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Monte Frascola dalla diga del Ciul

Giorgio Madinelli nel suo libro “I Sentieri dei Garibaldini” descrive il secondo spostamento della Banda di Navarons dalle Stalle Velleai a Sélis attraverso la Val Viellia, e la successiva discesa del vallone del Rugón alla Forca dal Cuel Flurit per poi proseguire sempre in discesa presso la zona denominata Le Liscje ad intercettare quello che oggi è l’ ex sentiero 393 Troi da lis Vachis in Canal Grande di Meduna.

Il vallone del Rugon visto dalla parte alta; in ombra, rotondo e verdeggiante il Ciucul dal Cuel Flurit.

Il vallone del Rugón visto dalla parte alta; in ombra, rotondo e verdeggiante il Ciucul dal Cuel Flurit.

Riguardo alla ricostruzione del percorso fino alla Forca del Cuel Flurit non vi è alcuna obiezione; nasce invece una riserva per quanto riguarda il tratto percorso dai garibaldini dalla forca all’ abitato di Sélis.

Scendendo nel Rugón.

Scendendo nel Rugón.

Discorrendo con l’ amico autore, in effetti anche lui ha ammesso di aver raggiunto la conclusione di tale percorso troppo frettolosamente e nella stessa pubblicazione indica un dubbio sul toponimo “sonedola” citato nelle memorie di Andreuzzi che non trova attuale riscontro.

Andreuzzi: “… ascendemmo l’ alta vetta del monte Chiamps fino alla forca del Bec […]. Indi calammo pel livinale Cuel Flurit e superati questi pericoli e superato il pericolo della sonedola, a notte si arrivava nell’ altro burrone di Sélis”.

Il canalino che scende dalla Forca dal Cuel Flurit nel versante rivolto al Canal Grande di Meduna.

Il canalino che scende dalla Forca dal Cuel Flurit nel versante rivolto al Canal Grande di Meduna.

Effettivamente tal toponimo non trova oggi riscontro, ma devo dire che personalmente trovo in questo nome una certa assonanza con il nome Giuedola, attribuito ad una piccola vetta poco discosta dal Cuel Flurit, separato da essa da una forcella nominata Vualt da li Chan. C’ è da dire  inoltre che esiste tutt’ oggi un sentiero di collegamento tra le due forcelle e che dal Vualt da li Chan si può scendere per quel che resta di un antico sentiero alle Stalle Val Curta; da dette stalle vi è inoltre un sentiero di collegamento che porta in Sélis, e che è facilmente intercettabile scendendo dal Vualt da li Chan.

Il sentiero che dal canalino traversa e raggiunge il Vualt da li Chan.

Il sentiero che dal canalino traversa e raggiunge il Vualt da li Chan.

Ecco quindi che riteniamo sia stato questo il percorso più probabile che possano aver seguito gli uomini di Andreuzzi per effettuare lo spostamento.

Lo descriviamo qui di seguito nel senso di salita, in quanto ricordiamo che è buona regola affrontare questo tipo di percorsi in salita piuttosto che in discesa.

Dalla diga del Ciul si costeggia il lago e passando per le stalle Val Curta e tramite tracce di sentiero si sale faticosamente al Vualt da li Chan.

Frascola

In salita lungo la Cengla dal Manz.

Frascola

Dalla forcella si prosegue per la traccia che si abbassa qualche metro nel versante opposto affacciandosi al vallone delle Liscje e poi traversa a destra fino a depositarci sul fondo di un canalino (ometti) che va risalito seguendo l’ evidente traccia che si fa largo tra i mughi. La traccia porta in uscita del canalino su una spalla boscosa di faggio; seguendo bolli e tagli nella vegetazione in breve si perviene alla Forca dal Cuel Flurit (panorama limitato, presenza di una lapide con raffigurato un profilo raccolto in preghiera).

