversa abbassandosi lievemente fino a portarsi alla quota delle Stalle Giavons visibili dall’ altro lato se la vegetazione non è ancora fiorita. Si prosegue in quota attraversando il Rio Giavons oltre il quale la traccia si immette nel sentiero CAI 386 tramite il quale in pochi minuti si perviene alle Stalle Giavons.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

La valle del Meduna.

Stalle Giavons

Dalle Stalle Giavons la vista si apre sull’ Aquila di Tramonti.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Da Pradiel ore 3.50; difficoltà EE. Al ricovero si può accedere da Tramonti mediante un altro itinerario che passa per le già citate Stalle Giavons di Sopra e che trovi relazionato a questo link. Dalle stalle si parte l’ itinerario per la Rampa all’ Aquila.

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Stalle Giavons

Le pozze del Meduna.

Stalle Giavons

 

 

 

Cima Zuviel (923 m)

Contrafforte meridionale del monte Frascola, la cima Zuviel offre nelle giornate invernali parziali scorci sul Canale di Meduna e sul lago del Ciul. Dalla diga é possibile effettuare un anello di un paio d’ ore alla scoperta di sentieri abbandonati. Si parte in direzione Tramonti di Sopra con il sentiero CAI 398 che attraversa in cengia la zona denominata la Costata.

Sentiero CAI 398

Giunti ad incrociare un corso d’ acqua, lo si risale a reperire un sentiero che sale un costone fino a raggiungere i ruderi di stalla Costata.

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I ruderi di stalla Costata

I ruderi di stalla Costata.

Oltrepassati i ruderi, si perviene ad un’ insellatura dalla quale si prende la dorsale verso nord che porta direttamente alla cima.

Salendo la dorsale uno sguardo indietro verso il Pizzo Lóvet

Salendo la dorsale uno sguardo indietro verso il Pizzo Lóvet.

Il Canale di Meduna

Il Canale di Meduna. Nel mezzo, nascosto nel bosco la localitá di Frasseneit.

Il lago del Ciul sovrastato dal Dosaip.

Il lago del Ciul sovrastato dal Dosaip.

Ritornati all’ insellatura si scende nel canale boscato ad Ovest di essa. Giunti al restringimento dell’ impluvio, lo si lascia prendendo un sentiero che scende un costone e sbuca sul sentiero lungolago in prossimitá della diga.

Il pack della Val Tramontina

Il pack della Val Meduna.

 

Ricovero “ex scuola” di Frasseneit (530 m)

Incassato nel mezzo del Canale di Meduna, Frasseneit era un piccolo centro agricolo-pastorale formato da diverse borgate denominate oggi nelle carte come Frasseneit di Sopra e di Sotto. Disabitato da piú di mezzo secolo, non é caduto nel totale oblio grazie al passaggio di un discreto numero di escursionisti che percorrono il sentiero CAI 386 diretti alla Forca del Frascola e Casera Chiampis, oppure per il CAI 398 per il lago del Ciul.

Dalla frazione Pradiel di Tramonti di Sopra, si percorre la strada forestale che si mantiene alta nel canale di Meduna. Divenuta piú avanti mulattiera, si avvicina al greto del corso d’ acqua che presenta incantevoli scorci.

La strada forestale

La strada forestale.

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Dopo circa un’ ora di cammino si incontrano le prime case parzialmente restaurate della localitá Facchinuc, e poco dopo si arriva al bivio con il sentiero CAI 398 nei pressi della vecchia scuola.

Le case di Facchinuc

Le case di Facchinuc.

P1090474Situata nel mezzo delle due borgate principali, la vecchia scuola é stata restaurata dal Comune di Tramonti di Sopra ed adibita a ricovero escursionistico dotato di quattro posti letto e stufa.

Il ricovero "ex scuola" di Frasseneit

Il ricovero “ex scuola” di Frasseneit.

Dal bivacco si possono raggiungere le Stalle Cuel da la Luna e rientrare a Tramonti, oppure raggiungere la cima dell’omonimo monte.

L' Aquila di Tramonti

L’ Aquila di Tramonti. Al centro ben visibile la via della rampa.

Il Meduna

Il Meduna.

Monte Frascola (1961 m)

Montagna per eccellenza della Val Tramontina, il Frascola domina l’ alta Val Viellia con i suoi 1961 metri di altezza. Diverse sono le possibilitá di salita per sentieri e viaz di animali. In questa sede vediamo un interessante itinerario realizzabile grazie ai sentieri CAI che vi compiono un anello attorno.

Il monte Frascola dalla Forca del Frascola

Il monte Frascola dalla Forca del Frascola. A destra la Pala dai Colomp.

Dalla Casera Chiampis si prosegue per il sentiero CAI 392 in direzione della Forca del Bech attraversando prima una fitta faggeta, e poi i prati di Casera Tamaruz. Dopo la casera il sentiero piega a sinistra e la salita inizia a farsi piú impegnativa tra rocce e verdi. Comunque le sorprese storico-faunistico-naturalistiche non mancano.

Risveglio in Chiampis

Risveglio in Chiampis

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Scarpetta dela Madonna

Scarpetta della Madonna

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Si imbocca quindi un vallone di sfasciumi che salendo ripido porta ad una forcelletta; qui il sentiero CAI 392 ignora la vetta e prosegue verso la Forca del Frascola.

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Salendo alla cima del Frascola la Forca del Bech

Salendo alla cima del Frascola la Forca del Bech

P1060795Vale la pena di fare una deviazione prendendo la traccia che si stacca a Nord dapprima erta tra mughi e tacche nel terreno, poi via via piú semplice fino alla cima dove si apre uno splendido panorama.

Panoramica dal Frascola

Dalla cima del monte Frascola panosama sulla Val Viellia

Panorama sulla piana di Chiampis

Le Caserine

Le Caserine

Vetta Fornezze e Cengle fornezze con alle spalle fuga di dolomiti

Vetta Fornezze e Cengle fornezze con alle spalle fuga di dolomiti

Rientrati sul sentiero CAI 392 si prosegue scendendo un canalone di sfasciumi non banale, valutato da Sergio Fradeloni di difficoltá alpinistica.

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Dopo aver valicato un paio di forcellette, ci si innesta sul sentiero CAI 386 proveniente da casera Chiampis; evidente la possibilitá di far ritorno alla casera che peró scartiamo per raggiungere in pochi minuti la forca del Frascola e proseguire verso l’ abitato di Tramonti.

Dalla forca del Frascola L' Aquila di Tramonti

Dalla forca del Frascola L’ Aquila di Tramonti.

Dalla forca il sentiero dapprima scende per un canalone ripido che costringe a zigzagare tra i massi in cerca dei passaggi migliori, poi diviene piú facile portandosi nel bosco. Lungo la discesa si incontrano le Stalle Giavons e l’ abitato di Frasseneit nei pressi del ricovero Vecchia Scuola.

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Giunti a Frasseneit non resta che intraprendere il sentiero per Tramonti accompagnati dalle placide acque del Meduna.

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