Archivio della categoria: Duranno Cima Preti

Rifugio Maniago (1730 m)

Rifugio Maniago

Di proprietà della Sezione CAI di Maniago, è stato costruito negli anni 1962-63 alla base delle pareti meridionali del Monte Duranno, presso i ruderi di Casera Bozzía. Dedicato all’ alpinista Chino Mazzoli, è dotato di una ventina di posti letto e, negli ultimi anni, è gestito con servizio di alberghetto nei mesi estivi.

Gestito con rudi maniere, al rifugio Maniago si possono degustare ottime pietanze parzialmente preconfezionate, condite con un buon cocktail di bestemmie e scortesia. I vari sentieri di accesso sono stati recentemente imbrattati di vernice blu a quanto pare per una gara di corsa. Sembra sia impossibile risalire ai responsabili (gara clandestina?), l’ unica cosa certa è che il fatto pare non interessare minimamente a nessuno in valle.

La Palazza e il Monte Zita dal Rifugio Maniago.

La Palazza e il Monte Zita dal Rifugio Maniago.

L’ accesso più frequentato al rifugio è quello da fondovalle lungo il sentiero CAI 374, che dal parcheggio di Casera Mela raggiunge Pian di Mandríz e poi sale faticosamente su terreno sassoso e cosparso di mozziconi di sigarette in ore 1.45; difficoltà E.

Pian di Mandriz

Pian di Mandríz

Più rapido, rilassante ed appagante risulta invece il vecchio sentiero dismesso che sale mantenendosi in sinistra orografica del Gè di Bozzía.

Rifugio Maniago

D[…]al bivio poco prima della Casera Mela si prosegue a destra e, sempre per carrareccia, si raggiunge il fondovalle al Pian di Mandríz, ampio deposito alluvionale dove convergono numerosi impluvi. Si segue il segnavia prima tenendosi a sinistra e poi, attraversato il torrente principale (Gè di Pezzéi), si inizia a salire nel bosco presso alcune sorgenti.

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Attraversata una crestina franosa, il sentiero prosegue sempre in bosco fino a raggiungere la radura dove sorge il bel rifugio. Ore 1.30, difficoltà T.

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Rifugio Maniago

Dal rifugio si può raggiungere la Cava di Marmo grazie al sentiero CAI 381 passando per Casera Bedín in ore 2.45; difficoltà E.

Rifugio Maniago

Rifugi Maniago

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Monte Zita (I.G.M. Monte Citta 2191 m)

Dalla Cava di Marmo si scende per la strada della Val Zemola fino ad oltrepassare la galleria che supera il Crestone Sud-Est de La Palazza. Poco dopo, a sinistra, si stacca un sentiero (sempre segnavia CAI 381) che in quota va in breve ad attraversare un vallone erboso con acqua, poco prima della vicina Casera Bedín.

Lungo il sentiero CAI 381 la vista si apre verso il Col Nudo.

Lungo il sentiero CAI 381 la vista si apre verso il Col Nudo.

Incontriamo un Troll.

Incontriamo un Troll.

Il Duranno e la Spalla; sotto l' ultima elevazione a sinistra si intravede Casera Bedín.

Il Duranno e la Spalla; sotto l’ ultima elevazione a sinistra si intravede Casera Bedín.

Si lascia il sentiero che prosegue a destra (al Rifugio Maniago) e per sentiero (segnavia rosso) su ripido prato con macchie di pini mughi si sale in Forcella del Zita. Qui giunge da Sud-Ovest il sentiero alpinistico attrezzato “Osvaldo Zandonella” che ha inizio nel Valón de Buscada, circa 300 metri sotto la Forcella del Borgà (itinerario molto esposto e non facile, adatto ad alpinisti esperti).

Salendo alla Forcella. Sopra di noi le impervie pareti de La Palazza.

Salendo alla Forcella. Sopra di noi le impervie pareti de La Palazza.

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Dalla forcella si sale lungo la ripida cresta; tracce di sentiero su prato e fra baranceti portano prima sull’ anticima e quindi, per ampio prato, si raggiunge la vetta.

Monte Zita

In primo piano La Palazza e il Monte Borgà.

Panorama verso le Dolomiti.

Panorama verso le Dolomiti.

Monte Zita

Vista verso il gruppo Cima dei Preti-Duranno.

Vista verso il gruppo Duranno-Cima dei Preti.

Il Duranno.

Il Duranno.

Ore 2.15 dalla Cava del Buscada; difficoltà E.

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

Monte Zita

La Palazza (2210 m)

Dalla Cava di Marmo si sale sulla cresta del Monte Buscada e quindi, evitando per tracce di sentiero le zone infestate dai pini mughi, si raggiunge l’ anticima de La Palazza 2186 metri (qui si può salire anche direttamente anche dalla cava per ripido prato; percorso monotono, conveniente in discesa).

