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Monte Borgà (2228 m)

Per dovere accademico segnaliamo questa panoramica cima raggiungibile da Cava Buscada (ore 3.00, difficoltà E).

Si segue a ritroso l’itinerario qui descritto fino alla sella tra il Monte Sterpezza (a sinistra) e il Monte Borgà, la cui vetta si raggiunge per prato in pochi minuti;panorama vastissimo.

Casera Galvana (1613 m)

Casera Galvana

Dimora della leggendaria strega sepolta poco sotto di essa, la Casera Galvana è un piccolo ed appartato punto d’ appoggio nella rumorosa e trafficata Val Zemola.

Casera Galvana

Adagiata in un piccolo prato a Nord del Monte Porgeit, può offrire ricovero per 6 persone ed è dotata di tavolo con sgabelli e caminetto.

L’ accesso più semplice alla casera è dalla Val Zemola per il sentiero CAI 908 dagli Stei di Mela attraverso il Bus de Galvana (ore 1.45, Turistico).

Casera Galvana

Più remunerativa è invece la salita dal Passo Sant’ Osvaldo presso i Pre di Tegn.

Da un piccolo parcheggio poco dopo l’ agriturismo, si imbocca il sentiero CAI 374a che si presenta come una ripida stradina sterrata. Seguendo le indicazioni per Forcella Lodina si sale di un centinaio di metri fino ad incontrare un cartello che ripete tale indicazione nei pressi di un bivio dove si abbandona il segnavia CAI per prendere la mulattiera a sinistra che sale di pochi metri ad incontrare gli edifici di Casera Zanolina. Proseguendo per la mulattiera che sale con pendenza costante un costone nel bosco, si incontrano i primi prati appartenenti al pascolo della Casera Badiot appena visibile a sinistra nel bosco.

Casera Galvana

Forcella Lodina dai prati antistanti Casera Badiot.

Forcella e Monte Lodina dai prati antistanti Casera Badiot.

Casera Badiot.

Casera Badiot.

Proseguendo in salita si seguono gli ometti raggiungendo un altro bivio; in questo caso si lascia la direttiva verso l’ alto che porterebbe a raggiungere la cresta, e si svolta a sinistra passando sotto le paretine in direzione Ovest.

Forcella Val di Forscia.

Verso Forcella Val di Forscia.

Casera Galvana

Dopo un piccolo tratto nel bosco, la vegetazione si dirada mostrando la visuale sul Sciampanil de Piera Forada, una caratteristica torre di roccia traforata alla base da un vistoso foro. Giunti fin qui non resta che risalire gli ultimi prati in vista della Forcella Val di Forscia che si scavalca per poi scendere una cinquantina di metri in versante Val Zemola raggiungendo la casera. Ore 2.30; difficoltà Turistica.

Sciampanil de Piera Forada.

Sciampanil de Piera Forada.

Casera Galvana

Dalla casera si può raggiungere attraverso la sopracitata Forcella Val di Forscia la facile vetta del Monte Porgeit, oppure proseguire per il Rifugio Maniago mediante il segnavia CAI 908 (ore 2.30; E).

Dalla vetta del Monte Porgeit la Val Zemola. Al centro il Duranno e sotto di esso Rifugio Maniago; qui corre il sentiero CAI 908.

Dalla vetta del Monte Porgeit la Val Zemola. Al centro il Duranno e sotto di esso Rifugio Maniago; qui corre il sentiero CAI 908.

Segnaliamo inoltre la possibilità di poter effettuare il collegamento con Casera Lodina tramite due vecchi sentieri di pascolo. Il primo, più basso, parte da Casera Badiot e traversa in quota andando a convergere nel sentiero CAI 374a subito dopo un breve ma esposto traverso nel bosco.

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Il secondo, più adatto agli amanti del greppismo, parte nei pressi dei pascoli alti di casera Badiot dirigendosi verso Est lungo tracce di animali. Qualche rarissimo ometto, taglio nella vegetazione o ammasso di pietre ci confermano ogni tanto di essere sulla strada giusta fino a pervenire all’ attraversamento dell’ incassato rio che solca i prati de La Garofola oltre il quale si incontra il segnalato sentiero che sale a Cima Fortezza.

