Vecchia Strada della Val Cellina

La vecchia strada della Val Cellina, costruita nel 1906 e dismessa nel 1992, è oggi una bellissima e nostalgica passeggiata percorribile anche con bambini. Aperta nei mesi estivi con entrata regolamentata da Ponte Antoi (Barcis) e dalla località Ponte Molassa, è inserita nella Riserva Naturale Forra del Cellina. Personalmente per me quella strada è sinonimo di avventura in quanto legata al ricordo delle prime esplorazioni con il mio amico Adriano che mi portò anni fa a percorrerla quando ancora non era stata riaperta al pubblico.

Strada Val Cellina

Scorcio della strada provenendo da Ponte Antoi.

Da qualche anno è stato allestito un sentiero CAI con segnavia 996 che da Montereale Valcellina percorre le falde del monte I Cameroni in destra orografica, e il Monte Fara alla sinistra potendo realizzare un ideale anello. Ideale in quanto i due tronconi di sentiero sono divisi dalla strada che è aperta solo in estate, e tuttora parzialmente, in quanto un franamento ha portato le autorità competenti a tenere chiuso il tratto interessato in quanto non in sicurezza.

Strada Val Cellina

Un mio amico però mi ha proposto un piano diabolico per effettuare l’ anello partendo dal cimitero di Montereale; nonostante abbia appurato che il punto di partenza è a quota 333 (perfetta metà del Numero della Bestia), e sapendo bene che il mio amico, come un mio Zio fa le pentole ma non i coperchi, accetto di partecipare…

Strada Val Cellina

Dal cimitero si punta alla salita alla prima galleria per la Valcellina; alla prima curva salendo dal ristorante si prende un sentiero che poco più in alto sbuca su una pista. Si segue la pista verso Ovest portandosi sul crinale sopra il paese del monte Castello; passata la forcellina tra l’ elevazione del Castello e il Monte Spia si prosegue seguendo il segnavia CAI che lambisce la strada e poi giunge presso un pozzo in un caratteristico spiazzo lastricato nel bosco. A questo punto il sentiero scollina sul versante Nord e si inizia ad intravedere i primi scorci sulla Val Cellina.

Strada Val Cellina

Il sentiero prosegue ora in quota nel bosco, offendo alcune deviazioni verso Casera Rupeit, oppure verso il basso sulla vecchia strada; proseguiamo in quota seguendo fedelmente il segnavia bianco rosso.

Strada Val Cellina

Strada Val Cellina

La catena del Resettum. Al centro la Forcia Bassa, a sinistra l’ omonima vetta e a destra il Colciavas. Spunta il Monte Corta e la Guardia.

Dopo aver passato un canalone con rio secco ed esserci portati sotto le pareti della Cengla dai Pic, il sentiero scende decisamente fino a depositarci sull’ asfalto della vecchia strada nei pressi di una galleria in località Siviledo.

Strada Val Cellina

Volendo limitare l’ escursione si potrebbe percorrere la strada verso Sud alla località di Nale dove uno dei sentieri precedentemente incontrati riporta al segnavia CAI 996. Per saperne di più clicca qui. Noi proseguiamo passando la galleria ed entrando nel canyon della Val Cellina.

Strada Val Cellina

Sulla vecchia strada.

Strada Val Cellina

Strada Val Cellina

Strada Val Cellina

Dopo una quarantina di minuti di cammino accompagnati dal torrente e da suggestivi scorci della forra, si giunge al cancello che delimita la Riserva Naturale Forra della Val Cellina nei pressi di quella che era la Vecchia Diga.

Strada Val Cellina

Vecchia diga.

Strada Val Cellina

La strada nei pressi della confluenza con il Torrente Molassa. A destra si intravede il franamento che ha interessato la strada.

Strada Val Cellina

Strada Val Cellina

L’ orrido della Molassa.

Giunti in quache modo al ponte Molassa (altro cancello) si prosegue per la galleria stradale oltre alla quale, nei pressi di un’ opera per lo scolo delle acque, si nota un cartello che indirizza su per una costa boscata. Qui il nostro segnavia CAI 996 coincide con il 983.

Monte Fara

La salita nel bosco sul costone occidentale del Monte Fara.

Il sentiero, a tratti inesistente ma costantemente segnalato, sale per il bosco guadagnando quota. Giunti al bivio segnalato, si abbandona il 983 per seguire il nostro 996 che valicando il costone ci porta ad affacciarci sul versante Ovest del monte Fara; qui l’ambiente cambia nettamente e passiamo da un tranquillo sentiero nel bosco ad una esile traccia su un ripido versante in cui prestare molta attenzione.

Sentiero 996

Scorcio su Barcis e la catena del Col Nudo Cavallo. Spiccano da sinistra i monti Paster, Mèsser, Antander, Venal, Crep Nudo e Col Nudo.

Sentiero 996

Sentiero 996

La vecchia strada vista dll’ alto.

Traversando lungamente in quota si scavalcano tre sellette; dopo la terza il sentiero scende per un macereto a toccare il fondo di un canale; poco dopo si trova un antro adattato a ricovero, ottimo per una meritata sosta.

Sentiero 996

Sentiero 996

Sentiero 996

Antro con muretto a secco.

Ripreso il cammino su una caratteristica cengia, il sentiero migliora decisamente mantenendosi su un versante con pendenza minore. Dopo aver incontrato la deviazione che sale al monte Fara ci si abbassa lungo un altro canale ghiaioso attrezzato con cavetto inutile e divelto, si giunge finalmente ne pressi della galleria del Fara, dove si potrebbe raggiungere la strada e rientrare a Montereale.

Sentiero 996

Sentiero 996

Sentiero 996

Decidiamo ugualmente di proseguire lungo il sentiero che risale decisamente il versante meridionale del monte Fara. Risalendo faticosamente il costone dove parte la Via Michela, si traversa in ghiaione in direzione Est con interessanti scorci sul sottostante invaso di Ravedis.

Sentiero 996

Sentiero 996

Raggiunta faticosamente una croce a ricordo di un defunto cacciatore finalmente finisce la salita ed iniziamo l’ ultimo tratto dapprima in leggera discesa, poi con pendenza più marcata.

Sentiero 996

Nei pressi della croce sul cocuzzolo denominato Sucul Pitau.

In quest’ ultimo tratto il sentiero 996 va ad immettersi sul sentiero CAI 967 che scende in località Fous presso il Ponte di Ravedis. Segnaliamo che poco prima del bivio si può reperire un altro sentiero non numerato che scende direttamente al ponte.

Per compiere l’ anello completo 10 ore; difficoltà E fino a Siviledo, EE dal bivio 983 alla galleria del Fara. Obbligatorio dotarsi di casco da indossare quando si percorre la strada.

Ringraziamo Houdini e Sultana per averci offerto un passaggio fino alla macchina.

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