La Palazza

Salendo i prati del Buscada. In basso a sinistra la Cava di Marmo.

La Palazza

La Palazza

Per sentiero si scende qualche metro oltre l’ anticima, si aggira a sinistra lo sperone roccioso che sale in vetta e per tracce su ripido prato con roccette si raggiunge la panoramica vetta.

L' anticima della Palazza.

L’ anticima della Palazza…

... e la cima vera e propria.

… e la cima vera e propria.

Ore 1.00 dalla cava, difficoltà Escursionistica.

Al centro il Monte Porgeit, dietro il Monte Cornetto. Dietro a sinistra il Resettum

Al centro il Monte Porgeit, dietro il Monte Cornetto. Dietro a sinistra il Resettum.

Verso la Valle del Piave e le Dolomiti Bellunesi.

Verso la Valle del Piave e le Dolomiti Bellunesi.

Fedeli alla nostra natura di provetti greppisti siamo saliti diretti per i prati; per il rientro a valle abbiamo optato per la cresta integrale fino alla Forcella Borgà e poi giù diretti alla strada lungo il “Sentiero di Renzo”.

La parete Nord del Monte Borgà...

La parete Nord del Monte Borgà…

..."Roba da Eiger!"

…”Roba da Eiger!”

La Palazza

Cava di Marmo del Monte Buscada (1758 m)

Cava Buscada

La Cava di Marmo si trova sul versante Est del Monte Buscada che, assieme all’ adiacente La Palazza, è molto caratteristico in quanto agli ampi prati del versante orientale si contrappongono gli scoscesi appicchi rocciosi del versante occidentale. Utilizzata per ricavare il pregiato marmo “Ramello rosso di Erto”, è raggiungibile per una strada carrozzabile, costruita negli anni 80 e chiusa al traffico non autorizzato. Nella parte più bassa della cava, non sempre in attività, si trova una costruzione adibita a ricovero e ristoro degli operai che, eventualmente, può costituire punto d’ appoggio.

Tal ricovero è stato oggigiorno acquistato e recuperato da privati che lo gestiscono nel periodo estivo e nei fine settimana offrendo cucina e pernottamento fino a 21 posti letto. Cava Buscada può essere comodamente raggiunta in auto grazie alla strada sopra citata chiusa al traffico, ma fruibile da chiunque esibisca scontrino di consumazione presso il rifugio.

Per gli indefessi camminatori l’ accesso al rifugio avviene per il Sentiero dei Cavatori, reperibile nei pressi di Casera Mela. Qui di seguito descriviamo invece il vecchio sentiero che parte accanto alla chiesetta della frazione Forcái di Erto.

Da Erto, per la Strada della Val Zemola, si sale alla Cappelletta di San Liberale in frazione Forcái (931 m). Qui inizia un ripido sentiero (tabella) che risale il costone a picco sopra la strada e la Val Zemola, traversa verso destra nel valloncello che ha origine in Forcella Borgà e sale per questo fino ad incontrare, circa 70 metri sotto la forcella, il sentiero proveniente da sinistra dai ruderi di Casera Támer e diretto a destra al ricovero della cava.

Cava Buscada

Salendo il ripido costone.

Cava Buscada

La vista si apre verso il Monte Porgeit.

La vista si apre verso il Monte Porgeit.

Cava Buscada

Nai pressi del rifugio, spunta il Duranno.

Nei pressi del rifugio, spunta il Duranno.

Cava Buscada

Segnaliamo che il sopraccitato sentiero nei pressi del traverso nel valloncello si immette nel “Sentiero di Renzo” che sale generosamente bollato dalla località di Costa.

In discesa per il "Sentiero di Renzo"

In discesa per il “Sentiero di Renzo”.

Cava Buscada

Dal rifugio si può visitare la Cava di Marmo allestita a Parco Geopaleontologico situata poco sopra allo stesso, oppure salire la sovrastante vetta de La Palazza in circa ore 1.15.

La Palazza dalla strada del rifugio.

La Palazza dalla strada del rifugio.

Segnaliamo inoltre la possibilità di effettuare la traversata da o fino al paese di Casso mediante i sentieri CAI 372/381 per la vetta del monte Borgà e i Libri di San Daniele in ore 5.00-6.00, oppure di raggiungere la vicina vetta del Monte Zita (ore 2.15) o il panoramico Monte Borgà. Per gli amanti del trekking si può raggiungere il Rifugio Maniago in ore 2.45.

