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Rifugio Baita Arneri (1630 m)

 

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Baita Arneri. Foto di Giuseppe Camporini, progettista dell’ attuale allestimento del rifugio.

Adagiato sulle pendici meridionali del Monte Tremol, il Rifugio Baita Arneri è un turistico ristorante, fulcro del polo sciistico di Piancavallo. E’ infatti posto a monte del primo troncone della seggiovia (in funzione d’ inverno, ma anche nel periodo estivo), e ad esso legato in quanto aperto solo quando l’ impianto è in funzione.

Chi non volesse utilizzare la seggiovia per salire a piedi puó avventurarsi lungo il sentiero CAI 993 oppure per le piste da sci in circa 45 minuti. Tuttavia, in estate con seggiovia in funzione si raccomanda di porre la massima attenzione a non ritrovarsi sulla pista di downhill; il geniale tracciato infatti si trova ad intersecare il sentiero nonché le piste da sci.

Vista quindi l’ estrema pericolosità del sentiero, proponiamo un altro tragitto molto interessante che permette di compiere un bel anello passando per la vetta del Col Cornier (1797 m).

Salendo al col Cornier la vista si apre su Cima Manéra e il Cimón dei Furlani.

Salendo al col Cornier la vista si apre su Cima Manéra e il Cimón dei Furlani.

Dai campetti di sci del Sauc si prende il sentiero con segnavia giallo-blu denominato “sentiero delle carbonere”. Il sentiero dapprima risale i campetti raggiungendo una strada che attraversa una zona abitata immersa nel bel bosco. Ripreso il sentiero si sale nel bosco e dopo aver incrociato la pista da sci continua in falsopiano per poi impennarsi a risalire il costone meridionale del Sauc.

Col Cornier

Col Cornier

Col Cornier

Dopo aver toccato la rotonda cimetta del Sauc e la successiva forcella si prosegue seguendo le indicazione per il Col Cornier. Guadagnando quota il panorama si apre sul gruppo del Cavallo nonché verso la pianura e via via anche sulle vicine dolomiti; si prosegue sulla rotonda dorsale con piacevole dislivello fino ad arrivare alla cima del Col Cornier dalla quale spicca la caratteristica croce di vetta.

Col Cornier

Col Cornier

Col Cornier

Dalla vetta si prosegue lungo il sentiero verso Nord che lentamente scende ad aggirare delle colossali voragini formatesi a causa dell’ erosione del terreno di origine carsica. In leggera discesa si va a confluire nel sentiero CAI 993 che proviene da Casera Palantina; lo si segue verso Est raggiungendo il rifugio Arneri dal quale si scende a Piancavallo grazie alla seggiovia, oppure proseguendo lungo il sentiero e per le piste (sconsigliato nella stagione estiva in caso di seggiovia in funzione).

Col Cornier

Col Cornier

Col Cornier

Dalla sommitá del Col Cornier panorama sul gruppo del Cavallo: da sinistra dietro Guslon e Castelat, Cimón di Palantina, Cima Manéra e Cimón dei Furlani; in ombra, Monte Colombera e Tremol.

Ore 3.30 per l’ anello completo; difficoltà Escursionisti.

Casera Caseratte (1349 m)

Casera Caseratte

Situata nel pascolo ad Est di Piancavallo tra il Colle delle Lastre ed il Col Ceschet, Casera Caseratte è un ricovero essenziale dotato di cucina economica, un tavolo con panche ed un ripiano rialzato dove poter dormire. L’ accesso più semplice è da Piancavallo grazie alla strada forestale che dalla strada Piancavallo-Col Alto-Castaldìa si diparte aggirando a Nord il Colle delle Lastre fino ad incontrare la Passeggiata delle Malghe presso una marcata curva in una radura; abbandonata la strada si prende a destra il sentiero che in pochi minuti porta in vista della casera. Difficoltà T, ore 0.30.

Casera Caseratte

Casera Caseratte

Casera Caseratte

Casera Caseratte

Per chi ama i tragitti più lunghi proponiamo in alternativa la salita alla casera dalla pianura per la Val dell’ Ossena.

Dalla Costa Longa guardando verso la Val dell' Ossena.

Dalla Costa Grande guardando verso la Val dell’ Ossena.

