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Stalle Polacia


Il sentiero che sale a Casera Salinchieit da Casera Ropa già descritto in questo sito, era troppo bello e ben conservato per essere un sentiero a sé stante. La fitta rete di sentieri  a Nord della Dassa che si riscontra nelle mappe poi non può che lasciar presagire un collegamento certo tra la bella borgata di Chievolis, cittadina della Val Silisia posta allo sbocco con la Val Tramontina, e la Casera Salinchieit, complice il sentiero sopra menzionato, quasi un’autostrada tra i boschi di faggio a Nord del Rodolino.

Parto quindi prima dell’alba da Tamarat lungo il sentiero di servizio all’elettrodotto in compagnia di un amico che ha un po’ di pratica di questo tipo di attività: Claudio. Con noi Giorgetto, anche lui esperto di ricerca sentieri, anche se alle volte soffre di preoccupanti vuoti di memoria …

Chievolis.

Il sentiero, ben tenuto e anche bollato, segue l’elettrodotto fin poco prima dell’ultimo traliccio dove si alza per passare un rio con franamenti e si mantiene in quota fino alle Stalle Polacia, proprietà di Adriana.

Stalle Polacia.

Dopo aver passato un paio di rii (occhio ai dinosauri) si arriva alle Stalle Foos (proprietà di Maria Grazia) oltre le


quali ci si abbassa a traversare un corso d’acqua dopo il quale un ultimo rudere si affaccia sulla Busa Granda.

Di fronte a noi si percepisce la depressione della Busa Granda. Sopra le pareti passa il sentiero tra Casera Ropa (sul pianoro che si intuisce a destra) e Casera Salinchieit (dietro la forcella che si intuisce a sinistra).

Stalle Foos.

Oltrepassata anche questa sempre in lieve discesa,si passa un altro rio costituito da ciottoli grossolani oltre il quale la mole della diga di Selva appare sempre più imponente e minacciosa.

Superato il Silisia su un ponticello, il sentiero riprende sull’altra sponda in salita e risale il bosco fino ad una selletta dove vi è il tratto più difficile e pericoloso dell’escursione: giungere a Selva attraversando i prati di Moranda senza essere impallinati!

In evidenza Pizzo Lovet e Col di Luna. Si vede gran parte del Sentiero Andreuzzi.

Giunti a questo punto del racconto direte: ma come, non dovevano arrivare in Salinchieit dall’altra parte della valle 800 metri più in alto?!? Certo, ma questo racconto parla delle Stalle Polacia, attraversata adatta a tutti, remunerativa e divertente per gli amanti del genere. Come dite? Se ci siamo arrivati in Salinchieit? Voi cosa ne pensate?

Plan di Malgustà (1560 m)

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Nel complesso delle malghe situate a Nord del Monte Raut, demoninate dagli abitanti di Frisanco Malghe Davoraut, spicca per bellezza il luogo denominato Plan di Malgustà.
Situato sulla spalla orientale del Monte Randellino, l’ accesso più rapido e semplice ad esso parte nei pressi di Casera Chiavalot, esattamente dal tornante della strada forestale che vi passa a monte.
Si risale la costa a rapidi zig-zag rasentando il ciglio di un vertiginoso inghiottitoio puntando a raggiungere la dorsale principale del costone; una volta montati su di essa, la si percorre in salita godendo di magnifici scorci man mano che la vegetazione si dirada.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Vacalizza e l' omonima Torre.

Vacalizza e l’ omonima Torre.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Alzandosi di quota si giunge presso una forcella con croce in legno e metallo intitolata a Colussi Bonaventura dalla quale prende il nome la Forca di Bonaventura; nei pressi di essa si guadagna una visuale parziale del Plan di Malgustà che si raggiunge ad intuito traversando in quota il bosco di larici su terreno martoriato dal carsismo.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Giunti alla meta ci si spalanca agli occhi la visuale di un luogo magico non solo per modo di dire, ma anche per le leggende che riecheggiano su di esso. Per saperne di più clicca qui.

Plan di Malgustà
Dalla radura si può anche risalire la cresta che rinserra ad occidente il catino dalla quale si può godere di un interessante panorama sulla Val Silisia e le Dolomiti.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Dalla Casera Chiavalot ore 2.00; difficoltà RR.

