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Cengia del Von

La Cengia del Von è un percorso che si trova in prossimità dell’ omonima forcella a sua volta denominata cosí per la presenza di un caratteristico gendarme detto appunto il Von, ovvero il “vecchio”.

Il Von

Forcella del Von e, al centro, il Von.

L’ utilitá di tale cengia, è quella di assicurare il collegamento piú diretto tra la borgata di Casasola di Frisanco e le malghe DavoRaut.

Ricovero Forchia Granda

Il ricovero Forchia Granda. Foto di Stief.

Dal Ricovero Casera Forcha Granda si prende l’ evidente traccia che parte da dietro la fornace e traversa i pendii orientali del costone che sale alla Dassa. Dapprima su terreno boscato, la traccia diviene via via piú marcata e il tracciato piú obbligato e panoramico fino a giungere al tratto vero e proprio di cengia.

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del Von

Cengia del VonDopo aver attraversato le verticali pareti orientali della Dassa, la traccia passa un canale insidioso in caso di ghiaccio e poi torna su terreno boscato e meno ripido, fino a giungere alla Forcella del Von; dal ricovero circa un’ ora.

Le pareti attraversate dalla cengia.

Le pareti attraversate dalla cengia.

S. Antonio presso la forcella del Von.

S. Antonio presso la forcella del Von.

Cristo scolpito alla base del Von.

Cristo scolpito alla base del Von.

Dalla forcella scende sul versante meridionale un vecchio sentiero in disuso ma ancora in buone condizioni che conduce in circa 1.45 ore poco piú in alto di Casasola nei pressi di un’ ancona votiva dedicata a Sant’ Antonio.

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Forcella del Von

Vi è anche la possibilità di raggiungere il vicino Monte Rossa dal quale si puó scendere a Navarons per un greppo, ma lí bisogna sapere.

Monte Rossa

Verso il Monte Rossa.

Monte Rossa

Lo spigolo del Monte Rossa su cui scende (o sale) la via.

Lo spigolo del Monte Rossa su cui scende (o sale) la via.

Per chi invece non puó predisporre una traversata da Faidona a Casasola come descritto in questo sito, giunti alla forcella del Von potrebbe optare per la salita alla Dassa e rientro per il versante settentrionale alla Casera Forchia Granda. Anche qui l’ itinerario è privo di segnaletica e ci si deve affidare a conoscenza ed intuito; ore 1.20, difficoltà R.

La Dassa

Scendendo dalla Dassa Panorama sul lago di Selva e il groviglio di cime appartenenti ai sottogruppi delle Caserine.

Scendendo dalla Dassa Panorama sul lago di Selva e il groviglio di cime appartenenti ai sottogruppi delle Caserine.

Casera Forcha in Forchia Granda (932 m)

Casera Forcha

Situato sulla Forchia Granda lungo il costone che a Est della Dassa scende verso Nord, il ricovero è una costruzione privata mantenuta dai cacciatori della Val Colvera. Solitamente chiusa a chiave puó comunque offrire riparo dalla pioggia nella legnaia, nonché la panca esterna permette una piacevole sosta nel caso si voglia proseguire l’escursione alla Cengia del Von, oppure alla ricerca della Daphne Blagayana (nome locale Rododendri Blanc), fiore raro che in Italia è riscontrato in pochissime località ed é stato scoperto nei pressi della Forchia Granda.

Dafne Blagayana

Per raggiungere il ricovero dalla località di Faidona, si parte dalla curva dopo il vecchio caseggiato della scuola; si sale una ripida rampa dalla quale si traversa il torrente e si imbocca il sentiero dietro ad una bella casa. Il sentiero sale ripido prima nel bosco e poi per un canalino detritico girando poi a destra su un pulpito panoramico rivolto sul Lago di Redona.

Forchia Granda

Dopo aver incontrato i ruderi di una stalla si continua in piano per poi riprendere l’ erta salita ad attraversare un canale e successivamente a risalire un bosco di faggio.

Forchia Granda

Ad un bivio segnato da un bollo rosso si prende a sinistra per salire diretti in Forchia Granda; 2 ore – difficoltà E.

In alternativa, si puó prendere a destra il sentiero che porta in Forchia Piccola; da lí per la dorsale si sale direttamente alla Casera. Si consiglia di percorrere la salita come descritto e scendere per questa variante percorrendo un piccolo ma soddisfacente anello.

Forchia Granda

Lago di Selva

Il Lago di Selva.