Da Costa, per la strada carrozzabile diretta al Rifugio Bornass, si sale oltre il Santuario della Madonna del Monte e, dalla curva prima di attraversare la Valle dell’ Ossena (411 metri), ha inizio il sentiero (segnavia CAI 985) che, dopo un primo tratto su carrareccia, sale prima verso destra e quindi piega verso sinistra fino a sbucare sull’ altipiano a circa 1200 metri.

Casera Caseratte

Qui il sentiero incontra la carrozzabile delle malghe proveniente da Castaldìa (ore 2.00 dalla strada); si segue la carrozzabile per poche decine di metri verso destra e, giunti in vista della vicina Casera del Medico, trasformata in “villino”, la si lascia per salire a sinistra (sempre segnavia CAI 985). Si prosegue risalendo delle conche erbose e si raggiunge la Casera Caseratte (fin qui ore 2.45).

Altro bellissimo itinerario è il “Sentiero Costa Grande” che, partendo dal primo tornante a monte del Santuario percorre integralmente il crinale che porta ai pascoli del Pradalto; da qui si può fare una breve deviazione alla sommità del Monte Caseratte. Difficoltà E, ore 2.45 alla Casera Caseratte.

Casera Caseratte

Il crinale su cui si sviluppa il Sentiero Costa Granda.

Il crinale su cui si sviluppa il Sentiero Costa Granda.

Casera Caseratte

Dalla Casera Caseratte si può raggiungere la Casera di Giais in ore 2.30 passando per la Forcella di Giais, oppure Casera Montelonga in ore 3.00. Cime interessanti da raggiungere sono invece la Pala Fontana ed il Monte Ciastelat.

Il Ciastelat dal Sentiero Costa Grande.

Il Ciastelat dal Sentiero Costa Grande.

Casera Caseratte

 

 

 

 

 

Ponte delle Cune

Il primo dell’ anno vengo invitato da Daniele ad una gita con il suo gruppo di amici. La méta è tarata per la giornata, e puntiamo a raggiungere l’ albergo ristorante Bornass dall’ abitato di Costa di Aviano. A farci da guida Guido! (nome di battesimo o titolo acquistato grazie al ruolo della giornata? Mah…)

Dall’ abitato di Costa di Aviano si parcheggia presso la fontana di Platha del Pissol. Si attraversa la piazza e ci si porta sul greto del torrente portandosi sulla sponda opposta dove una mulattiera va verso Nord ad innestarsi sul sentiero denominato “Bosco Grande”.

Bornass

Il sentiero, non segnalato ma molto evidente e ben mantenuto, si alza a tornanti nel bosco regalando alcune visuali sul vicino Santuario posto sul colle dirimpetto; in breve si giunge ad incontrare una deviazione sulla destra in prossimità di una marcata curva che trascuriamo e che prenderemo al ritorno. Si prosegue dunque seguendo il sentiero principale che si appiana e attraversa alcune radure che aprono la vista sulle soprastanti coste del Caseratte e i prati di Stae fino a giungere in prossimità di un tornante della vecchia strada che dal Santuario saliva a Piancavallo.

Bornass

Sfiorato il tornante si prosegue per buon sentiero ad attraversare una serie di rii in alcuni punti protetti da parapetti in legno fino ad un bivio dove bisogna lasciare la traccia che continua dritta per proseguire sul nostro sentiero che si impenna su un costoncino pervenendo in breve su un altro tornante della strada. Da qui, si intercetta il sentiero “Roccolo” segnalato con segnavia giallo-blu che in 13 minuti porta a sbucare sulla strada poche centinaia di metri prima del ristorante Bornass.

Bornass

Bornass

Bornass

Per il rientro si segue il medesimo itinerario con l’ accortezza di prendere la deviazione in prossimità della marcata curva a gomito; qui una larga mulattiera ci porterà pochi metri piú avanti a rintracciare un evidentissimo bollo bianco-rosso; si prosegue a destra seguendo i segnavia del sentiero CAI denominato “Sentiero Val d’ Aga”.

Bornass

Tale sentiero ci porta a scendere con una certa ripiditá fino a lambire una forra che via via che scendiamo ci appare sempre piú evidente.

Sentiero Val d'Aga

Evitando una prima deviazione a sinistra che porta al Santuario, facciamo attenzione ad una seconda deviazione che ci porta ad attraversare il Ponte delle Cune scostato di pochi metri dal nostro sentiero. Il manufatto in pietra, privo di parapetti ma assicurato con una catena, a prima vista non crea suggestioni; avvicinandosi si rivela essere invece alto su una vertiginosa forra il cui fondo si trova decine di metri sotto di noi.