Verso Forcella Lodina.

Verso Forcella Lodina.

Rio ....

Il Rio che traversa La Garofola.

Da qui si scende andando a confluire sul sentiero CAI 374a che porta in Forcella Lodina e all’ omonima casera (ore 3.30, difficoltà E/R).

Casera Galvana

Casera Galvana

I prati de La Garofola salendo a Forcella Lodina.

I prati de La Garofola salendo a Forcella Lodina.

Dalla Forcella Lodina panorama sui Preti-Duranno.

Dalla Forcella Lodina panorama sui Preti-Duranno.

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Casera Bedín di Sopra (1711 m)

Casera Bedin

Tra tutte le valli delle Dolomiti Destra Tagliamento, la Val Zemola sembrerebbe essere in assoluto la più turistica: in uno sviluppo di circa cinque chilometri, ben cinque punti di appoggio di cui tre gestiti, e una malga adibita ad attività commerciale!

Per gli amanti del wild che vogliono godersi questa bella valle resta comunque a disposizione il piccolo edificio di Casera Bedín, aperto tutto l’ anno.

Casera Bedin

Ristrutturato dall’ Ente Parco dolomiti Friulane, Casera Bedín è formato da due edifici: il più alto, chiuso a chiave, a disposizione per le attività del Parco, mentre quello più piccolo, adibito a bivacco sempre aperto, è composto da due locali adiacenti; nel primo vi è il caminetto, un tavolo e due posti letto su tavolato, mentre in quello adiacente vi si trovano altri quattro posti letto. L’ acqua è reperibile a pochi minuti di cammino verso Forcella Zita.

Casera Bedin

L’ escursione classica per raggiungere Casera Bedín è dagli Stai di Mela lungo la strada carrozzabile che sale alla Cava del Buscada e poi per sentiero CAI 381 in circa ore 1.45, difficoltà T. In alternativa si può giungere ad essa dal Rifugio Maniago in ore 1.15 per bel sentiero nel bosco.

Salendo la strada per Cava Buscada.

Salendo la strada per Cava Buscada. In lontananza il Col Nudo.

L’ accesso più diretto però è dal fondo della Val Zemola lungo un sentiero segnalato con bolli e ometti che parte nei pressi del primo tornante lungo la strada che dagli Stai di Mela sale passando per Casera Ferera; il sentiero va a traversare quasi subito il Gè di Bedín, presentandosi un po’ sconvolto dagli schianti. Subito dopo diventa ripido ma sempre ben marcato, e con andamento costante risale il costone su cui poggia la casera, andando a sbucare nel prato sottostante di essa nei pressi di un vecchio albero. Difficoltà E, ore 1.30 dagli Stai di Mela.

Casera Bedin

Casera Bedin

Dalla Casera Bedin si possono raggiungere i sopra citati rifugi, oppure puntare alla vetta del Monte Zita.

Casera Bedin

Rifugio Maniago (1730 m)

Rifugio Maniago

Di proprietà della Sezione CAI di Maniago, è stato costruito negli anni 1962-63 alla base delle pareti meridionali del Monte Duranno, presso i ruderi di Casera Bozzía. Dedicato all’ alpinista Chino Mazzoli, è dotato di una ventina di posti letto e, negli ultimi anni, è gestito con servizio di alberghetto nei mesi estivi.

Gestito con rudi maniere, al rifugio Maniago si possono degustare ottime pietanze parzialmente preconfezionate, condite con un buon cocktail di bestemmie e scortesia. I vari sentieri di accesso sono stati recentemente imbrattati di vernice blu a quanto pare per una gara di corsa. Sembra sia impossibile risalire ai responsabili (gara clandestina?), l’ unica cosa certa è che il fatto pare non interessare minimamente a nessuno in valle.

La Palazza e il Monte Zita dal Rifugio Maniago.

La Palazza e il Monte Zita dal Rifugio Maniago.

