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Casera Montelonga (1327 m)

Casera Montelonga

E’ situata sul margine Nord-Ovest dell’ altipiano di Valfredda in una posizione molto panoramica sui monti della Val Cellina. Recentemente restaurata, offre un buon ricovero.

L’ accesso alla casera è possibile da diversi itinerari grazie ad una sentieristica di collegamento tra le varie casere che è stata ben conservata. Per gli amanti delle partenze da fondovalle si puó accedere da Barcis tramite la Casera La Pala e il Costone Grandenele (ore 3.00; difficoltà T), oppure dalla pianura passando per la Casera Rupeit e Casera di Giais (Per entrambe in ore 4.30 circa partendo da Grizzo o da Selva).
Un accesso molto piacevole con poco dislivello è da Pian delle More in ore 2.30 (segnavia CAI 971; difficoltà T).

Casera MontelongaDa Piancavallo si scende per la carrozzabile della Val Caltea diretta a Barcis fino al bivio con la strada che porta alla vicina Casera Pian delle More (bacino-serbatoio d’ acqua presso il bivio). Si prende a destra (tabella) per un bel sentiero che risale il bosco Le Ronciade e perviene all’ estremità settentrionale della valletta erbosa che scende dalla Forcella di Giais; fin qui circa 1 ora.

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Per sentiero per lo piú in quota, attraverso bei boschi e qualche radura, si prosegue aggirando a Nord il Monte Ciastelat e si raggiunge la Casera Montelonga. L’ itinerario è in parte interessato da una strada forestale di recente costruzione.

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Le Vacalizze.

La cresta Sud del Monte Castel di Barcis

La cresta Sud del Monte Castel di Barcis.

Da Casera Montelonga si possono salire le vicine vette del Ciastelat o del Monte di Mezzo.

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

Casera Montelonga

Casera Montelonga

 

Bivacco Molassa (700 m)

Bivacco Molassa

E’ una piccola costruzione in muratura, costruita ed utilizzata per scopi forestali, e trasformata in bivacco fisso dai giovani di Barcis. E’ dotata di sei posti letto e sorge su un costone boscoso ai piedi del ripidissimo versante meridionale del Monte Resettum.
Dalla frazione di Alcheda (strada asfaltata da Andreis o dalla frazione di Prapiero) si prende una carrareccia che si dirige verso Ovest; si piega quindi a destra e, oltrepassato il Rio Parnans, si sale per un sentiero forestale a tornanti l’ ampio pendio de la Crepuccia.
Giunti su una cresta erbosa (capitello), ci si inoltra, seguendo un minuscolo sentiero, nel tormentato versante occidentale del monte Taront.

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Il Rio Parnans

Il Rio Parnans.

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P1130584 Con un lungo percorso e numerosi saliscendi, il sentiero va ad incontrare il sentiero segnavia 974 poco a valle della località La Stua.

Bivacco Molassa

Bivacco Molassa

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La Stua

La Stua.

Per questo sentiero si scende a sinistra, si oltrepassa il Torrente Molassa che si costeggia per un breve tratto sulla destra idrografica, e si sale in un bel bosco di faggi fino a raggiungere il bivacco dopo aver attraversato alcuni canaloni.

Torrente Molassa

Guado del Torrente Molassa.

Il sentiero CAI 974

Il sentiero CAI 974.

Bivacco Molassa

Bivacco Molassa

Dei sei posti letto a castello su tavolato, i tre inferiori sono stati colpiti da incendio; il bivacco, oggi su due piani, offre un caminetto e tavolo con panche. Il sentiero proposto presenta vistosi tagli di vegetazione fino al capitello. Dopo di esso si presenta esposto in diversi tratti e richiede passo sicuro; ore 3.30, difficoltà EE.
Dal bivacco si può raggiungere Anreis per l’itinerario che trovi descritto a QUESTO LINK, oppure si puó compiere un anello rientrando per l’ espostissimo sentiero CAI 974 a Roppe e poi ad Alcheda per vecchi sentieri passando per la localitá di Molassa; dal bivacco ore 2.15, difficoltà E.

Sentiero CAI 974

Sentiero CAI 974

Sentiero CAI 974

Sentiero CAI 974

Roppe

Antico forno nel borgo di Molassa.

Antico forno nel borgo di Molassa.

Causa guado impraticabile a Molassa abbiamo dovuto raggiungere la strada statale 251 e fare autostop: grazie a Franco di Claut!

Il Torrente Molassa.

Il Torrente Molassa.

Thengia dal muss

Studiando la carta topografica, l’amico Gongo si imbatte nei pressi del monte Provagna in Valcellina, in un toponimo curioso: Cengla da la Mussa. Subito scatta la curiosità di scoprire in loco la veridicità e la possibile percorribilità di tale cengia. Come resistere al suo invito ad accompagnarlo?

 

Partiamo baldanzosi dalla borgata di Cellino di Sotto, dove un antico sentiero parte dalla fine della strada alla base del Col Martin dirigendosi verso Ovest o poi Nord montando su un costone con comoda traccia. Siccome dei furbastri hanno parcheggiato la macchina sul sentiero, canniamo in pieno e tiriamo su dritti dalla base della lingua per bosco fitto. Intercettiamo il sentiero 100 metri più a monte, che le nostre lingue arrivano fino alla lingua giú.

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Arrivati alla selletta tra il Col Martin e il Provagna, si apre la visuale su quello che ci aspetta.

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Ma chi me lo fa fare di seguire questi due?

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Iniziamo ad assaporare l’ambiente tipico di queste valli.

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Accese discussioni su come procedere

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Ma si, dai… Si passa di lì… O là…

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Rari tagli di vegetazione applicati secondo nostra stima tra i 20 e i 50 anni fa, ci indicano che stiamo ripercorrendo la strada giusta. Facciamo anche noi qualche taglio per facilitarci una possibile ritirata.

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Girato un costone, eccola: la Thengia del Muss

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L’attacco della Cengia

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Ecco la Cengia

Cengia del Muss

La Thengia dal Muss

Sulla Cengia incontriamo un lillipuziano

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Sulla Cengia

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La Cengia vista da sopra

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Giunti all’ultimo costone siamo alla fine delle avversità. dall’ altra parte il Bivacco Val Provagna e un sentiero CAI ci garantiscono un rientro in piena sicurezza.

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E invece no. I piani del capo spedizione sono ben altri. L’idea è di risalire tutta la cresta Sud del monte Castel di Barcis. Carramba che sorpresa. Ecco la cresta

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La cresta si presenta abbastanza comoda, con diversi cimotti da oltrepassare tra facili passaggi su roccia

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Giunti all’ultimo cimotto l’amara sorpresa: la cresta si interrompe di fronte ad una difficile parete. Si torna indietro?

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No, grazie all’esperienza Gongo e Stief intercettano una cengia utilizzata dagli animali e si passa lungo la parete Est

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La cengia, che mi viene dedicata dagli scopritori, si chiama Cengia di Michele. Per gli amici Cengia del Mitch, anche in virtù del fatto che presenta un passaggio del gatto su cui io, preso da un attacco di panico, inizio a miagolare.

 

La Thengia dal Mitch

La Thengia dal Mitch

Girati l’ultimo costone, si apre la vista sul Crep Nudo

 

Il Crep Nudo dal Monte Castel di Barcis

Il Crep Nudo dal Monte Castel di Barcis

Ultimi mughi

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In vetta al Castel di Barcis

Castel di Barcis

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Grazie a Gongo e a Stief che mi hanno reso partecipe di questa prima ascensione