Casera Chiavalot (953 m)

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot appartiene all’ insieme delle malghe Davoraut, termine utilizzato a Frisanco per indicare la zona dei pascoli situati sul versante Nord del Monte Raut. Costituita dalle mura perimetrali prive di serramenti e coperta da un tetto in legno, puó offrire ricovero in caso di maltempo. Una strada forestale di recente costruzione passa un centinaio di metri sopra la casera e permette di raggiungerla con percorso turistico seguendo i cartelli segnaletici del Parco Dolomiti Friulane.

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Tali cartelli hanno fuorviato anche il sottoscritto che era intenzionato a percorrere uno dei vecchi sentieri abbandonati che un tempo collegavano le Casere Davoraut. Pubblico una descrizione di tale sentiero, piacevole da riscoprire, adatto a chi ha qualche ora a disposizione.

Lago di Selva

Lago di Selva

Dal bivio tra i sent. 967 e 968 si segue la strada fino ad un tornante dal quale si imbocca una pista che muore poco più avanti. Da lí parte il sentiero, che con vari segnali forestali e non, si abbassa ad attraversare un paio di rii.

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Si giunge alla sorgente detta da li Gratulis; da qui spariscono i bolli, ma il sentiero diventa evidente e ci condurrà fino a sbucare nella parte inferiore dei prati di Casera Chiavalot. Da lí si sale a raggiungere la casera.

Sorgente da li Gratulis

I prati sotto Casera Chiavalot

I prati sotto Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

Casera Chiavalot

 

Casera Salinchieit (1356 m)

Casera Salinchieit

Situata sul costone che scende a Nord del Monte Rodolino, la casera Salinchieit gode di poca fama a causa della vicina e piú famosa Casera Valine, meno spartana e piú diretta da raggiungere salendo dalla Val Silisia. Sulla prima affermazione nulla da dire, mentre per la seconda ribatto con il bellissimo itinerario di salita che parte dal fondovalle e andremo ora a descrivere.

Salendo il sentiero CAI 967, presso una sorgente in località Ciuccui lo si abbandona per proseguire diritti a traversare il canale e reperire una traccia stretta ma sempre evidente. Si segue la traccia finché essa porta a girare un costone e si esaurisce nella parte inferiore del valloncello in cui un tempo vi era il pascolo di Casera Ropa. Si risale il valloncello tenendosi a sinistra portandosi sul costone che lo delimita fino a montare sul tornante della strada forestale di recente costruzione. Dal tornante si prosegue sul costone fino a pervenire ai ruderi di Casera Ropa.

Ciuccui

Casera Ropa

Dalla casera si prosegue sempre nella stessa direzione e in breve un ometto ci indica l’inizio della mulattiera di collegamento con Casera Salinchieit. La mulattiera, ormai non piú manutentata da anni e segnata sulle carte in maniera parziale, a dispetto dell’oblio in cui si trova è ancora in ottimo stato, ben marcata e facilmente percorribile grazie ad un tracciato intelligente e poco faticoso.

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Casera Salinchieit

La mulattiera si esaurisce nei pascoli al di sotto di Casera Salinchieit, la quale è ben visibile e raggiungibile a vista. Difficoltá escursionistica, ore 2.15.

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

Casera Salinchieit

 

Casera Valine Alte (1325 m)

Si trova sulla soglia del vasto catino glaciale delle Valine Alte, in una posizione molto bella e panoramica. Da molti anni non più utilizzata per il pascolo estivo dei bovini, è stata recentemente sistemata da giovani di Maniago e di Frisanco ed attrezzata con alcuni letti a castello.

Casera Valine

Il Parco Dolomiti Friulane ha poi preso in carico gli oneri di manutenzione della casera, rendendola una delle più belle ed accoglienti del suo comprensorio.

La strada della Val Silisia, attraversata la diga sul coronamento, prosegue con una rampa e dopo circa un chilometro, incontra un piccolo ponte; trenta metri a monte del ponte ha inizio il sentiero (tabella e scaletta in cemento). Si sale lungo la mulattiera che, oltrepassati i ruderi di una casa, sale in un bel bosco di faggi fino alla località Ciuccui (vecchio pascolo infestato dai lamponi e dal ginepro). Qui si lascia a destra il sentiero CAI 967 diretto alla Forcella Capra, e si prosegue sempre lungo una evidente mulattiera che esce dal bosco a pochi metri dalla casera che si vede all’ ultimo momento.

La prima parte della mulattiera. Sullo sfondo il Buttignan.

La prima parte della mulattiera. Sullo sfondo il Buttignan.