Ponte delle Cune

Ponte delle Cune

Ponte delle Cune

Attraversato con attenzione il ponte, si passa accanto ad un acquedotto dove arriva la strada che dopo qualche centinaio di metri ci porta al punto di partenza. Per l’ anello completo ore 2.30; difficoltà T.

Costa d'Aviano

Costa d'Aviano

In verde tratteggiato il sentiero "Bosco Grande"; in rosso il sentiero "Val d'Aga".

In verde tratteggiato il sentiero “Bosco Grande”; in rosso il sentiero “Val d’Aga”.

 

 

 

Casera Montelonga (1327 m)

Casera Montelonga

E’ situata sul margine Nord-Ovest dell’ altipiano di Valfredda in una posizione molto panoramica sui monti della Val Cellina. Recentemente restaurata, offre un buon ricovero.

L’ accesso alla casera è possibile da diversi itinerari grazie ad una sentieristica di collegamento tra le varie casere che è stata ben conservata. Per gli amanti delle partenze da fondovalle si puó accedere da Barcis tramite la Casera La Pala e il Costone Grandenele (ore 3.00; difficoltà T), oppure dalla pianura passando per la Casera Rupeit e Casera di Giais (Per entrambe in ore 4.30 circa partendo da Grizzo o da Selva).
Un accesso molto piacevole con poco dislivello è da Pian delle More in ore 2.30 (segnavia CAI 971; difficoltà T).

Casera MontelongaDa Piancavallo si scende per la carrozzabile della Val Caltea diretta a Barcis fino al bivio con la strada che porta alla vicina Casera Pian delle More (bacino-serbatoio d’ acqua presso il bivio). Si prende a destra (tabella) per un bel sentiero che risale il bosco Le Ronciade e perviene all’ estremità settentrionale della valletta erbosa che scende dalla Forcella di Giais; fin qui circa 1 ora.

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Per sentiero per lo piú in quota, attraverso bei boschi e qualche radura, si prosegue aggirando a Nord il Monte Ciastelat e si raggiunge la Casera Montelonga. L’ itinerario è in parte interessato da una strada forestale di recente costruzione.

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Casera Montelonga

Le Vacalizze.

La cresta Sud del Monte Castel di Barcis

La cresta Sud del Monte Castel di Barcis.

Da Casera Montelonga si possono salire le vicine vette del Ciastelat o del Monte di Mezzo.

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

http://www.latanadellorso.altervista.org/moncorta/report.html

Casera Montelonga

Casera Montelonga

 

Monte di Mezzo (1490 m)

Dalla sommitá del monte di Mezzo, panorama verso le Dolomiti di Destra Tagliamento.

Dalla sommitá del monte di Mezzo, panorama verso le Dolomiti di Destra Tagliamento.

Anonimo colle in quota, il Monte di Mezzo porta il suo nome perché situato nel mezzo delle più famose elevazioni Ciastelat e Pala d’ Altei dalle quali però nulla ha da invidiare in fatto di panorama. Invero, la sua posizione centrale offre comunque delle prospettive particolari sui monti della Val Cellina.

Per raggiungerne la vetta la via consigliata è sul versante Nord-Ovest dalla Forcella di Valfredda su terreno aperto senza segnavia; tuttavia la morfologia del territorio presenta anche il versante Est docile all’ addomesticamento, soluzione questa alla quale ho personalmente adottato sfruttando le secolari tracce di passaggio ancora presenti.

Monte di Mezzo

In lontananza la Pala Fontana.

In lontananza la Pala Fontana.

Monte di Mezzo

In prossimitá della vetta scorcio sulla Forcja Bassa e la cresta del Resettum.

La Pala d' Altei.

La Pala d’ Altei.

Monte di MezzoMonte di MezzoP1010301

 

 

 

Pala Fontana (1637 m)

Dalla Pala Fontana panorama verso le Dolomiti di Sinistra Tagliamento.

Dalla Pala Fontana panorama verso le Dolomiti di Destra Tagliamento.

