Palcoda, è un borgo abbandonato situato nel canale del Chiarzó che stupisce per la sua prosperità passata nonostante l’ isolamento in cui era immerso. Le case versano ormai in un profondo stato di rovina, ma la chiesa e il campanile godono di recenti lavori di restauro che ne hanno permesso il recupero ed il riutilizzo nell’ annuale celebrazione nel giorno di San Giacomo. La necessità di un punto di appoggio per la realizzazione dei lavori ha fatto si che venisse costruito un piccolo manufatto in legno che funge ora da bivacco fisso sempre aperto con quattro posti letto, stufa, tavoli e panche.
La via di accesso piú classica è quella da Tramonti di Sotto per Sentiero CAI non numerato in ore 2.15; altro accesso piú remunerativo dal punto di vista paesaggistico, è da Campone lungo il corso del Torrente Chiarzó.
Da Barzanai, piccolo nucleo di case presso Campone, si risale lungo il corso del Torrente Chiarzó; il segnavia “blu” porta ad attraversare numerose volte il torrente e a superare alcuni tratti esposti sul corso d’acqua.
Oltrepassata la confluenza del Rio Grande nel torrente Chiarzó (splendida strettoia) ed un tratto meno incassato, si perviene ad un gradino della valle che il torrente supera con una bella cascata. Il sentiero sale ripidamente sulla destra e quindi ritorna sul greto poco a monte della cascata.
Ancora un breve tratto ed il segnavia porta ad incontrare la mulattiera proveniente dalla Forcella di Pala. Si prosegue per la mulattiera che passa presso alcuni ruderi e raggiunge le rovine di Palcoda, ormai infestate dalla vegetazione ma evidenti testimonianze del duro lavoro degli abitanti di quei luoghi; fin qui ore 2.30.
Da Palcoda si puó raggiungere il bivacco Varnerin in meno di un’ora per la forcella di Pala e il sentiero in quota che porta al borgo di Tamar, oppure si puó proseguire per la panoramica Cima Lareseit, o alla più lontana cima del Monte Taiet, cima principale del sottogruppo.
Si prosegue dietro ai ruderi, si oltrepassa un rugo e, presso un altro rudere, si ritrova evidente il sentiero che prosegue la salita sulla sinistra del vicino fondovalle. Lasciato a destra un rudere, il sentiero sale ripidamente fino a perdersi nella valletta boscosa che sale direttamente in Forchia de Negaiarda dove si incontra il sentiero segnavia CAI 831.
Da qui si puó raggiungere anche la Forchia Zuviel e San Vincenzo, oppure traversare fino a San Francesco in val d’ Arzino.
Dalla Forchia de Negaiarda si presentano, per raggiungere la successiva Forchia Cesilar, due possibilità di eguale lunghezza anche se dalle caratteristiche molto diverse. Si può seguire il segnavia CAI 831 che scende a sinistra e, attraversato il Rio Chiasarili, risale lungo un sentiero sempre più evidente fino a raggiungere la sella, oppure seguire le tracce che percorrono la panoramica cresta (splendida vista verso i gruppi del Cavallo, del Raut e del Caserine) e toccano le quote 1144 e 1205 di cima Lareseit. Da quest’ ultima si scende in Forchia Cesilar passando per la sottostante quota 1187 e seguendo le tracce a sinistra della ripidissima cresta, in un canalino erboso.
Dalla Forchia Cesilar si sale per un bel bosco di faggi fino ad incontrare la strada forestale proveniente da Pielungo; la si segue verso destra ed in breve si raggiunge il pascolo ed i ruderi della Casera di Rossa, dove si incontra il segnavia CAI 820 proveniente da destra dai Piani di Gerchia e da sinistra da Pielungo. Si sale ora, senza segnavia, per il bosco alle spalle della casera fino a raggiungere le due quote più alte del Monte Taiet, separate da un’ evidente depressione. Ore 3.00 fino in Forchia de Negaiarda, ore 4.30 – 5.00 per la vetta del Monte Taiet. Difficoltá EE.
La sopra citata Forchia Cesilar può essere raggiunta da Palcoda anche mediante un altro itinerario che parte dal Chiarzò e che potete trovare descritto qui.