E’ situato una ventina di metri a Sud della Forcella Lastè, mentre il locale invernale (tipo bivacco fisso a semibotte) si trova all’ altezza della forcella, una trentina di metri a Nord sul sentiero proveniente dalla Forcella Val Grande.
Di proprietà della Sezione CAI di Vittorio Veneto, è stato costruito nel 1963 e dedicato ad un socio fondatore della Sezione e illustre tecnico di costruzione idroelettriche e, successivamente, anche al figlio, presidente della Sezione per molti anni e costruttore del rifugio. Aperto e gestito durante l’ estate, ha 25 posti letto.
Gli accessi più diretti da fondovalle al rifugio sono certamente da Col Indes in Alpago: 2.45 ore per la cresta Sud-Ovest di Cima delle Vacche e 3.15 per la Val de Piera entrambi con difficoltà Escursionistiche.
Più lunga ma in ambiente isolato e molto interessante la risalita della Val Salatis e della Val Sperlonga seguendo il segnavia CAI 924: ore 4, difficoltà Escursionistica.
Altra via di accesso è da Piancavallo passando per Cima Manèra, la vetta più alta del Sottogruppo del Cavallo lungo il segnavia CAI 924 in ore 3.45; difficoltà EEA.
Il percorso menzionato qui sopra può essere abbinato ad un altro accesso da Casera Pian delle More tramite sentiero CAI 925 per la Forcella Val Grande realizzando un bel anello. Lo proponiamo qui di seguito con qualche piccola modifica.
Dalla Casera Pian delle More, passando presso la Sorgente del Tornidòr, si raggiunge in piano l’ incassato sbocco della Val Grande che si risale prima lungo il fondo e poi, ripidamente, sul fianco sinistro. Giunti nel catino superiore della valle, si sale, sempre per buon sentiero, lungo il fondo erboso e ghiaioso fino a raggiungere la Forcella Val Grande, fra la Cima Val Piccola a sinistra, e Val Grande a destra.
Dalla forcella, aggirando la testata della caratteristica Val Sperlonga e percorrendo una zona con inghiottitoi dove la neve perdura anche tutto l’ anno (sempre segnavia 925) si raggiunge il locale invernale, la Forcella Lastè e, subito sotto, il rifugio.
Per il rientro dal rifugio si prende il sentiero CAI 924 diretto al Cimòn del Cavallo; alzatisi di una cinquantina di metri di quota, si abbandona il sentiero e si traversa il circo portandosi alla base di un facile canalino sotto un’ evidente forcella denominata Forcella Sughèt. Risalito il canale si sale per prati fino a raggiungere la depressione posta alla testata della Val Sughèt e sulla quale passa il tracciato dell’ Alta via dei Rondoi.
Dalla forcella si va verso destra per cresta e si scende con l’ ausilio di qualche cavo alla Forcella Cavallo (detta anche Palantina) presso la quale si abbandona l’ Alta Via proseguendo in direzione opposta con il sentiero CAI 924 che passando sulle ghiaie alla base di Cima Manèra e del Cimòn dei Furlani si abbassa lungo la Val Sughèt fino all’ imbocco della stessa presso un crocifisso.
Giunti a questo punto, sarebbe ragionevole proseguire lungo il sentiero 924 per Casera Capovilla e poi il sentiero Sorgente del Tornidor a recuperare la macchina; optiamo invece per traversare le pendici Sud–orientali del Cimòn dei Furlani per bosco intervallato a radure erbose ripide nella parte alta, intercettando la Passeggiata del Tornidor nei pressi del Pian Mazzega.
Ore 7.00 per l’ anello completo; difficoltà EE con alcuni passaggi di I su erba in discesa nella parte finale.
Dal Rifugio Semenza si può salire alla Cima Manéra in un’ ora (EEA), oppure al Monte Caulana in ore 1.30 (Escursionistico)