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Anello di Támar

Tamar

L’ anello qui proposto permette di fare una bella escursione su sentieri poco frequentati nella valle del Tarcenò ponendo come meta il bel Bivacco Varnerin e utilizzando sentieri poco frequentati che attraversano i versanti dei monti Celant e Brusò.

Dalla Piazza di Tramonti ci si porta in via Cleva dove, subito usciti ad Est delle case, si stacca una carrareccia che porta sul greto del Tarcenò. Sull’ altra sponda il cartello che indica “Celant” ci immette sul nostro sentiero.

Tarcenó

La mulattiera, comoda e molto ben conservata, sale senza troppa fatica e con molti tornanti un costone boscato affacciandosi ogni tanto sulla piana di Tramonti. Ad un certo punto la mulattiera traversa verso Est ad aggirare un altro costone ed entrando in un bosco di giovani faggi.

 Monte Celant

 Monte Celant

Poco dopo essere entrati nella faggeta la traccia cambia direzione e diviene di difficile individuazione, ma dei provvidenziali bolli ci guidano a montare sul costone. Il costone si sale fino ad incontrare una strada forestale di recente costruzione, sopra la quale si arriva in pochi minuti sulla cresta principale del monte Celant nei pressi di una lieve insellatura dove incontriamo il sentiero 832 proveniente da Tridis-Case Zanon.

In lontananza spuntano Dosaip e Caserine. a Destra Il Cuel da la Luna e al centro in primo piano il Pizzo Lóvet.

In lontananza spuntano Dosaip e Caserine. a Destra Il Cuel da la Luna e al centro in primo piano il Pizzo Lóvet.

Da destra Valcalda, Monte Rest e Roppa - Buffon. Sotto sbuca la piana di Tramonti.

Da destra Valcalda, Monte Rest e Roppa – Buffon. Sotto sbuca la piana di Tramonti.

Dall’ insellatura abbandoniamo i bolli che scendono verso la valle del Chiarzó e saliamo la cresta boscata che in breve ci porta sul punto più alto del Monte Celant.

A sinistra il Monte Valinis, al centro il Mulon e dietro di esso spunta il Monte Chiarandeit. Piú lontano giganteggia il Monte Raut.

A sinistra il Monte Valinis, al centro il Mulon e dietro di esso spunta il Monte Chiarandeit. Piú lontano giganteggia il Monte Raut.

 Monte Celant

Proseguiamo seguendo i bolli che scendono lungo la cresta verso oriente fino a scorgere sotto di noi la strada forestale che sale da Támar. Per raggiungere il borgo quindi basta seguirla oppure scendere a “goccia d’acqua” intersecandola per quattro volte. Al quarto incontro con la strada quindi la seguiamo verso destra arrivando al bel borgo di Támar dove possiamo fare una sosta presso il Bivacco Varnerin.

 Monte Celant

Tamar

Tamar

Tamar

Dal bivacco riprendiamo il cammino lungo la strada incontrando un cartello che indica “Palcoda”. Prendendo il sentiero indicato in breve si giunge all’ insellatura denominate Forcella Pala dove intersechiamo un sentiero CAI non numerato: a sinistra si scende a Tramonti, a destra si va a Palcoda; noi proseguiamo dritti su una traccia che sale in direzione Nord.

Lungo il sentiero per forcella Pala.

Lungo il sentiero per forcella Pala.

Nei pressi di forcella Pala in lontananza Palcoda.

Nei pressi di forcella Pala in lontananza Palcoda.

Guidati dai bolli la traccia sale immergendoci in un paesaggio desolato e suggestivo frutto del grosso incendio che nel 2012 ha interessato questo versante del monte Brusó. Successivamente la traccia si porta sul versante Ovest del cimotto che stiamo risalendo e traversa in quota su traccia esile,  erbosa ed esposta sulla sottostante fossa. In breve si giunge ad una forcellina che separa il primo cimotto da un secondo che andiamo a risalire come il precedente. La traccia si presenta dapprima ripida, poi molto piú comoda e ben presto va a sbattere contro delle pareti; si aggira verso sinistra sfruttando il passaggio di animali fino a trovare il primo canalino erboso che si risale pervenendo sulla sommitá quotata 856 metri.