Dosso Nadéi (1709 m)

Segnavia CAI 390 lungo la Val dei Fràssin; poi bianco e rosso; ore 3.00. Breve escursione in bosco che permette di raggiungere una cima altamente panoramica verso gli Spalti di Toro ed i Monfalconi, verso il Sottogruppo del Turlón e della Vacalizza e verso la Piana di Cimolais; E.

Dosso Nadei

Si riporta fedelmente qui di seguito la relazione di Sergio Fradeloni che propone la salita al Dosso Nadéi come escursione con partenza dalla Casera Laghet de Sora; l’ alternativa è quella di salire da fondovalle partendo dal comodo parcheggio di Pian Fontana lungo la rotabile della Val Cimoliana. In ogni caso, giunti a quota 1070 un cartello indica l’ imbocco della via da seguire.

Da Pian fontana uno sguardo verso la Cima dei Preti.

Da Pian fontana uno sguardo verso la Cima dei Preti.

Dal Ricovero si scende per il sentiero d’ accesso fino alla quota 1070 (fin qui ore 1.15), poco a monte del termine della pista forestale (ore 0.30 di salita dalla Val Cimoliana).

Dosso Nadei

Qui ha inizio, con alcuni stretti tornanti, il sentiero che sale diagonalmente in direzione Sud Sud-Est, in uno splendido bosco di faggi.

Dosso NadeiDosso Nadei

Con pendenza pressoché costante, eccettuate alcune brevi rampe iniziali, il sentiero raggiunge quota 1570; qui, bruscamente, piega a destra e (solo tracce con evidente segnavia sugli alberi) si sale quasi in linea di massima pendenza fino a raggiungere in breve la cresta caratterizzata dagli alberi bruciati dai fulmini.

Dosso Nadei

La breve cresta finale.

La breve cresta finale.

Panorama verso la Val Cimoliana.

Panorama verso la Val Cimoliana.

Si segue la cresta verso sinistra ed in breve si raggiunge la panoramica vetta, a picco sulla Val Cimoliana.

Le lastronate di cima Preti.

Le lastronate di cima Preti.

Dosso Nadei

I Monfalconi.

I Monfalconi.

Vacalizza e Cima dei Vières.

Vacalizza e Cima dei Vières.

Dosso Nadei

Dosso Nadei

Dosso Nadei

 

Bivacco fisso Paolo Greselin (1920 m)

Bivacco Greselin

Prefabbricato, modello Fondazione Antonio Berti, di propietá della sezione CAI di Padova; sostituisce una precedente costruzione parzialmente in muratura distrutta da valanga nel 1975. Ricorda un valoroso alpinista padovano; è dotato di nove posti letto e l’ acqua scorre a pochi metri di distanza.

Bivacco Greselin

Da Cimolais per carrozzabile (circa due chilometri) al ponte Compòl dove inizia il sentiero CAI 374. Dopo circa 40 minuti si incontra un bivio: si lascia a sinistra il sentiero segnavia CAI 374 che sale verso Casera Lodina e si prosegue a destra, in quota, raggiungendo in breve il greto del torrente Compòl presso la confluenza del torrente che scende dalla Val delle Pale Floriane. Si attraversa il greto ed in breve si raggiunge la pozza d’ acqua alla base di un salto roccioso. Il sentiero sale ora, ripidissimo, a sinistra del salto, la Costa di Tass; dopo circa 500 metri di dislivello, si traversa a destra fino ad incontrare una sorgente. La salita prosegue in una zona ghiaiosa per poi raggiungere sulla destra una dorsale che si segue avvicinandosi allo sperone che bipartisce in alto la valle. Superata una placca rocciosa, eventualmente aggirandola alla base, si sale a sinistra per facili roccette e quindi per magri pascoli si raggiunge una crestina erbosa a sinistra dello sperone; a destra, poco più in alto, si vede il bivacco. Lo si raggiunge salendo per la crestina e quindi con una lunga diagonale verso destra.

Le severe bastionate della Cima dei Preti.

Le severe bastionate della Cima dei Preti. In fondo la Cima delle Ciazze Alte.

Panorama sulla Val Cimoliana nei pressi del bivacco.

Panorama sulla Val Cimoliana nei pressi del bivacco.

Bivacco Greselin

La lunga diagonale.

Ore 3.45; difficoltà E.

Dal bivacco Greselin parte la via normale alla Cima dei Preti, la vetta più alta di tutto il gruppo e di tutte le Dolomiti di Destra Tagliamento. La salita alla Cima dei Preti, come le traversate che si possono effettuare al Bivacco Baroni e al Rifugio Maniago, richiedono l’ uso di attrezzatura alpinistica.

A destra la Punta Compol.

A destra la Punta Compol.

Torre Vacalizza con a sinistra l' omonima forcella.

Torre Vacalizza con a sinistra l’ omonima forcella.

Bivacco Greselin