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

La casera è oggi raggiunta da una strada forestale che in alcuni punti si interseca o brevemente sostituisce l’antico tracciato che rimane comunque in gran parte percorribile.

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Casera Valine

Panorama dalla Casera Valine Alta. In primo piano il Monte Cuerda sovrastato dal Frascola.

Casera Valine si puó raggiungere anche da Poffabro con due possibilitá: lungo il sentiero CAI 968 per Forcella Racli in 3.45 ore, oppure mediante i sentieri CAI 973 e 973a per Forcella Salinchieit con le medesime tempistiche. Piú lungo l’ avvicinamento da Casasola per la Sella del Moltrin in ore 4.15.

Il catino glaciale delle Valine Alte; Forcella Racli é lo stretto intaglio tra la cresta del Monte Rodolino che scende da sinistra e il cocuzzolo del Monte Ortat.

Il catino glaciale delle Valine Alte; Forcella Racli é lo stretto intaglio tra la cresta del Monte Rodolino che scende da sinistra e il cocuzzolo al centro del Monte Ortat.

Il Monte Rodolino, raggiungibile dalla Casera Valine in ore 1.15.

Il Monte Rodolino, raggiungibile dalla Casera Valine in ore 1.15.

Un’ altra possibilitá di accesso a Casera Valine dalla Val Silisia è dalla vicina Casera Salinchieit sfruttando la bella mulattiera che parte dai ruderi di Casera Ropa.

 

Pizzo Lóvet (1269 m)

Il Pizzo Lóvet é un panoramico cimotto appartenente alla catena del monte Cuerda. Si puó giungere in vetta grazie a diversi sentieri facenti parte dell’ antica rete che asserviva le varie borgate e stalle disseminate un tempo tra i dirupati fianchi di queste cime. Partiamo dal borgo di Inglagna in una gelida giornata di dicembre in cui la morsa del freddo non ha mollato la presa (la foto é stata scattata al rientro nel pomeriggio).

Le case di Inglagna

Le case di Inglagna.

Dalla Chiesa di Maria Bambina ci si inoltra verso Nord lungo il rio Romarui percorrendo un sentiero segnalato con segnavia non convenzionali che sale alla forca Cervelleces. Ben presto si guadagna quota e la vista alle nostre spalle si apre verso il gruppo del Raut.

La catena del Raut. Ben visibile l'innevata cima principale; sotto di essa il monte Buttignan.

La catena del Raut. Ben visibile l’innevata cima principale; sotto di essa il monte Buttignan.

La forca Cervelleces.

La forca Cervelleces.

Dopo un’ora e mezza di cammino il nostro sentiero confluisce su quello che sale dall’ abitato di Val, e in mezz’ ora si raggiunge la forcella dalla quale il panorama si apre verso Nord sul Canale di Meduna.

Il Lago del Ciul e l' Alta Val Meduna

Il Lago del Ciul e l’ Alta Val Meduna.

Tutto a destra il Pizzo Lóvet.

Tutto a destra il Pizzo Lóvet.

Si riparte verso destra passando sotto una suggestiva parete aggettante alla quale segue una ripida salita su un canalino erboso la cui esposizione richiede attenzione soprattutto per il ritorno.

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Dopo questo passaggio, si raggiunge la cresta Ovest che si risale direttamente o zigzagando un po’ nella faggeta settentrionale fino a raggiungere la panoramica vetta del Pizzo Lóvet.

Il monte Crepa e dietro le prealpi dell' Arzino.

Il monte Crepa e dietro le Prealpi dell’ Arzino.

In lontananza le Alpi Giulie Occidentali (foto scattata con zoom digitale).

In lontananza le Alpi Giulie Occidentali (foto scattata con zoom digitale).

Il lago di Redona o di Tramonti

Il lago di Redona o dei Tramonti.

Panorama sulle vette dell' Alta Val Meduna

Panorama sulle vette dell’ Alta Val Meduna.

Per il rientro si torna al bivio sotto la forca e, anziché riprendere il percorso che sale da Inglagna, si continua per il marcato sentiero che porta a scavalcare presso una forcelletta un crinale e poi scende lungo la valle del rug Boschit fino a sbucare tra i muri che costeggiano il corso d’acqua nei pressi delle case di Val. Da lí, in 20 minuti alla macchina, per un totale di 5 ore e 30 minuti.

Il Rug Boschit presso le case di Val.

Il Rug Boschit presso le case di Val.

Il borgo di Val

Il borgo di Val.

