Da Barnazai, piccolo nucleo di case presso Campone, si segue per breve tratto il corso del Torrente Chiarzó; appena il segnavia “blu” porta sulla sinistra idrografica del torrente, si lascia il sentiero che prosegue lungo il fondovalle e si sale a destra per un ripido sentiero che si inerpica sullo scosceso pendio sovrastante. Raggiunta una panoramica cresta, il sentiero la risale per un breve tratto per poi piegare a sinistra ed attraversare il prato dal quale si vedono i ruderi delle stalle di Cor 835 m.
Fin qui si puó arrivare attraverso altri due sentieri utili per compiere un piccolo anello adatto a chi vuole esplorare l’ ambiente disponendo solo di poche ore. Per saperne di piú clicca qui.
Si prosegue per il sentiero al limite del bosco in direzione Est; si entra quindi nel bosco di faggi e si sale fino a raggiungere i ruderi della Casera Vallone in mezzo ad una fitta pecceta.
Fin qui il sentiero è evidente; dalla casera si prosegue in quota attraversando dapprima, senza sentiero, il fitto bosco d’ abeti e poi nuovamente un ripido bosco di faggi. Attraversati alcuni canaloni, il sentiero torna ad essere evidente; una breve salita porta a sbucare nella parte bassa ed occidentale del pascolo di Casera di Rossa che si raggiunge in breve; fin qui ore 3.
Dal pascolo di Malga di Rossa, si monta sulla strada forestale situata poco piú a monte e si prosegue verso Nord – Est fino ad incontrare il sentiero CAI 831 che scende con lieve pendenza nel bosco fino alla Forchia Cesilar.
Dalla Forchia si sale la ripidissima cresta meridionale che porta in breve, con alcuni saliscendi e tratti in cui diventa piú esile ed esposta, alla sommitá di Cima Lareseit quotata 1205 metri. Da lí si prosegue per la seconda quota 1144, dalla quale si scende alla Forca de Nagaiarda.
Dopo la panoramica cresta, si può tornare sui nostri passi ritornando alla Malga di Rossa con il sentiero CAI 831, oppure completare un bellissimo anello per Palcoda e rientro a Campone lungo il corso del Chiarzò.
Per compiere tutto l’anello ore 7.00; difficoltá E.
Abbiamo fatto ad inizio Gennaio il sentiero tra Campone e i ruderi di malga Rossa, la guida del Fradeloni aiuta ormai ben poco. Fino ai ruderi delle stalle di Cor il sentiero è evidente e non ci sono problemi. Dalle stalle invece il sentiero non c’è, o forse non siamo stati bravi noi a trovarlo….abbiamo proseguito quindi nel bosco seguendo tracce incerte. Ad un certo punto, sapendo che la malga Vallon si trova in un’abetaia, abbiamo mirato ad un gruppo di sempreverdi visibili tra i faggi spogli. I ruderi della malga sono molto imboscati…li si vede solo da 20-30 metri e, per l’appunto, non ci sono tracce di sentiero che vi giungono. Invece chiara e la traccia che va oltre, verso malga Rossa (tagli nella vegetazione). La si segue comoda per un po’, ma anche qui bisogna stare attenti perchè non è chiaro quando sale verso malga Rossa (la carta Tabacco è poco precisa). I segnali della forestale sciano l’attenzione sicchè siamo andati oltre, abbiamo rimontato il promontorio q.1155 e ci siamo imbattuti nei segnali CAI, qui radi e mal posizionati. Da lì sulla strada bianca….
Buonasera. Riguardo al sentiero dalle stalle di Cor alla Malga Vallon, quando abbiamo fatto questo giro (2014) era ancora evidente, tant’è che 2 anni dopo l’ho ripercorso come sentiero di rientro (e quindi con la sicurezza del “già conosciuto”) dalla Forca Cesilar. Dalla Malga Vallon invece la traccia bollata va alla quota 1155 e per salire in Malga Rossa bisogna mollare la traccia al momento opportuno e salire il costone sottostante il pascolo della malga.
Belli quei posti dove si può ancora andare a casaccio, a naso, a fiuto, a intuito!