Plan di Malgustà

Per il rientro si può ripercorrere la via di salita, oppure compiere un anello proseguendo verso sud seguendo un antico sentiero perso tra le erbe che porta ai pascoli di Casera Basson; ore 1.00, difficoltà RR.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Casera Basson (1271 m)

Situata a nord del Monte Raut nella valle incassata tra il Crinal de Basson e il costone del Chiavalot, della Casera Basson non rimangono che pochi resti e un piccolo lembo di pascolo non ancora invaso dal bosco.

Al centro della foto la valle dove si colloca Casera Basson; si nota a destra il ripiano di Casera Chiavalot.

Al centro della foto la valle dove si colloca Casera Basson; si nota a destra il ripiano di Casera Chiavalot.

La casera rimane però impressa nella memoria storica per aver avuto una piccola parte nella vicenda dei Moti Friulani. Accadde infatti che il 25 ottobre 1864 la Banda di Navarons vi si trasferisse dalla località Valina per poi trascorrervi la notte e ripartire il giorno successivo alla volta di Andreis.

Il monte Buttignan dal sentiero CAI 967.

Il Monte Buttignan dal sentiero CAI 967.

I passi dei garibaldini sono oggi facilmente ripercorribili grazie alla sentieristica ancora in gran parte conservata com’ era. Dalla strada Selva-Tronconere in prossimità del ponte sul Rug Valina parte il sentiero CAI 967. Intersecata la strada che sale a Casera Valina e trascurato il sentiero CAI 968 che sale alla casera, si prosegue seguendo fedelmente il sentiero CAI 967 che dopo essersi inserito sulla strada un paio di volte, diventa definitivamente sentiero.

Sentiero CAI 967

Sentiero CAI 967

Sentiero CAI 967

Per bel bosco di faggio si sale con pendenza lieve fino a giungere al vecchio pascolo attraversato dal nostro sentiero.

Casera Basson Ore 2.30; difficoltà E.

Per gli amanti delle traversate si consiglia l’itinerario da Casera Pala Barzana che potete trovare a QUESTO LINK.

Cengia del Von

La Cengia del Von è un percorso che si trova in prossimità dell’ omonima forcella a sua volta denominata cosí per la presenza di un caratteristico gendarme detto appunto il Von, ovvero il “vecchio”.

Il Von

Forcella del Von e, al centro, il Von.

L’ utilitá di tale cengia, è quella di assicurare il collegamento piú diretto tra la borgata di Casasola di Frisanco e le malghe DavoRaut.

Ricovero Forchia Granda

Il ricovero Forchia Granda. Foto di Stief.

Dal Ricovero Casera Forcha Granda si prende l’ evidente traccia che parte da dietro la fornace e traversa i pendii orientali del costone che sale alla Dassa. Dapprima su terreno boscato, la traccia diviene via via piú marcata e il tracciato piú obbligato e panoramico fino a giungere al tratto vero e proprio di cengia.

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del VonDopo aver attraversato le verticali pareti orientali della Dassa, la traccia passa un canale insidioso in caso di ghiaccio e poi torna su terreno boscato e meno ripido, fino a giungere alla Forcella del Von; dal ricovero circa un’ ora.

Le pareti attraversate dalla cengia.

Le pareti attraversate dalla cengia.

S. Antonio presso la forcella del Von.

S. Antonio presso la forcella del Von.

Cristo scolpito alla base del Von.

Cristo scolpito alla base del Von.

Dalla forcella scende sul versante meridionale un vecchio sentiero in disuso ma ancora in buone condizioni che conduce in circa 1.45 ore poco piú in alto di Casasola nei pressi di un’ ancona votiva dedicata a Sant’ Antonio.

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Vi è anche la possibilità di raggiungere il vicino Monte Rossa dal quale si puó scendere a Navarons per un greppo, ma lí bisogna sapere.

Monte Rossa

Verso il Monte Rossa.

Monte Rossa

Lo spigolo del Monte Rossa su cui scende (o sale) la via.

Lo spigolo del Monte Rossa su cui scende (o sale) la via.

Per chi invece non puó predisporre una traversata da Faidona a Casasola come descritto in questo sito, giunti alla forcella del Von potrebbe optare per la salita alla Dassa e rientro per il versante settentrionale alla Casera Forchia Granda. Anche qui l’ itinerario è privo di segnaletica e ci si deve affidare a conoscenza ed intuito; ore 1.20, difficoltà R.

La Dassa

Scendendo dalla Dassa Panorama sul lago di Selva e il groviglio di cime appartenenti ai sottogruppi delle Caserine.

Scendendo dalla Dassa Panorama sul lago di Selva e il groviglio di cime appartenenti ai sottogruppi delle Caserine.

