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Dosaip (2062 m) – Costa de Pu

Dosaip Costa di Pu

Salendo lungo la Costa di Pu verso Forcella Pregoiane.

Il Dosaip è un placido montagnone a mio parere montagna simbolo dell’ introduzione all’ escursionismo selvaggio in quanto si trova a cavallo tra l’ ultimo lembo di civiltà motorizzata della Val Cellina, nonchè l’ estremità dei selvaggi canali del Meduna.

Dosaip Costa di Pu

Il suo avvicinamento non è facile a causa del fatto di dover percorrere almeno un’ ora di ghiaie (più un’ altra ora per il rientro) dopo le quali si attacca la salita attraversando il selvaggio versante Sud delle Caserine Basse fino in Caserata; giunti qui dopo tre ore di marcia, per la cima ne restano altre due su sentieristica non manutentata dal Club Alpino Italiano. Tutti questi fattori la rendono una vetta mistica ed impegnativa agli occhi dell’ escursionista domenicale abituato a merende ed abbuffate presso i più rinomati rifugi 4 stelle, che però sente il bisogno di osare di più, di “trasgredire”.

Personalmente salii il Dosaip più di dieci anni fa e, complice una giornata estiva eccezionale con aria tersa che permetteva di osservare le coste fino alla punta dell’ Istria, rimasi anch’ io stregato dal fascino del selvaggio su cui ci si affaccia una volta giunti in vetta; oltre a questo, l’ imbattermi in QUESTA RELAZIONE mi ha sempre fatto desiderare di ritrovarmi lassù percorrendo la via di salita relazionata sulla “Grigia Berti” lungo la Costa di Pu.

Parte iniziale della Costa di Pu vista dal bordo del Cadin di Dosaip.

Parte iniziale della Costa di Pu vista dal bordo del Cadin di Dosaip.

Approfittando quindi di questo mite e secco inverno, abbiamo deciso di tentare la salita nel giorno di massimo freddo polare.

Cadin di Dosaip dalla prima parte della costa de Pu.

Cadin di Dosaip dalla prima parte della costa de Pu.

Nonostante le previsioni non siano state disattese (-17 in Grave di Gere!) giunti in Caserata constatiamo con sorpresa che qualcuno ha osato sfidare il freddo polare a rischio della propria vita pernottando nella casera (che Eroi!)

Dosaip Costa di Pu

Giunti in prossimità dei ruderi di Casera Dosaip molliamo la traccia e ci dirigiamo verso la costa montandovi per infidi prati. Una volta sopra, la costa si presenta erbosa, larga ed agevole. Giunti sul primo cocuzzolo incontriamo i mughi, croce e delizia dell’ itinerario: croce perché oltrepassarli è una vera lotta, delizia perché offrono protezione dall’ esposizione verso i precipizi della Val Meduna.

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Dosaip Costa di Pu

Dopo un paio di altre cimette si giunge sull’ anticima.

Dall' anticima Nord Caserine Alte e Basse.

Dall’ anticima Nord Caserine Alte e Basse.

Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Uno stretto intaglio, ripidi verdi, ancora un passaggio su roccia e qualche metro di crestina e finalmente si giunge in vetta al Monte Dosaip.

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Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Al centro l’ anticima e l’ ultima parte della costa. A destra le Caserine, a sinistra il Cornaget.

Dalla vetta la catena del Monte Cuerda.

Dalla vetta la catena del Monte Cuerda.

Panorama verso il Cornaget e la Frata del Barbin. Tra i due, in ombre, il Ciol de la Fratta.

Panorama verso il Cornaget e la Frata del Barbin. Tra i due, in ombre, il Ciol de la Fratta.

Ore 4.30 da Casera Podestine; difficoltà EE. Consigliabile l’ uso di ramponi da prato.

Dosaip Costa di Pu

Dosaip Costa di Pu

Monte Ciampons (1831 m)

Monte Ciampons

Da anni osservo il Monte Ciampons con curiosità; la sua forma tondeggiante posta in mezzo alle alpi clautane non può che attirare l’ attenzione di chi cerca percorsi selvaggi e panorami inusuali. Se aggiungiamo poi una giornata serena di un Natale senza neve non poteva che uscirne un bellissimo anello.

Monte Ciampons

Dal ponte dell’ VIII Alpini si vede tutto il nostro itinerario.