Dalla Casera di Giais si segue il segnavia CAI 988 salendo sul poggio erboso all’ estremità Sud-Ovest della conca dove sorge la casera. Prima che il sentiero inizi ad attraversare in quota il ripido pendio Sud Est della Pala Fontana, lo si lascia e si sale tra faggi e roccette raggiungendo la cresta del monte. Si segue quindi l’ ampia, panoramica cresta fino in vetta (ripetitore), dalla quale si può anche scendere facilmente e velocemente per la cresta Sud-Ovest per la Forcella di Giais.

Pala Fontana

Pala Fontana

Evidente segnaletica antinebbia.

Oltre la nebbia si apre il panorama...

Oltre la nebbia si apre il panorama…

L’ itinerario descritto da Sergio Fradeloni per la discesa  alla forcella di Giais è anche un’ alternativa di salita dalle Malghe di Piancavallo.

L' ampia insellatura di Forcella di Giais.

L’ ampia insellatura di Forcella di Giais.

Salendo alla Pala Fontana lungo la cresta Sud-Ovest.

Salendo alla Pala Fontana lungo la cresta Sud-Ovest.

Crep Nudo e Teverone.

Teverone e Crep Nudo.

Il cocuzzolo del Ciastelat spicca al termine della dorsale che andremo a percorrere.

Il cocuzzolo del Ciastelat spicca al termine della dorsale che andremo a percorrere.

Da qualsiasi itinerario si giunga in vetta alla Pala Fontana si può comunque percorrere l’ arrotondata dorsale fino alla cima del Ciastelat.

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

Pala Fontana

 

Pala Fontana

 

 

Monte Ciastelat (1641 m)

Cima più alta del settore orientale del Sottogruppo del Cavallo, più che un monte il Ciastelat è una torretta che si eleva di pochi metri dalla dorsale boscata Pala Fontana-Ciastelat ma che puó offrire comunque un ampio panorama sui monti della Val Cellina.

Dalla Pala Fontana si erge il cimotto del Ciastelat con le Dolomiti friulane alle spalle.

Dalla Pala Fontana si erge il cimotto del Ciastelat con le Dolomiti di Destra Tagliamento alle spalle.

Alle sue pendici, tra i boschi degli altipiani che lo circondano, varie casere offrono punto di appoggio e vie di salita alla vetta.

Dalla Casera di Giais si sale alle spalle della casera (Nord-Ovest) verso la parte più alta della conca e, seguendo il segnavia giallo-blu, si sale per un sentiero che in breve raggiunge l’ ampia cresta che dalla Pala Fontana digrada verso l’ altipiano di Valfredda.Si oltrepassa la cresta perdendo un po’ di quota e, passando presso un caratteristico campo solcato carsico, si raggiunge la base della faggeta, dalla quale emerge la cima del Monte Ciastelat.

Ciastelat

Ciastelat

Ciastelat

Si sale per sentiero nella faggeta, si raggiunge la cresta a sinistra della cima e, tenendosi in prossimità della stessa, si perviene in vetta, eccezionale punto panoramico sulle montagne della Val Cellina.

Ciastelat

Il gruppo del Cavallo dalla cima del Ciastelat.

Il gruppo del Cavallo dalla cima del Ciastelat.

Dalla Casera Montelonga invece ci si incammina lungo il sentiero CAI 986 fino a raggiungere la cresta sopra il pascolo di Casera Valfredda. Si sale quindi a destra per tracce lungo la cresta, fino ad incontrare il segnavia giallo-blu proveniente dalla Casera di Giais descritto precedentemente.

CiastelatCiastelatCiastelatCiastelatCiastelat Come ultima alternativa menzioniamo l’ avvicinamento dalle Malghe di Piancavallo con il sentiero CAI 985; giunti nella valletta a Nord della Forcella di Giais vi sono due opzioni: per la prima ci si dirige a Sud verso la forcella e poi proseguire per Pala Fontana e lungo il crinale fino al Ciastelat.

Nai pressi della Forcella di Giais verso il Duranno e Cima Preti

Nei pressi della Forcella di Giais verso il Duranno e Cima Preti.

Dalla Pala Fontana panorama sui pascoli di Casera Dietro Ciastelat e le Dolomiti Friulane.

Dalla Pala Fontana panorama sui pascoli di Casera Dietro Ciastelat e le Dolomiti di Destra Tagliamento.