Casera Forcha in Forchia Granda (932 m)

Casera Forcha

Situato sulla Forchia Granda lungo il costone che a Est della Dassa scende verso Nord, il ricovero è una costruzione privata mantenuta dai cacciatori della Val Colvera. Solitamente chiusa a chiave puó comunque offrire riparo dalla pioggia nella legnaia, nonché la panca esterna permette una piacevole sosta nel caso si voglia proseguire l’escursione alla Cengia del Von, oppure alla ricerca della Daphne Blagayana (nome locale Rododendri Blanc), fiore raro che in Italia è riscontrato in pochissime località ed é stato scoperto nei pressi della Forchia Granda.

Dafne Blagayana

Per raggiungere il ricovero dalla località di Faidona, si parte dalla curva dopo il vecchio caseggiato della scuola; si sale una ripida rampa dalla quale si traversa il torrente e si imbocca il sentiero dietro ad una bella casa. Il sentiero sale ripido prima nel bosco e poi per un canalino detritico girando poi a destra su un pulpito panoramico rivolto sul Lago di Redona.

Forchia Granda

Dopo aver incontrato i ruderi di una stalla si continua in piano per poi riprendere l’ erta salita ad attraversare un canale e successivamente a risalire un bosco di faggio.

Forchia Granda

Ad un bivio segnato da un bollo rosso si prende a sinistra per salire diretti in Forchia Granda; 2 ore – difficoltà E.

In alternativa, si puó prendere a destra il sentiero che porta in Forchia Piccola; da lí per la dorsale si sale direttamente alla Casera. Si consiglia di percorrere la salita come descritto e scendere per questa variante percorrendo un piccolo ma soddisfacente anello.

Forchia Granda

Lago di Selva

Il Lago di Selva.

Casera Chiavalot (953 m)

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot appartiene all’ insieme delle malghe Davoraut, termine utilizzato a Frisanco per indicare la zona dei pascoli situati sul versante Nord del Monte Raut. Costituita dalle mura perimetrali prive di serramenti e coperta da un tetto in legno, puó offrire ricovero in caso di maltempo. Una strada forestale di recente costruzione passa un centinaio di metri sopra la casera e permette di raggiungerla con percorso turistico seguendo i cartelli segnaletici del Parco Dolomiti Friulane.

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Tali cartelli hanno fuorviato anche il sottoscritto che era intenzionato a percorrere uno dei vecchi sentieri abbandonati che un tempo collegavano le Casere Davoraut. Pubblico una descrizione di tale sentiero, piacevole da riscoprire, adatto a chi ha qualche ora a disposizione.

Lago di Selva

Lago di Selva

Dal bivio tra i sent. 967 e 968 si segue la strada fino ad un tornante dal quale si imbocca una pista che muore poco più avanti. Da lí parte il sentiero, che con vari segnali forestali e non, si abbassa ad attraversare un paio di rii.

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Si giunge alla sorgente detta da li Gratulis; da qui spariscono i bolli, ma il sentiero diventa evidente e ci condurrà fino a sbucare nella parte inferiore dei prati di Casera Chiavalot. Da lí si sale a raggiungere la casera.

Sorgente da li Gratulis

I prati sotto Casera Chiavalot

I prati sotto Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

 

Casera Salinchieit (1356 m)

Casera Salinchieit

Situata sul costone che scende a Nord del Monte Rodolino, la casera Salinchieit gode di poca fama a causa della vicina e piú famosa Casera Valine, meno spartana e piú diretta da raggiungere salendo dalla Val Silisia. Sulla prima affermazione nulla da dire, mentre per la seconda ribatto con il bellissimo itinerario di salita che parte dal fondovalle e andremo ora a descrivere.

Salendo il sentiero CAI 967, presso una sorgente in località Ciuccui lo si abbandona per proseguire diritti a traversare il canale e reperire una traccia stretta ma sempre evidente. Si segue la traccia finché essa porta a girare un costone e si esaurisce nella parte inferiore del valloncello in cui un tempo vi era il pascolo di Casera Ropa. Si risale il valloncello tenendosi a sinistra portandosi sul costone che lo delimita fino a montare sul tornante della strada forestale di recente costruzione. Dal tornante si prosegue sul costone fino a pervenire ai ruderi di Casera Ropa.