Frascola

Frascola

Dalla forca si prosegue verso Est per evidente traccia oltrepassando un canalone con un franamento. Anche qui si seguono i vistosi tagli pervenendo in breve ad un successivo canalone che è quello che dovremo risalire. Una volta affacciatisi su di esso (rumore di acqua corrente) si cerca il passaggio migliore per raggiungerne il fondo nei pressi di una cascatella; una breve lotta con i mughi consente di entrarvi al di sopra di essa evitando un passaggio di II grado.

Traversando, si aprono i primi mirabili scorci.

Traversando, si aprono i primi mirabili scorci.

Frascola

Il canale del Rugón.

Il canale del Rugón.

Da qui l’ escursione è una divertente ascensione tra i massi del canalone alla ricerca dei passaggi migliori. Zigzagando tra le rocce o deviando tra i prati circostanti, accompagnati dalla presenza dell’ acqua che improvvisamente sparisce e riaffiora, il panorama spazia sempre più lontano verso la pianura e man mano che si sale l’ ambiente si addolcisce.

La vista si apre sul gruppo del Raut.

La vista si apre sul gruppo del Raut.

Frascola

Frascola

Frascola

Ad una biforcazione del canale si mantiene la destra e poco dopo si arriva alla forcella fra le anticime del Frascola dalla quale ci si affaccia sull’ alta Val Viellia. Il panorama oltre che sul catino della Val Viellia e le pareti del Tamaruz che la racchiudono, spazia sulle vicine vette della Carnia. Fin qui il percorso è dunque quello che riteniamo sia stato seguito dalla Banda di Navarons martedì 18 ottobre 1864 in fuga dalle guarnigioni austriache.

Frascola

Frascola

Dalla forcella il panorama verso la pianura.

Dalla forcella il panorama verso la pianura.

Finalmente appare il Frascola.

Finalmente appare il Frascola.

Il Tamaruz e l' alta Val Viellia.

Il Tamaruz e l’ alta Val Viellia.

Dalla forcella ci si abbassa qualche metro per poi procedere su verdi prati verso Est innestandosi sul sottostante sentiero CAI 392 presso alcune targhe commemorative. Da qui si seguono i segnavia che in breve portano all’ attacco del tratto finale grazie al quale in una quindicina di minuti si è in vetta al monte Frascola.

Dalla vetta del Frascola le Tre Cime di Lavaredo.

Dalla vetta del Frascola le Tre Cime di Lavaredo.

La Val Viellia dall' alto. Al centro la Piana di Chiampis.

La Val Viellia dall’ alto. Al centro la Piana di Chiampis.

Panorama verso la pianura.

Panorama verso la pianura.

Il Tamaruz e le Alpi Carniche.

Il Tamaruz e le Alpi Carniche.

Dolomiti e Monfalconi.

Dolomiti e Monfalconi.

Il Dosaip. Sotto di esso la Cengla dal Giracul.

Il Dosaip. Sotto di esso la Cengla dal Giracul.

Dalla diga del Ciul ore 5.00; difficoltà EE con alcuni passaggi di I grado lungo il canalone.

Frascola

Frascola

Frascola

Frascola

Canal Grande di Meduna

Misterioso e poco frequentato, il Canal Grande di Meduna è un luogo dove la fantasia ci porta per un giorno ad immedesimarci in coloro che volevano scoprire le leggendarie Montagne della Luna.

Da Casera Charpin ci si porta nel retro dell’ edificio verso gli alberi; pochi metri dopo essere entrati nel bosco si reperisce un sentiero che in breve affianca il corso del Meduna offrendo i primi magnifici scorci sulle poco conosciute montagne circostanti.

Casera Charpin

Canal Grande di Meduna

Seguendo i segnavia si passa sulla sponda opposta e si prosegue sempre per bel bosco fino a giungere presso il Clapòn dal Limèt, ricovero naturale utilizzato da secoli da pastori e cacciatori ora attrezzato con tavolo, panche e alcune suppellettili (da Casera Charpin Circa 40 minuti).

