Monte Corda è l’elevazione che dà il nome ad una delle dorsali che scendono ad Est del gruppo Caserine-Cornaget. Sconosciuto ai più, si legge in rete che il sentiero per giungere in vetta ha subíto una recente opera di taglio della vegetazione e bollinatura selvaggia. Sembra sia ora un percorso facile facile.
Le case di Spinespes.
Da Spinespes si sale per una traccia che parte dai prati a sud dell’abitato. Al centro la torre Andreuzzi, sotto la quale vi è la famosa Claupa.
Giunti ad una forcella ci si affaccia sulla val Silisia. Ecco il Monte Raut sgombro di neve. Si intravede in ombra e ricoperto di brina il piano della Casera Chiavalot.
Dopo un percorso panoramico sotto imponenti pareti, si scende nella val della Meda. Qui una delle mie accompagnatrici decide di fermarsi. L’altra, per solidarietà femminile, si ferma con lei… Io ovviamente non rinuncio all’ascensione, e mi ritrovo come al solito da solo ad attaccare la faggeta che mi porterà al Tamèr de la Meda.
L’ attacco della faggeta
Dal Tamèr un’indicazione manda verso destra; in alto è evidente una forcella, ma si tratta della forcella della Meda; si punta ancora a destra a rasentare la parete del monte Spiciat, fino ad uscire nei prati sotto la forca Nevedeit.
Nella foto evidente la forca della Meda. A destra della forca il monte Spiciat.
Sui prati sotto forca Navedeit. Sotto di noi la val della Meda.
Arrivato in cima, SORPRESA trovo un gruppo di svitati che, come me, comprano le guide di Madinelli. E non solo. Anche le usano!
Panorama dalla vetta del Monte Corda verso le Caserine
Al rientro, recupero le donne e ci uniamo all’allegra combricola. Scenderemo con loro per un sentiero lungo il Rug de Stavalins.
In alternativa a questa via si può salire anche per la Cresta Est.