Archivio della categoria: Raut Resettum

Ricovero Col Maour (625 m)

Ricovero Col Maior

Di proprietá della comunità di Navarons, il Ricovero Col Maour è situato sulla sommitá dell’ omonimo colle posto a Nord-Ovest del borgo. La sua vicinanza con il paese lo rende piú che un bivacco vero e proprio, un luogo adatto ai ritrovi conviviali della Comunitá, ma in ogni caso ha da offrire caminetto, gas, cucina economica, un tavolo con panche e tre posti letto. E’ usufruibile previa segnalazione alla Comunitá (Sig. Primo) e tramite pagamento di adeguato obolo (due bottiglie di buon vino).

Il ricovero puó essere raggiunto direttamente da Navarons, oppure consigliamo di sfruttarlo come punto di appoggio abbinandolo ad una gita lungo il Troi da li Fous.

Monte Raut (2025 m)

Raut

Interessante escursione panoramica sulla seconda vetta, per altezza, del Gruppo. Il superamento di un gradino di cresta (sottile cavo metallico) richiede qualche attenzione; difficoltà EE, ore 3.00.

Dalla Casera di Pala Barzana si segue il segnavia che sale a monte del boschetto di larici e, diagonalmente verso destra per tracce di pascolo, raggiunge il poco marcato canalone ghiaioso che scende lunghissimo dalla Forcella Capra segnando la direttrice della salita.

Raut

Raut

Raut

Raut

Si prosegue per tracce, ora a destra ed ora a sinistra del canalone, fino a raggiungere le rocce verticali (grande ladro; buon ricovero) a sinistra del canalone che qui inizia ad internarsi fra le pareti. Si sale sulla sinistra del canalone, si supera un facile salto roccioso levigato dalle valanghe e, piegando verso destra, si raggiunge una cresta secondaria dove si incontra il sentiero che sale da Pian delle Meríe per il vallone alla base del Paredách. Si prosegue per buon sentiero che, risalendo prima una dorsale e poi sulla destra di un breve canalone, raggiunge la Forcella Capra; fin qui ore 2.00.

Raut

Raut

Raut

Si segue ora la cresta altamente panoramica: a sinistra la Val Còlvera e la Val Alban, i monti Jouf e Fara e la pianura fino al Mare Adriatico; a destra la selvaggia Val Silisia oltre la quale si riconoscono le cime del Gruppo Caserine-Cornaget.
Un gradino della cresta si evita traversando a destra della cresta stessa e, oltrepassata una fascia di pini mughi, si raggiunge un breve ripido pendio roccioso che si supera sulla destra della cresta, facilitati da un cavo metallico. Una lunga diagonale ancora verso destra della cresta porta presso la grande croce sulla panoramicissima vetta.

Raut

In primo piano il Dosaip con l' evidente canalone in cui sale la Via da la Bisa. Alle spalle le Caserine.

In primo piano il Dosaip con l’ evidente canalone in cui sale la Via da la Bisa. Alle spalle le Caserine.

Raut

Pelmo e Duranno.

Pelmo e Duranno.

Raut

Oltre a questa via di salita menzioniamo anche la possibilità di giungere alla Forcella Capra dalla Val Silisia tramite il medesimo sentiero CAI 967 passando per Casera Basson in ore 3.30; altre vie di salita sono la Via dei Cacciatori di Andreis, e il leggendario Sentiero Zerbinatti.

Raut

Raut

Raut

Raut

Raut

Raut

 

 

 

Casera di Pala Barzana (1119 m)

Casera di Pala Barzana

Si trova sull’ ampio pendio erboso che scende a Sud della Forcella Capra, l’ alto valico ad oriente della vetta del Monte Raut. Non più utilizzata da molti anni, è ancora in buono stato e può dare un confortevole riparo. Bel panorama verso le prealpi carniche e giulie.

A 25 anni dalla pubblicazione della guida di Fradeloni, la Casera di Pala Barzana si presenta purtroppo in uno stato di degrado avanzato ed inutilizzabile anche come solo riparo di emergenza; in sostituzione di essa segnaliamo la presenza della vicina Casera dei Conti dotata di caminetto e tavolo con panca ma priva di posti letto.

L’ accesso più comodo alla Casera di Pala Barzana è dall’ omonima forcella lungo il sentiero CAI 967 in ore 1.15 con difficoltà Turistiche; riportiamo però fedelmente la relazione pubblicata da Sergio Fradeloni che parte da Pian delle Meríe, dalla quale vi è una piccola discrepanza data dalla nuova realizzazione del Sentiero CAI 899 intitolato a Piergiorgio Frassati che segnaleremo in seguito.