L’ accesso più frequentato al rifugio è quello da fondovalle lungo il sentiero CAI 374, che dal parcheggio di Casera Mela raggiunge Pian di Mandríz e poi sale faticosamente su terreno sassoso e cosparso di mozziconi di sigarette in ore 1.45; difficoltà E.

Pian di Mandriz

Pian di Mandríz

Più rapido, rilassante ed appagante risulta invece il vecchio sentiero dismesso che sale mantenendosi in sinistra orografica del Gè di Bozzía.

Rifugio Maniago

D[…]al bivio poco prima della Casera Mela si prosegue a destra e, sempre per carrareccia, si raggiunge il fondovalle al Pian di Mandríz, ampio deposito alluvionale dove convergono numerosi impluvi. Si segue il segnavia prima tenendosi a sinistra e poi, attraversato il torrente principale (Gè di Pezzéi), si inizia a salire nel bosco presso alcune sorgenti.

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Attraversata una crestina franosa, il sentiero prosegue sempre in bosco fino a raggiungere la radura dove sorge il bel rifugio. Ore 1.30, difficoltà T.

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Dal rifugio si può raggiungere la Cava di Marmo grazie al sentiero CAI 381 passando per Casera Bedín in ore 2.45; difficoltà E.

Rifugio Maniago

Rifugi Maniago

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Monte Zita (I.G.M. Monte Citta 2191 m)

Dalla Cava di Marmo si scende per la strada della Val Zemola fino ad oltrepassare la galleria che supera il Crestone Sud-Est de La Palazza. Poco dopo, a sinistra, si stacca un sentiero (sempre segnavia CAI 381) che in quota va in breve ad attraversare un vallone erboso con acqua, poco prima della vicina Casera Bedín.

Lungo il sentiero CAI 381 la vista si apre verso il Col Nudo.

Lungo il sentiero CAI 381 la vista si apre verso il Col Nudo.

Incontriamo un Troll.

Incontriamo un Troll.

Il Duranno e la Spalla; sotto l' ultima elevazione a sinistra si intravede Casera Bedín.

Il Duranno e la Spalla; sotto l’ ultima elevazione a sinistra si intravede Casera Bedín.

Si lascia il sentiero che prosegue a destra (al Rifugio Maniago) e per sentiero (segnavia rosso) su ripido prato con macchie di pini mughi si sale in Forcella del Zita. Qui giunge da Sud-Ovest il sentiero alpinistico attrezzato “Osvaldo Zandonella” che ha inizio nel Valón de Buscada, circa 300 metri sotto la Forcella del Borgà (itinerario molto esposto e non facile, adatto ad alpinisti esperti).

Salendo alla Forcella. Sopra di noi le impervie pareti de La Palazza.

Salendo alla Forcella. Sopra di noi le impervie pareti de La Palazza.

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Dalla forcella si sale lungo la ripida cresta; tracce di sentiero su prato e fra baranceti portano prima sull’ anticima e quindi, per ampio prato, si raggiunge la vetta.

Monte Zita

In primo piano La Palazza e il Monte Borgà.

Panorama verso le Dolomiti.

Panorama verso le Dolomiti.

Monte Zita

Vista verso il gruppo Cima dei Preti-Duranno.

Vista verso il gruppo Duranno-Cima dei Preti.

Il Duranno.

Il Duranno.

Ore 2.15 dalla Cava del Buscada; difficoltà E.

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

La Palazza (2210 m)

Dalla Cava di Marmo si sale sulla cresta del Monte Buscada e quindi, evitando per tracce di sentiero le zone infestate dai pini mughi, si raggiunge l’ anticima de La Palazza 2186 metri (qui si può salire anche direttamente anche dalla cava per ripido prato; percorso monotono, conveniente in discesa).

La Palazza

Salendo i prati del Buscada. In basso a sinistra la Cava di Marmo.

La Palazza

La Palazza

Per sentiero si scende qualche metro oltre l’ anticima, si aggira a sinistra lo sperone roccioso che sale in vetta e per tracce su ripido prato con roccette si raggiunge la panoramica vetta.

L' anticima della Palazza.