Si parte da Lesis presso il parcheggio del Rifugio Pradut a Pian del Muscol e si attraversa il Cellina grazie al ponte presso l’ area pic-nic. Evitate un paio di deviazioni a sinistra (attenti al lupo) il sentiero svolta a destra e passa davanti ad alcuni edifici. Poco oltre, presso una stalla con cavo pendente, prima dello stabile parte il nostro sentiero che si alza tra i prati volgendo ad Est.

Monte Ciampons

Dopo aver incontrato una piccola ancona ed una vasca presso un’ altra stalla, il sentiero entra definitivamente nel bosco comodo e con pendenza moderata. Dopo aver oltrepassato i ruderi nascosti dalla vegetazione di altre due stalle, a quota 950 circa incontriamo sulla sinistra ben segnalato (frecce e lettera Z.) il sentiero che scende dalla Malga Zuncol e che useremo per il rientro. A questo punto la mulattiera passa un paio di canali e diventa più ripida ma sempre comoda e mantenuta con vari tagli fino ad esaurirsi presso una selletta con un rudere.

Monte Ciampons

Monte Ciampons

Siamo giunti sul crinale a picco sulle Grave di Gere che ci porterà alla panoramica cresta sopra i prati de La Pezzeda. Dalla selletta si sale quindi il pendio erboso e boscoso incontrando un piccolo salto di roccia.

Monte Ciampons

Risalito il salto ci si trova su un ripido prato che si continua a salire con attenzione. Dopo una cinquantina di metri il prato diventa meno ripido e si restringe diventando una crestina a picco sulle Grave alla nostra destra, boscosa e priva di esposizione a sinistra.

Monte Ciampons

Monte Ciampons

Man mano che si sale diventa sempre più netta la sagoma dell’ anticima verso cui converge la cresta e dalla quale parte la traversata in quota al monte Ciampons. Usciti quindi definitivamente dal bosco si percorrono gli ultimi metri di cresta erbosa a risalire l’ anticima dalla quale parte un magnifico camminamento sospeso tra la Valcellina e le Grave di Gere, dal Resettum al Cornaget.

Monte Ciampons

Monte Ciampons

Giunti alla forcella tra la cresta e la vetta principale, non resta che l’ ultima fatica a risalire la dorsale del Ciampon mantenendosi poco sotto i mughi e guadagnando il panorama definitivo su questo splendido sprazzo di Dolomiti Clautane.

Dalla vetta il sistema Dominzon-Dosaip.

Dalla vetta, il sistema Dominzon-Dosaip.

Monte Ciampons

Merle da On, Fale di Cione, Cima Ciolesan, Cima Ciol di Sass. A destra Forcella CIol di Sass e al centro foto in basso la Forcella Cadin.

Per il rientro si torna alla selletta a quota 1768 dalla quale si reperisce un sentiero abbastanza marcato segnalato anche da ometti che traversa verso Ovest arrivando poco sotto il crinale alla nostra sinistra che in questo punto si biforca: per giungere alla sottostante Malga Zuncol, si può sia proseguire scendendo il costone principale, oppure prendere quello a destra che porta alla Forcella Cadin dalla quale un sentiero in quota raggiunge la malga.

Monte Ciampons

Dai ruderi della malga, si contorna il cimotto prospiciente alla stessa (Zuncol) passandolo a destra e ricercando poco sotto nel bosco i resti di una vasca; dalla vasca un sentiero scende di qualche metro trovando una altro sentiero marcato che continuando a contornare lo Zuncol esce dal bosco per un evidente varco prativo dal quale il sentiero scende prima per traccia tra i prati, poi segnalato da bolli e frecce rosse ed evidenti tagli nella vegetazione di faggio e nocciolo fino a giungere al bivio incontrato lungo il sentiero di salita. Da qui a destra si ripercorre la mulattiera ad incontrare le varie stalle viste all’ andata fino alla macchina.

Monte Ciampons

Ore 4.00 alla vetta, 2.30 per il rientro passando per Malga Zuncol. Difficoltà EE. Il tratto più impegnativo è la salita della cresta lungo il ripido prato, per il resto  una piacevole passeggiata per esperti. Da non sottovalutare il fattore orientamento in discesa dalla vetta alla Malga Zuncol e poco oltre a reperire il sentiero di discesa.

Monte Ciampons

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