Monte Buttignan (1074 m)

Modestissima cima appartenente alla catena del monte Cuerda, il Buttignan si affaccia sulla val Silisia e sul lago di Selva. Con i suoi 1074 metri probabilmente non figura neanche nell’ elenco delle montagne “minori”, in virtú del fatto che si tratta di una cima periferica del sopracitato gruppo, e nelle mappe non sia evidenziata alcuna via di accesso. Eppure il Buttignan é a mio parere una di quelle cime che nella stagione invernale sa riservare grandissime soddisfazioni. La via normale di salita si svolge sul versante Sud-Est e parte dall’ abitato di Staligial.

Le case di Staligial

Le case di Staligial.

Da una selletta che si affaccia sul lago di Selva inizia una traccia che porta al sentiero per il monte Cuerda da Spinespes. Stando attenti a reperire il sentiero che poco dopo si stacca da sinistra, saliamo sotto la pareti fino ad entrare con un passaggio esposto in un canalone.

Dalla selletta il lago di Selva

Dalla selletta il lago di Selva.

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All’ entrata del canalone, ci si trova di fronte ad uno stavai; lo si risale fino ad uscire su un prato. Da qui, seguendo tracce di animali con alcuni passaggi esposti si salgono ripidi prati fino a reperire un altro stavai dove vi é una comoda e panoramica traccia che porta a montare sulla spalla Sud.

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Da qui, si sale a vista fino a raggiungere la croce di vetta.

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Panorama sul lago di Selva. Al centro della foto forcella Clautana

Panorama sul lago di Selva. Al centro della foto forcella Clautana.

L' anticima Ovest

L’ antecima Ovest.

Panorama sulla Val Inglagna. Tutto a sinistra il Pizzo Lóvet e Cuel da la Luna

Panorama sulla Val Inglagna. Tutto a sinistra il Pizzo Lóvet e Cuel da la Luna.

Volendo, per allungare l’ escursione si puó partire anche dall’ abitato di Inglagna. Al Buttignan vi si puó salire anche da Nord compiendo un remunerativo anello, ma per questo vi rimando a questa guida.

La via appena descritta viene chiamata dai locali “Via dai Prats dal Buttignan”, e viene considerata la vera via di salita dagli abitanti di Staligial.

Il Buttignan dall' edificio della scuola di Staligial.

La via di salita

Monte Cuerda (1463 m)

Monte Corda è l’elevazione che dà il nome ad una delle dorsali che scendono ad Est del gruppo Caserine-Cornaget. Sconosciuto ai più, si legge in rete che il sentiero per giungere in vetta ha subíto una recente opera di taglio della vegetazione e bollinatura selvaggia. Sembra  sia ora un percorso facile facile.

Le case di Spinespes

Le case di Spinespes.

Da Spinespes si sale per una traccia che parte dai prati a sud dell’abitato. Al centro la torre Andreuzzi, sotto la quale vi è la famosa Claupa.

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Giunti ad una forcella ci si affaccia sulla val Silisia. Ecco il Monte Raut sgombro di neve. Si intravede in ombra e ricoperto di brina il piano della Casera Chiavalot.

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Dopo un percorso panoramico sotto imponenti pareti, si scende nella val della Meda. Qui una delle mie accompagnatrici decide di fermarsi. L’altra, per solidarietà femminile, si ferma con lei… Io ovviamente non rinuncio all’ascensione, e mi ritrovo come al solito da solo ad attaccare la faggeta che mi porterà al Tamèr de la Meda.

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L’ attacco della faggeta

Dal Tamèr un’indicazione manda verso destra; in alto è evidente una forcella, ma si tratta della forcella della Meda; si punta ancora a destra a rasentare la parete del monte Spiciat, fino ad uscire nei prati sotto la forca Nevedeit.

Forca della Meda

Nella foto evidente la forca della Meda. A destra della forca il monte Spiciat.

I prati

Sui prati sotto forca Navedeit. Sotto di noi la val della Meda.

Arrivato in cima, SORPRESA trovo un gruppo di svitati che, come me, comprano le guide di Madinelli. E non solo. Anche le usano!

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Panorama dalla vetta del Monte Corda verso le Caserine

Panorama dalla vetta del Monte Corda verso le Caserine

Panorama sul Frascola

Panorama sul Frascola.

Il Dosaip

In lontananza il Dosaip.

Al rientro, recupero le donne e ci uniamo all’allegra combricola. Scenderemo con loro per un sentiero lungo il Rug de Stavalins.

In alternativa a questa via si può salire anche per la Cresta Est.

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