Molassa-Andreis

Proponiamo una bella traversata selvaggia e avventurosa dal Bivacco Molassa ad Andreis per pascoli abbandonati dove la ricerca del sentiero dona emozioni d’altri tempi.

Dal bivacco Molassa si scende per il sentiero 974 verso Nord-Est in un bel bosco di faggi, si oltrepassa il torrente Molassa e si sale per qualche metro sulla sinistra idrografica della valle incontrando, proveniente da destra, il sentiero proveniente da Alcheda. Si prosegue risalendo la valle; il sentiero torna sul greto dove c’è uno sbarramento in cemento (località La Stua) e quindi prosegue, stretto ma evidente e ben tracciato, tenendosi sulla sinistra idrografica della lunga Val Molassa, in un ambiente orrido e severo.
Dopo una strettoia della valle, il sentiero oltrepassa il greto (qui quasi sempre asciutto) e sale ripido una costa boscosa.

A quota 1100 incontra da destra, il sentiero segnavia 976 che scende dalla Forcella dell’Asta; il sentiero prosegue quindi meno evidente (seguire il segnavia) fino a sparire del tutto fra le alte erbe del vecchio pascolo sotto la Forcella Giaveid.Si attraversa il prato verso sinistra (fare attenzione, specie in discesa, a non smarrire il segnavia) e si raggiunge la solitaria forcella; fin qui ore 3.15 – 3.30.


Si sale ora sopra la forcella e, per una breve cengetta esposta verso sinistra, si raggiunge il ripido pendio cespuglioso, rivolto a Nord-Ovest, che scende dalla cresta de Il Palon.

Per tracce di sentiero (seguire con attenzione il segnavia) si sale raggiungendo la cresta pochi metri a Nord del punto più alto; si scende ora, sempre per tracce di sentiero con il segnavia CAI 975, e, toccando la cresta fra Il Palon ed il Monte Corta, si aggira a lungo e a monte l’ampia conca al centro della quale sono visibili i ruderi di Casera Valinfier. Con una breve risalita si raggiunge la dorsale che divide la conca di Valinfier da quella di Navalesc; qui, a quota 1594, c’è un piccolo ricovero di cacciatori.

Per buon sentiero si scende ed in breve ci si trova, fuori dal bosco, sull’ampio prato di Navalesc,alla stessa altezza ma molto più a Nord della forcella. Si traversa a lungo sul prato (solo tracce) ed infine si raggiunge la forcella passando, poco prima, presso un serbatoio di cemento; fin qui ore 5.00.


Si scende ora per stretto ma evidente sentiero nel canalone che dalla forcella scende verso Sud; per ripidi verdi e ghiaie (nevaio ad inizio stagione) si scende finchè il sentiero piega a destra e, oltrepassata la costola che bipartisce la parte alta della sottostante valle, scende in fondo ad un vallone chiuso a monte da pareti invalicabili (in alto, a destra, sorgente dalla roccia).

Si scende per sentiero (sempre segnavia CAI 975) sul fondo o sulla destra del vallone; raggiunta una zona con grossi massi, il sentiero traversa a sinistra per poi scendere a tornanti in una zona franosa. Tenendosi sulla sinistra del Torrente Ledron (nella parte alta chiamato Rio de li Pales), si scende per sentiero sempre più evidente; si ritorna quindi sul Torrente Ledron che si attraversa più volte (guadi difficoltosi in caso di piena).

Dopo un lungo tratto pianeggiante, il sentiero incontra, sulla sinistra del torrente, il sentiero segnavia CAI 976 proveniente dalla Forcella d’Antracisa. Si va ora, in leggera salita, verso sinistra; oltrepassata una selletta con sacello, il sentiero scende per prati e boschetti finchè, oltrepassato un ruscello, raggiunge la strada che da Andreis va ad Alcheda, poco dopo le ultime case di Andreis e prima della discesa per raggiungere il ponte sul Torrente Ledron.
Ore 7-8; difficoltà EE

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