La via più diretta invece prosegue a sinistra giungendo in breve ad una piccola radura dove confluisce la strada segnavia CAI 971 proveniente da Pian delle More; a destra parte un sentiero CAI non numerato che attraversando il pascolo ed i ruderi di Casera Dietro Ciastelat porta in cima all’ omonima vetta.

Ciastelat

Ciastelat

I ruderi di Casera Dietro Ciastelat.

I ruderi di Casera Dietro Ciastelat.

Panorama dalla vetta del Ciastelat.

Panorama dalla vetta del Ciastelat.

Quest’ ultima alternativa è consigliata come itinerario di discesa per compiere uno splendido anello per la cresta dalla Pala Fontana, da gustare nelle giornate invernali od autunnali.

Il Dosaip. Evidenti le Palis di Maglina dalle quali parte la Via da la Bisa.

Il Dosaip. Evidenti le Palis di Maglina dalle quali parte la Via da la Bisa.

Vacalizza

In lontananza il Pelmo.

In lontananza il Pelmo.

Antelao e Duranno.

Antelao e Duranno.

 

 

 

Sentiero dell’ Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Non riportato nelle mappe e privo di segnaletica, il sentiero dell’ Acquedotto costituisce una valida alternativa di accesso o di discesa alla Casera di Giais. Il sentiero nasce dalla necessitá di manutentare quello che è stato lo storico acquedotto che serviva la frazione di Selva di Aviano. Le notizie che vengono riportate parlano di tal pastore Cesco Giovanni di Giais che nella seconda metá dell’800 mentre pascolava le proprie pecore in localitá Clap de Pissol (toponimo corrente) sentí lo scrosciare d’ acqua sotto le rocce. Cesco creó quindi di propria iniziativa un acquedotto artigianale con cortecce di alberi e tegole fino al borgo, donando quindi un bene prezioso per migliorare la vita e le condizioni igieniche agli abitanti. Per questo servizio Cesco si meritó di essere ricordato, per cui la sua lapide venne conservata fino ad oggi nel cimitero in segno di riconoscenza.
Il sentiero che trattiamo ora era probabilmente di servizio ad una struttura successiva a quella del Cesco, realizzato probabilmente da una comunitá piú che da un singolo a giudicare dal tracciato a tratti sostenuto da muretti di sostegno, a volte scavato nella roccia. Lo percorriamo inoltre in discesa, proponendo un’ ottima alternativa per la discesa dalla Casera di Giais.
Dalla casera si scende per il sentiero CAI 986 fino ad attraversare un greto asciutto dove si abbandona il sentiero e si scende per le evidenti ghiaie sottostanti create dall’ erosione.

Sentiero dell' Acquedotto

Appena si trova un primo salto di qualche metro, ci si sposta a sinistra montando sulla costa prativa che si discende lungo il crinale puntando ad un poco pronunciato spuntoncino che si trova poco piú in basso. Una volta giunti sullo spuntone appare evidente una traccia che verso sinistra ci porta sulle ghiaie nella parte superiore della zona denominata “Li Gravis”; le si attraversa e, guidati dal suono di acqua corrente si giunge al manufatto in cemento che ingloba la sorgente scoperta da Giovanni Cesco.

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

A sinistra il poco pronunciato spuntone dal quale si scende alle ghiaie su evidente traccia.

Da qui, il sentiero scende gradatamente sempre evidente e ancora ben conservato, molto divertente lungo i panoramici tratti su cenge scavate nella roccia o sostenute dai muretti a secco.

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Sentiero dell' Acquedotto

Dopo un ponte in cemento sospeso sul vuoto ed un prato in cui si deve cercare la traccia giusta (radi ometti) il sentiero scende verso destra a raggiungere il fondo della valle, dove nei pressi di una grande briglia si passa sulla riva opposta; in pochi minuti si giunge al bivio della strada sterrata dove vi è la partenza del Sentiero “I Vuolth”.

Sentiero dell' Acquedotto

 

Visuale sul tracciato dell' Acquedotto: sulla sinistra a metá foto si intravede la lingua di ghiaia nei pressi della Sorgente; da lí il sentiero traversa fino alla piccola macchia di prato a destra nella foto per poi scendere portandosi nella parte inferiore delle ghiaie al centro.

Visuale sul tracciato dell’ Acquedotto: sulla sinistra si intravede la lingua di ghiaia nei pressi della Sorgente; da lí il sentiero traversa fino alla piccola macchia di prato a destra per poi scendere portandosi nella parte inferiore delle ghiaie al centro.