Anello di Tamar

Anello di Tamar

Anello di Tamar

Dalla retrostante insellatura ci si cala verso occidente di qualche metro tenendosi a destra dell’ impluvio e ben presto si trova un bel sentiero che traversando in quota il boscato versante del Brusò porta all’ insellatura dove vi sono i ruderi delle stalle Nincisas.

Anello di Tamar

Anello di Tamar

Anello di Tamar

Stalle Nincisas

Dal fabbricato si segue il sentiero sempre verso Ovest che si cala nella valletta sottostante. Una volta oltrepassato il rio principale si continua in leggera discesa a sfiorare dei muretti a secco; un’ apertura segnata da evidenti bolli rossi ci indica una piccola deviazione per visitare la struttura di Livignona.

Stalle Nincisas

Livignona

Ritornati sul sentiero principale in breve si piega a destra dove la mulattiera ci deposita su una strada nei pressi di una briglia.

Stalle Nincisas

Seguendo la strada mantenendo la destra  arriviamo presso lo Stalon dove ci immettiamo nella strada che riporta alla piazza di Tramonti. Difficoltà EE nel tratto tra Forcella Pala e Nincisas, il resto E; ore 6.40 per il giro completo.

Anello di Tamar

In verde il percorso dell’ anello proposto.

Bivacco G. Varnerin (660 m)

Bivacco Varnerin

Sono passati una decina di anni da quando ho intrapreso la mia prima escursione in solitaria. All’ epoca nessuna mappa, nessuna indicazione su internet e men che meno tracce gps; solo la voglia di scoprirne di piú su un tal borgo abbandonato di cui alcuni amici mi hanno menzionato l’esistenza, ma che non ho mai appurato se avessero visitato o meno…

TamarE fu cosí che mi ritrovai fortuitamente a Támar (invero dovevo andare a Pálcoda…) dove rimasi particolarmente affascinato dalla forma dell’agglomerato di case, che con la sua forma circolare creata dagli abitati che si affacciano ad una corte interna mi ha sempre fatto pensare ad una specie di nido in cui la comunitá, una volta chiusi i portoni la sera, lasciava fuori il male, le paure e le preoccupazioni.

Bivacco VarnerinBivacco VarnerinTamarIncastonato dunque in questa splendida cornice, il Bivacco G. Varnerin offre ottime possibilità di ricovero avendo in dotazione una stufa, tavolo con panche, suppellettili varie e al primo piano un tavolato su cui dormire.

La via piú semplice per raggiungere il bivacco é la strada che da Comesta (Tramonti di Sotto) sale al monte Celant. La strada è interdetta al traffico presso la briglia sul Tarcenó dalla quale si stacca a destra il sentiero che sale diretto a Támar (cartello); ore 1.00, difficoltà E. In alternativa si puó seguire la strada che con numerosi tornanti porta anch’ essa al Bivacco Varnerin.

TamarTamarAltra possibilità di accesso o di rientro a Comesta è il sentiero che passa per le Stalle Plendoria, reperibile lungo la strada che da Támar sale al Monte Celant; un cartello indica a destra l’ inizio del sentiero che per bosco si abbassa a toccare i ruderi delle Stalle Plendoria e continua poi segnato con bolli rossi o blu fino a sbucare sul greto del Tarcenò dietro ad un’ area campeggio. Ore 1.15, difficoltà E.

Le Stalle di Plendoria.

Le Stalle di Plendoria.

Il greto del Tarcenó.

Il greto del Tarcenó.

TamarPer visitare Támar e il Bivacco Varnerin si puó intraprendere anche un bell’ anello che da Tramonti di Sotto tocca la vetta del Monte Celant e rientra per i ruderi di Nincisas che ho battezzato con il nome di Anello di Támar. Altro accesso interessante al bivacco è da Campone per il sentiero alto sul Monte Celant per poi proseguire alla Forchia Cesilar come descritto qui, oppure seguendo il nuovo sentiero CAI 832 dennominato Anello del Celant.

TamarTamarTamar