Ciuccui

Casera Ropa

Dalla casera si prosegue sempre nella stessa direzione e in breve un ometto ci indica l’inizio della mulattiera di collegamento con Casera Salinchieit. La mulattiera, ormai non piú manutentata da anni e segnata sulle carte in maniera parziale, a dispetto dell’oblio in cui si trova è ancora in ottimo stato, ben marcata e facilmente percorribile grazie ad un tracciato intelligente e poco faticoso.

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Casera Salinchieit

La mulattiera si esaurisce nei pascoli al di sotto di Casera Salinchieit, la quale è ben visibile e raggiungibile a vista. Difficoltá escursionistica, ore 2.15.

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

 

Casera Valine Alte (1325 m)

Si trova sulla soglia del vasto catino glaciale delle Valine Alte, in una posizione molto bella e panoramica. Da molti anni non più utilizzata per il pascolo estivo dei bovini, è stata recentemente sistemata da giovani di Maniago e di Frisanco ed attrezzata con alcuni letti a castello.

Casera Valine

Il Parco Dolomiti Friulane ha poi preso in carico gli oneri di manutenzione della casera, rendendola una delle più belle ed accoglienti del suo comprensorio.

La strada della Val Silisia, attraversata la diga sul coronamento, prosegue con una rampa e dopo circa un chilometro, incontra un piccolo ponte; trenta metri a monte del ponte ha inizio il sentiero (tabella e scaletta in cemento). Si sale lungo la mulattiera che, oltrepassati i ruderi di una casa, sale in un bel bosco di faggi fino alla località Ciuccui (vecchio pascolo infestato dai lamponi e dal ginepro). Qui si lascia a destra il sentiero CAI 967 diretto alla Forcella Capra, e si prosegue sempre lungo una evidente mulattiera che esce dal bosco a pochi metri dalla casera che si vede all’ ultimo momento.

La prima parte della mulattiera. Sullo sfondo il Buttignan.

La prima parte della mulattiera. Sullo sfondo il Buttignan.

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

La casera è oggi raggiunta da una strada forestale che in alcuni punti si interseca o brevemente sostituisce l’antico tracciato che rimane comunque in gran parte percorribile.

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Panorama dalla Casera Valine Alta. In primo piano il Monte Cuerda sovrastato dal Frascola.

Casera Valine si puó raggiungere anche da Poffabro con due possibilitá: lungo il sentiero CAI 968 per Forcella Racli in 3.45 ore, oppure mediante i sentieri CAI 973 e 973a per Forcella Salinchieit con le medesime tempistiche. Piú lungo l’ avvicinamento da Casasola per la Sella del Moltrin in ore 4.15.

Il catino glaciale delle Valine Alte; Forcella Racli é lo stretto intaglio tra la cresta del Monte Rodolino che scende da sinistra e il cocuzzolo del Monte Ortat.

Il catino glaciale delle Valine Alte; Forcella Racli é lo stretto intaglio tra la cresta del Monte Rodolino che scende da sinistra e il cocuzzolo al centro del Monte Ortat.

Il Monte Rodolino, raggiungibile dalla Casera Valine in ore 1.15.

Il Monte Rodolino, raggiungibile dalla Casera Valine in ore 1.15.

Un’ altra possibilitá di accesso a Casera Valine dalla Val Silisia è dalla vicina Casera Salinchieit sfruttando la bella mulattiera che parte dai ruderi di Casera Ropa.

 

Casavento – Tronconere in Val Silisia (603 m)

Dalla Casera Casavento si sale lungo la mulattiera che, a tornanti, prende quota in un bel bosco di faggi; dopo circa 15 minuti si lascia la mulattiera che prosegue verso destra diretta alla Casera Colciavas e si sale a sinistra per sentiero ripido su terreno scosceso.

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

In basso al centro il pascolo di Casera Casavento.

Ripidamente, seguendo il segnavia CAI 966, il sentiero sale direttamente in forcella dove una lapide ricorda il lavoro di costruzione della strada da parte degli alpini nel 1912.

Strada degli Alpini

La Casera Casavento e il Monte Cornaget dalla Forcella Clautana.

La Casera Casavento e il Monte Cornaget dalla Forcella Clautana.

Forcella Clautana

La Val Silisia.

La Val Silisia.

Si scende ora verso Est e, a lungo, si segue il percorso della strada militare che, con poca pendenza ed ampi tornanti, scende in parte invasa dalla vegetazione e perciò trasformata in stretto sentiero.