Piergiorgio Frassati

Dal parcheggio a monte della grande Chiesa di Pian delle Meríe ha inizio un bel sentiero che, attraversati alcuni ruscelli, porta in fondo al Rug della Brenta (acquedotto).

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

 

Il sentiero, segnato con bolli rossi, prosegue passando presso i ruderi di due case e incontra, a quota 850 circa, un bivio; il sentiero di destra sale ripido nel vallone sotto i Paredách diretto in Forcella Capra; si prosegue per il sentiero quasi in quota e, attraversati alcuni canaloni scoscesi ed alcune zone boschive (anche il sentiero è in parte invaso dalla vegetazione), si raggiunge la bella Casera dei Conti, in ottime condizioni e buon ricovero; fin qui ore 1.30.

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

Casera dei Conti

Casera dei Conti

Si prosegue oltre la casera e per un sentiero sempre meno evidente, si continua in bosco fino ad incontrare il sentiero CAI 967, circa quindici minuti sotto la casera.

Casera di Pala Barzana

La Casera di Pala Barzana con il tetto crollato ed invasa dalla vegetazione.

Panorama sul Cavallo dalla Casera di Pala Barzana.

Panorama sul Cavallo dalla Casera di Pala Barzana.

Attualmente, dalla Casera dei Conti il sentiero sale ben segnalato ed evidente portandosi in circa venti minuti alla Casera di Pala Barzana; in totale da Pian delle Meríe ore 2.00; difficoltà E.

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

La Casera di Pala Barzana; in lontananza il Gruppo del Cavallo.

La Casera di Pala Barzana; in lontananza il Gruppo del Cavallo.

Casera di Pala Barzana

Dalla Casera di Pala Barzana la classica escursione è la salita alla panoramica vetta del Monte Raut. Altrettanto consigliata la traversata che porta al Lago di Selva in Val Silisia.

Casera di Pala Barzana

Casera di Pala Barzana

 

Plan di Malgustà (1560 m)

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Nel complesso delle malghe situate a Nord del Monte Raut, demoninate dagli abitanti di Frisanco Malghe Davoraut, spicca per bellezza il luogo denominato Plan di Malgustà.
Situato sulla spalla orientale del Monte Randellino, l’ accesso più rapido e semplice ad esso parte nei pressi di Casera Chiavalot, esattamente dal tornante della strada forestale che vi passa a monte.
Si risale la costa a rapidi zig-zag rasentando il ciglio di un vertiginoso inghiottitoio puntando a raggiungere la dorsale principale del costone; una volta montati su di essa, la si percorre in salita godendo di magnifici scorci man mano che la vegetazione si dirada.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Vacalizza e l' omonima Torre.

Vacalizza e l’ omonima Torre.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Alzandosi di quota si giunge presso una forcella con croce in legno e metallo intitolata a Colussi Bonaventura dalla quale prende il nome la Forca di Bonaventura; nei pressi di essa si guadagna una visuale parziale del Plan di Malgustà che si raggiunge ad intuito traversando in quota il bosco di larici su terreno martoriato dal carsismo.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Giunti alla meta ci si spalanca agli occhi la visuale di un luogo magico non solo per modo di dire, ma anche per le leggende che riecheggiano su di esso. Per saperne di più clicca qui.

Plan di Malgustà
Dalla radura si può anche risalire la cresta che rinserra ad occidente il catino dalla quale si può godere di un interessante panorama sulla Val Silisia e le Dolomiti.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Dalla Casera Chiavalot ore 2.00; difficoltà RR.

Plan di Malgustà

Per il rientro si può ripercorrere la via di salita, oppure compiere un anello proseguendo verso sud seguendo un antico sentiero perso tra le erbe che porta ai pascoli di Casera Basson; ore 1.00, difficoltà RR.

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Plan di Malgustà

Casera Basson (1271 m)

Situata a nord del Monte Raut nella valle incassata tra il Crinal de Basson e il costone del Chiavalot, della Casera Basson non rimangono che pochi resti e un piccolo lembo di pascolo non ancora invaso dal bosco.

Al centro della foto la valle dove si colloca Casera Basson; si nota a destra il ripiano di Casera Chiavalot.

Al centro della foto la valle dove si colloca Casera Basson; si nota a destra il ripiano di Casera Chiavalot.

La casera rimane però impressa nella memoria storica per aver avuto una piccola parte nella vicenda dei Moti Friulani. Accadde infatti che il 25 ottobre 1864 la Banda di Navarons vi si trasferisse dalla località Valina per poi trascorrervi la notte e ripartire il giorno successivo alla volta di Andreis.