Dalla Casera di Giais in ore 1.30; difficoltà E.

Sentiero dell' Acquedotto

 

 

Casera di Giais (1289 m)

Casera di Giais

Sorge nell’ ampia conca compresa fra la Pala Fontana, il Monte Ciastelat ed il Monte di Mezzo; […] è stata trasformata in confortevole ricovero dall’ A.N.A. locale. Può ospitare una decina di persone e gli itinerari di accesso costituiscono interessanti escursioni da effettuarsi in primavera ed in autunno.

Lungo il sentiero CAI 988 proveniente da Casera Rupeit (difficoltà T; ore 1.00)

Lungo il sentiero CAI 988 proveniente da Casera Rupeit (difficoltà T; ore 1.00).

Visuale sul Duranno e Cima Preti nei pressi della Forcella di Giais provenendo dalla Casera Montelonga (ore 3.15, difficoltá E)

Visuale sul Duranno e Cima Preti nei pressi della Forcella di Giais provenendo dalla Casera Montelonga (ore 3.15, difficoltá E).

L' altipiano di Valfredda dove passa il sentiero 986 proveniente da Casera Montelonga (ore 1.30, difficoltá T).

L’ altipiano di Valfredda dove passa il sentiero 986 proveniente da Casera Montelonga (ore 1.30, difficoltá T).

Le pale erbose su cui passa il sentiero CAI 988 proveniente da Casera Caseratte in ore 2.30 (difficoltà E; da Piancavallo aggiungere 45 minuti).

Le pale erbose su cui passa il sentiero CAI 988 proveniente da Casera Caseratte in ore 2.30 (difficoltà E; da Piancavallo aggiungere 45 minuti).

L’ accesso più conosciuto e frequentato dalla pianura è quello da Glera di Aviano mediante il sentiero CAI 986 in ore 3.00 con difficoltà Turistica, ma noi optiamo per salire dalla vicina frazione di Selva lungo il Sentiero segnalato con segnavia giallo-blu denominato sentiero “I Vuolth”.

Il sentiero "I Vuolth".

Il sentiero “I Vuolth”.

Da Selva si sale (anche con automezzi) per la strada dell’ acquedotto per circa un chilometro. Si prosegue quindi per una mulattiera che sale a tornanti un ripido costone e a quota circa 900 metri, su un ripiano, si incontra il sentiero che sale da Glera; si sale ora a tornanti sul prato e quindi, con un’ altra lunga diagonale verso destra, si raggiunge la soglia dell’ ampia conca, pascolo della casera (acqua a destra (Est), oltre una dorsale, trenta metri più in basso, in fondo ad un poco pronunciato vallone, a cinque minuti).

 

Il sentiero "I Vuolth"

Il sentiero “I Vuolth”.

Sentiero "I Vuolth"

Sentiero "I Vuolth"

Sentiero "I Vuolth"

Sentiero "I Vuolth"

Sentiero "I Vuolth"

Casera di Giais

Per la discesa consigliamo di percorrere in Sentiero dell’ Acquedotto che lungo un suggestivo percorso ci porterà direttamente al punto di partenza.

Casera di Giais

 

Baita Polo (813 m)

Baita Polo

Situata sul costone che sale dal Col d’ Aga presso Selva e posta sul sentiero “I Vuolth” a metá strada tra la frazione e la Casera Valfredda di Giais, Baita Polo piú che un bivacco per escursionisti da’ l’ idea di essere méta ideale per gli abitanti del luogo dove poter organizzare feste e merende varie.

Baita Polo

Tuttavia la baita, aperta e ben attrezzata con tavolo, panche, stufa, un soppalco con 2 materassi e fornita anche di libro di bivacco, da’ l’ impressione che chi la mantiene la tenga a disposizione anche di chi vuole pernottarvi per provare l’ emozione di una notte in bivacco.

Baita Polo

Una volta giunti alla Baita Polo, si puó rientrare alla macchina per il Sentiero de Rut, oppure cercando il collegamento per il Sentiero dell’ Acquedotto.

In lontananza le ghiaie nei cui pressi vi é la Sorgente da cui parte l' Acquedotto.

In lontananza le ghiaie nei cui pressi vi é la Sorgente da cui parte l’ Acquedotto.