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

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Strada degli Alpini

A questo punto, la guida di Sergio Fradeloni indica di abbandonare la strada interrotta da una serie di franamenti per scendere lungo un sentiero realizzato in sostituzione della stessa; fortunatamente, la strada oggigiorno è stata ripristinata e possiamo quindi proseguire godendone nella sua interezza. Lascio comunque le indicazioni dell’ autore per i possibili curiosi che vogliano scoprire questo by-pass probabilmente oggi in abbandono.

A quota 900 si lascia la strada (poco dopo interrotta nell’ attraversamento di uno scosceso e ripido pendio roccioso) e per un ripido sentiero si scende ad attraversare il torrente Silisia a quota 670 metri. Si prosegue quindi in un bel bosco di faggi e si incontra il sentiero proveniente dalla Forcella Giaveid; poco dopo il sentiero torna sulla sinistra del torrente e, in quota, raggiunge le case abbandonate di Le Tronconere.

Il tratto soggetto a franamenti ora ripristinato.

Il tratto soggetto a franamenti ora ripristinato.

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Strada degli Alpini

Dosaip

Qui termina la strada della Val Silisia che da Chievolis sale alla frazione di Selva, attraversa la diga che forma il Lago di Selva e, percorrendo al lungo la sponda destra idrografica, raggiunge la piccola frazione abbandonata dopo la costruzione del bacino idroelettrico.

Plans.

Plans.

Lungo il Lago di Selva.

Lungo il Lago di Selva.

Traversata che richiede ore 3.30 – 4.00. Per raggiungere le case di Selva altre due ore per la strada lungolago.

Pizzo Lóvet (1269 m)

Il Pizzo Lóvet é un panoramico cimotto appartenente alla catena del monte Cuerda. Si puó giungere in vetta grazie a diversi sentieri facenti parte dell’ antica rete che asserviva le varie borgate e stalle disseminate un tempo tra i dirupati fianchi di queste cime. Partiamo dal borgo di Inglagna in una gelida giornata di dicembre in cui la morsa del freddo non ha mollato la presa (la foto é stata scattata al rientro nel pomeriggio).

Le case di Inglagna

Le case di Inglagna.

Dalla Chiesa di Maria Bambina ci si inoltra verso Nord lungo il rio Romarui percorrendo un sentiero segnalato con segnavia non convenzionali che sale alla forca Cervelleces. Ben presto si guadagna quota e la vista alle nostre spalle si apre verso il gruppo del Raut.

La catena del Raut. Ben visibile l'innevata cima principale; sotto di essa il monte Buttignan.

La catena del Raut. Ben visibile l’innevata cima principale; sotto di essa il monte Buttignan.

La forca Cervelleces.

La forca Cervelleces.

Dopo un’ora e mezza di cammino il nostro sentiero confluisce su quello che sale dall’ abitato di Val, e in mezz’ ora si raggiunge la forcella dalla quale il panorama si apre verso Nord sul Canale di Meduna.

Il Lago del Ciul e l' Alta Val Meduna

Il Lago del Ciul e l’ Alta Val Meduna.

Tutto a destra il Pizzo Lóvet.

Tutto a destra il Pizzo Lóvet.

Si riparte verso destra passando sotto una suggestiva parete aggettante alla quale segue una ripida salita su un canalino erboso la cui esposizione richiede attenzione soprattutto per il ritorno.

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Dopo questo passaggio, si raggiunge la cresta Ovest che si risale direttamente o zigzagando un po’ nella faggeta settentrionale fino a raggiungere la panoramica vetta del Pizzo Lóvet.

Il monte Crepa e dietro le prealpi dell' Arzino.

Il monte Crepa e dietro le Prealpi dell’ Arzino.

In lontananza le Alpi Giulie Occidentali (foto scattata con zoom digitale).

In lontananza le Alpi Giulie Occidentali (foto scattata con zoom digitale).

Il lago di Redona o di Tramonti

Il lago di Redona o dei Tramonti.

Panorama sulle vette dell' Alta Val Meduna

Panorama sulle vette dell’ Alta Val Meduna.

Per il rientro si torna al bivio sotto la forca e, anziché riprendere il percorso che sale da Inglagna, si continua per il marcato sentiero che porta a scavalcare presso una forcelletta un crinale e poi scende lungo la valle del rug Boschit fino a sbucare tra i muri che costeggiano il corso d’acqua nei pressi delle case di Val. Da lí, in 20 minuti alla macchina, per un totale di 5 ore e 30 minuti.

Il Rug Boschit presso le case di Val.

Il Rug Boschit presso le case di Val.

Il borgo di Val

Il borgo di Val.