Il monte Buttignan dal sentiero CAI 967.

Il Monte Buttignan dal sentiero CAI 967.

I passi dei garibaldini sono oggi facilmente ripercorribili grazie alla sentieristica ancora in gran parte conservata com’ era. Dalla strada Selva-Tronconere in prossimità del ponte sul Rug Valina parte il sentiero CAI 967. Intersecata la strada che sale a Casera Valina e trascurato il sentiero CAI 968 che sale alla casera, si prosegue seguendo fedelmente il sentiero CAI 967 che dopo essersi inserito sulla strada un paio di volte, diventa definitivamente sentiero.

Sentiero CAI 967

Sentiero CAI 967

Sentiero CAI 967

Per bel bosco di faggio si sale con pendenza lieve fino a giungere al vecchio pascolo attraversato dal nostro sentiero.

Casera Basson Ore 2.30; difficoltà E.

Per gli amanti delle traversate si consiglia l’itinerario da Casera Pala Barzana che potete trovare a QUESTO LINK.

Riut Susaibes

Il mio primo vero approccio con il Rio Susaibes fu per errore quando tentai l’ anello Plangiaria-Albins; non avendo visto l’ indicazione di tale sentiero, mi addentrai lungo il rio accedendo alla sua parte superiore selvaggia e sconosciuta. Resomi conto dell’ errore, vista l’ora ormai tarda per compiere l’anello preposto, tornai sui miei passi con la promessa di future esplorazioni.

Poco tempo dopo venni a scoprire che nella parte alta del ramo a Nord dello Zuccul de Zan Modest vi sono due massi con impresse impronte fossili di dinosauro; visto il mio dilettantistico interesse per la materia, ecco la scusa giusta per tornare prima o poi a dare un’ occhiata.

Risalendo da Sott’ Anzas il Rio Susaibes con il sentiero Naturalistico del Monte Ciavac, giunti all’ Aga del Muscle un cartello indica una traccia a destra per Plagiaria-Albins. Traversando quindi il rio si tralascia il sentiero che si inerpica per il roccioso versante Est di Plagiaria e si prosegue lungo il greto fino ad una prima stretta che si supera scavalcando a destra una selletta dalla quale si apre la vista sulla piana alluvionale alla base dei contrafforti meridionali del Monte Castello.

Rio Susaibes

Masso nei pressi del Sentiero Naturalistico Monte Ciavac

Masso nei pressi del Sentiero Naturalistico Monte Ciavac.

Rio Susaibes

Oltrepassato lo sbocco del Rio Plagiaria, la piana si stringe e ci si incanala tra alte pareti cercando i passaggi migliori tra i massi. Il rio piega quindi a destra rivelando finalmente il canale che dobbiamo risalire fino alla quota dove sono adagiati i massi oggetto della nostra ricerca.

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Devo ammettere che la prima volta che ho raggiunto il sito, sinceramente orme di dinosauro non ne ho viste, e per non sapere né leggere né scrivere, ho fotografato tutti i massi “papabili” nella speranza di un ritrovamento post-produzione. Giunto a casa, confrontando le foto con la pubblicazione “Relazione sullo studio preliminare delle impronte di dinosauro nel Parco delle Dolomiti Friulane” (F. M. Dalla Vecchia) ho concluso di aver fotografato il Masso A del Rio Susaibes sul quale purtroppo non si vede traccia dell’ impronta meglio conservata.

26 marzo 2017. Finalmente, dopo anni torno alla ricerca dell’ impronta che finalmente trovo e riesco a fotografare.

L’ impronta, si presenta tridattila delle dimensioni di 24×17 centimetri ed è la controimpronta, ovvero il riempimento, di un’ orma impressa da un dinosauro teropode 215 milioni di anni fa.

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

Rio Susaibes

 

Plangiaria – Albins

Realizzato dal Parco dolomiti Friulane, il sentiero naturalistico Plagiaria – Albins permette, anche con poche ore a disposizione, di immergersi in un ambiente con tutte le caratteristiche alpine a pochi passi dalla pianura, affacciandosi su quinte di monti prettamente selvaggi.

Al centro, i boschi in cui si snoda il sentiero naturalistico Plangiaria-Albins.

Al centro, i boschi in cui si snoda il sentiero naturalistico Plangiaria-Albins.

La quota relativamente bassa e la possibilità di mezza giornata libera mi ha portato in un primaverile pomeriggio di inizio febbraio a Sott’ Anzas presso Andreis per esplorare questo sentiero; purtroppo, la fretta o l’ estasi per l’ ambiente suggestivo ha fatto sí ch’ io non vedessi l’ attacco del sentiero proseguendo per il Rio Susaibes. Realizzato l’ errore e fattosi tardi, non mi restava che tornare a casa, con la promessa di riprovarci.