L’ anticima della Palazza…

... e la cima vera e propria.

… e la cima vera e propria.

Ore 1.00 dalla cava, difficoltà Escursionistica.

Al centro il Monte Porgeit, dietro il Monte Cornetto. Dietro a sinistra il Resettum

Al centro il Monte Porgeit, dietro il Monte Cornetto. Dietro a sinistra il Resettum.

Verso la Valle del Piave e le Dolomiti Bellunesi.

Verso la Valle del Piave e le Dolomiti Bellunesi.

Fedeli alla nostra natura di provetti greppisti siamo saliti diretti per i prati; per il rientro a valle abbiamo optato per la cresta integrale fino alla Forcella Borgà e poi giù diretti alla strada lungo il “Sentiero di Renzo”.

La parete Nord del Monte Borgà...

La parete Nord del Monte Borgà…

..."Roba da Eiger!"

…”Roba da Eiger!”

La Palazza

Cava di Marmo del Monte Buscada (1758 m)

Cava Buscada

La Cava di Marmo si trova sul versante Est del Monte Buscada che, assieme all’ adiacente La Palazza, è molto caratteristico in quanto agli ampi prati del versante orientale si contrappongono gli scoscesi appicchi rocciosi del versante occidentale. Utilizzata per ricavare il pregiato marmo “Ramello rosso di Erto”, è raggiungibile per una strada carrozzabile, costruita negli anni 80 e chiusa al traffico non autorizzato. Nella parte più bassa della cava, non sempre in attività, si trova una costruzione adibita a ricovero e ristoro degli operai che, eventualmente, può costituire punto d’ appoggio.

Tal ricovero è stato oggigiorno acquistato e recuperato da privati che lo gestiscono nel periodo estivo e nei fine settimana offrendo cucina e pernottamento fino a 21 posti letto. Cava Buscada può essere comodamente raggiunta in auto grazie alla strada sopra citata chiusa al traffico, ma fruibile da chiunque esibisca scontrino di consumazione presso il rifugio.

Per gli indefessi camminatori l’ accesso al rifugio avviene per il Sentiero dei Cavatori, reperibile nei pressi di Casera Mela. Qui di seguito descriviamo invece il vecchio sentiero che parte accanto alla chiesetta della frazione Forcái di Erto.

Da Erto, per la Strada della Val Zemola, si sale alla Cappelletta di San Liberale in frazione Forcái (931 m). Qui inizia un ripido sentiero (tabella) che risale il costone a picco sopra la strada e la Val Zemola, traversa verso destra nel valloncello che ha origine in Forcella Borgà e sale per questo fino ad incontrare, circa 70 metri sotto la forcella, il sentiero proveniente da sinistra dai ruderi di Casera Támer e diretto a destra al ricovero della cava.

Cava Buscada

Salendo il ripido costone.

Cava Buscada

La vista si apre verso il Monte Porgeit.

La vista si apre verso il Monte Porgeit.

Cava Buscada

Nai pressi del rifugio, spunta il Duranno.

Nei pressi del rifugio, spunta il Duranno.

Cava Buscada

Segnaliamo che il sopraccitato sentiero nei pressi del traverso nel valloncello si immette nel “Sentiero di Renzo” che sale generosamente bollato dalla località di Costa.

In discesa per il "Sentiero di Renzo"

In discesa per il “Sentiero di Renzo”.

Cava Buscada

Dal rifugio si può visitare la Cava di Marmo allestita a Parco Geopaleontologico situata poco sopra allo stesso, oppure salire la sovrastante vetta de La Palazza in circa ore 1.15.

La Palazza dalla strada del rifugio.

La Palazza dalla strada del rifugio.

Segnaliamo inoltre la possibilità di effettuare la traversata da o fino al paese di Casso mediante i sentieri CAI 372/381 per la vetta del monte Borgà e i Libri di San Daniele in ore 5.00-6.00, oppure di raggiungere la vicina vetta del Monte Zita (ore 2.15) o il panoramico Monte Borgà. Per gli amanti del trekking si può raggiungere il Rifugio Maniago in ore 2.45.