Plangiaria-Albins
E infatti mi sono ripresentato all’ attacco quattro giorni dopo non curante del fatto che alcune cose potevano essere cambiate…

Mercoledi.

Mercoledi…

...domenica.

…domenica.

Da sott’ Anzas si risale il Rio Susaibes fin poco prima la sorgente denominata Aga dal Muscle. Un sentiero con segnavia bianco rosso si inerpica sulla destra a risalire ripidamente prima dei risalti rocciosi, e poi una ripidissima pala che formano lo zoccolo occidentale del costone di Plangiaria.

Plangiaria-Albins

Plangiaria-Albins

Proseguendo a zig-zag la pendenza si fa via via piú tenue fino a raggiungere i vecchi pascoli ora ricoperti dal bosco di nocciolo dove il sentiero comincia a scendere lungo il costone di Albins fino a tornare sul Rio susaibes nei Pressi di Sott’ Anzas.

Plangiaria-Albins

Plangiaria-Albins

Plangiaria-Albins

Monte Castello

Difficoltá E; ore 3.00. Sconsigliato in caso di tormenta di neve.

Sott'Anzas

Landri Viert

Landri Viert

Si tratta di una cavità naturale situata a Nord del Monte Jouf. Spettacolare per la sua imponenza, lascia stupefatti chi giunge dalla lunga strada forestale proveniente dal ponte delle Pignatte soprattutto per il selvaggio scenario che impone discostandosi pochi metri dalla strada, catapultando il turista emozionato da un ambito fortemente antropizzato ad un’ ambiente ancestrale se non addirittura preistorico.

Landri Viert

Raggiungibile sia dalla strada “panoramica” di Pala Barzana, che dalla strada Provinciale 26, la visita al Landri Viert puó essere abbinata con una passeggiata sulla vecchia strada nella forra del Torrente Colvera; ore 3.30 difficoltá T.

Per maggiori informazioni sul percorso al Landri Viert, clicca qui.

Landri Viert

 

Antro del Monte Castello (1350 m)

Antro del Monte Castello

Il 26 [ottobre] salimmo di nuovo il Raut nella sua parte chiamata monte Castello, entrammo nel famoso antro dello stesso nome presso Navalesc. […] Si entra per un piccolo spazio erboso, che gira sopra un abisso ed una corta boscaglia, ergendosi [ergentesi] sulla sinistra di chi entra alto ben 50 metri, cosí che copre l’ antro calla parte d’ Andreis; a destra la fascia erbosa continua girando attorno ad un altipiano che conduce in un burrone roccioso senza uscita.

Cosí descrive Antonio Andreuzzi l’ antro del monte Castello in cui si rifugió con i suoi uomini ricercati dall’esercito austro-ungarico dal 27 ottobre al 6 novembre 1864, giorno in cui, scoperti dagli austriaci con cui ingaggiarono uno scontro a fuoco, furono costretti a fuggire lungo la cengia che porta oggi il nome di Cengia dei Garibaldini.

ll sentiero per giungervi parte da Andreis percorrendo le pendici del monte Ciavac nella zona detta le Salarie; giunti ad un trivio si prende il sentiero Zerbinatti che si abbandona poi per salire faticosamente il sentiero denominato “Spigal” (spigolo), un antico sentiero creato per raggiungere i prati alti dove praticare lo sfalcio.

Le Salarie.

Le Salarie.

Il sentiero Zerbinatti.

Il sentiero Zerbinatti.

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Spigal

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Lo Spigal

Lo Spigal.

Sentiero Spigal

Sentiero Spigal

In alto vi è anche un piccolo riparo naturale chiamato Landre de Spigal utilizzato da cacciatori e un tempo dagli addetti allo sfalcio sorpresi dal maltempo. Dopo quest’ antro, lo Spigal sale ancora sempre piú esile ed esposto fino a confluire nella valletta dove vi fu lo scontro a fuoco.

L' antro de Spigal.

L’ antro de Spigal.

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La valletta dello scontro a fuoco.

La valletta dello scontro a fuoco.

I caratteristici torrioni che sovrastano la valletta.

I caratteristici torrioni che sovrastano la valletta.

I garibaldini, avvisati dell’ imminente arrivo dei soldati, sono costretti a lasciare il loro ricovero ben nascosto, ma senza via d’ uscita. L’unica via di fuga è una cengia conosciuta dai locali che porta alla forcella Navalesc, ma viene deciso comunque di affrontare il nemico anche in virtú della posizione vantaggiosa che permetteva agli uomini di Andreuzzi di attaccare dall’ alto.
Ed effettivamente lo scontro vide trionfare i garibaldini che pur in inferiorità numerica (12 contro 20) forti oltre che dalle scariche dei loro fucili avancarica, anche dei massi fatti rotolare sugli austriaci e soprattutto delle bombe all’Orsini, misero in rotta la guarnigione.

Panorama dalla selletta che porta alla cengia dei garibaldini.

Panorama dalla selletta che porta alla cengia dei garibaldini.

Per giungere all’antro dalla valletta si tira verso dx per un ripido ed esposto pendio erboso; I grado sull’erba. Aggirato un costoncino su cui sventola la bandiera italiana apposta da andreani o estimatori delle gesta dei garibaldini, si arriva in breve all’ Antro del Monte Castello.

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Antro del Monte Castello

L’ antro permetteva di dormire a 12 uomini disposti su piú ripiani realizzati con il legname facilmente reperibile nei dintorni.

Antro del Monte Castello

Antro del Monte Castello

Da Andreis ore 3.30; difficoltá EE.

Sentiero Spigal

Il cane alpinista.

Il Cane alpinista.

 

 

Casera Jouf (1108 m)

Casera Jouf

Si trova circa un chilometro ad Est della quota più elevata del monte Jouf, in una valletta riparata in una zona ricca di dossi e di avvallamenti, non lontana dalla cresta Est del monte. Tuttora utilizzata per il pascolo estivo dei bovini, è raggiungibile con una strada, solo in parte asfaltata, che sale dalla piazza di Maniago e passa presso i ruderi del vecchio Castello. Un’ altra strada, di servizio forestale e quindi chiusa al traffico, sale in casera con inizio in forcella di Pala Barzana; inoltre a Nord della casera, lungo una cresta secondaria, sale uno schilift di recente costruzione.

Vediamo ora l’ accesso dalla strada “panoramica” della Forcella di Pala Barzana.

Il sentiero ha inizio dal tornante a monte del ponticello di quota 748 (strada con sbarra pochi metri a valle del ponte); dopo pochi metri di sentiero poco visibile si attraversa un ruscello e, presso i ruderi di una casa, diventa evidente.

Cason del Cont

Cason del Cont.

Dopo aver preso quota con alcuni tornanti, il sentiero attraversa con pendenza moderata tutto il boscoso versante meridionale del Monte Jouf, entrando ed uscendo da numerosi canaloni. A circa 970 metri il sentiero, oltrepassata una fitta peccata, esce dal bosco in una selletta erbosa ad Ovest della conca dove, presso una bella pozza d’ acqua, c’è la Casera Piccoli, 1010 metri.

Raut

Casera Jouf

Casera Jouf

Casera Jouf

Casera Jouf

Casera Piccoli

Il sentiero sale sulla destra della conca e, oltre una cresta erbosa, incontra la mulattiera segnavia CAI 983 lungo la quale raggiunge in breve, salendo verso destra, la vicina Casera Jouf.

Monte Jouf

Monte Jouf

Casera Jouf

Dalla casera si sale per una pista verso Sud-Ovest; il segnavia porta sulla quota 1203 (croce di vetta, segno trigonometrico e notevole panorama) e quindi nella sella erbosa successiva, per poi proseguire verso Forcella Crous. Dalla sella, si sale in breve in vetta alla quota più elevata ma meno frequentata in quanto meno panoramica.

Monte Jouf

Lungo la cresta Ovest-Nord-Ovest del Monte Jouf, verso il gruppo del Col Nudo ed il Monte Resettum.

Lungo la cresta Ovest-Nord-Ovest del Monte Jouf, verso il gruppo del Col Nudo ed il Monte Resettum.

Dalla strada “panoramica” della Forcella Pala Barzana alla Casera Jouf ore 1.30; alla vetta del Monte Jouf altri 30 minuti. Percorso Turistico.

La Casera Jouf; in secondo piano, il Monte Raut.

La Casera Jouf; in secondo piano, il Monte Raut.

La Casera Piccoli e, in lontananza, il Monte Valcalda.

La Casera Piccoli e, in lontananza, il Monte Valcalda.

Raut

Altri accessi alla Casera Jouf possono essere da Maniago per il sentiero CAI 983 in ore 2.30, oppure per la cresta Ovest-Nord-Ovest da Ponte Ravedis (Segnavia CAI 967-983 in ore 3.30; difficoltá E), oppure dalla forcella di Pala Barzana (ore 2.30, difficoltá E).