Canal Grande di Meduna

Clapòn dal Limèt.

Dopo aver visitato il Clapòn si attraversa il rio che passa di fronte ad esso (sorgente con laghetto non sempre attiva) e si prosegue ancora seguendo attentamente il segnavia procedendo con poca pendenza in bosco di faggio. Facendo attenzione ai bracconieri, si incontra una scritta su un masso probabilmente dedicata ai partigiani e dopo di essa il sentiero torna sul greto del Meduna presso un’ ansa.

Canal Grande di Meduna

Dall’ altro lato del torrente si intravede un ometto che indica il bivio per Forcella Pierasfezza; lo si tralascia rimanendo sempre nella sponda sinistra orografica e si prosegue in cerca dei segnavia che ci portano in breve presso un pianoro alluvionale denominato Pian di Marmìn dal quale la vista si apre sulle anticime di Cima Leadicia e su Cima Leandrina.

Canal Grande di Meduna

Il Pian di Marmin.

Dal Plan di Marmìn si segue il corso d’ acqua che svolta a destra e ci si inerpica sul costone che si innalza sull’ altra sponda e che costituisce il costone di destra orografica che rinserra il Meduna. Si sale quindi faticosamente senza traccia portandosi sul culmine del costone dove si ritrova il sentiero molto ripido che a tornanti lambisce la voragine del fiume. Più in alto il terreno si appiana e si entra nel primo lembo di pascolo di Casera Cuel; tenendosi verso sinistra si salgono i primi prati giungendo al ripiano pascolivo dove vi sono i ruderi della Casera Cuel (cassetta con libro presenze mal conservato).

Canal Grande di Meduna

Il primo lembo di pascolo di Casera Cuel.

Canal Grande di Meduna

Casera Cuel

Canal Grande di Meduna

Canal Grande di Meduna

Le pareti meridionali di Cengle Fornezze; là in alto passa il Cenglòn.

Casera Cuel

Dai ruderi della Casera si prosegue verso Sud passando alti sul torrente che scorre su un letto a scalinate; la visuale si apre ora su luoghi remoti, dominati da cime per nulla frequentate. Di fronte a noi la Forca del Cuel, méta della nostra escursione e sotto di essa i prati dove nascono le leggendarie Sorgenti del Meduna.

Casera Cuel

Sorgenti del Meduna

Le Sorgenti del Meduna.

Sorgenti del Meduna

La traccia si abbassa a traversarlo passando sulla sponda opposta e dopo il guado si perde; probabilmente continua sul fondo della valle, ma a causa del nevaio spesso presente sul fondo di essa, si prosegue a mezza costa verso Sud. Dopo aver oltrepassato un paio di rii secondari si prende un costone boscato che digrada dalla quota 1698 e sulla sommità dello stesso si ritrova una evidente traccia che si segue fino a sbucare tra i prati.

Forca del Cuel

Qui la traccia si perde di nuovo, ma si prosegue sfruttando l’ indicazione di alcuni piccoli larici tagliati. Nei pressi di una pozza si scorge sopra di noi un cimotto arrotondato; si punta ad esso e una volta giunti alla base si traversa il ghiaione a destra ritrovando subito i segnavia.

Forca del Cuel

Si continua a salire dapprima su traccia debole e ripida fino ad arrivare in quota al cimotto sopraelencato. Qui il sentiero traversa verso sinistra e si porta sotto alla Forca del Cuel che si raggiunge in pochi minuti.

Forca del Cuel

Forca del Cuel

La Forca del Cuel.

Dalla Forca la vista spazia  sul Cadin di Senons e sulle spettacolari placconate dolomitiche che si affacciano su di essa.

Forca del Cuel

Dalla Forca del Cuel Cima Pussa e Cima di San Francesco.

Dalla Forca si scende per sentiero o per ghiaione nel Cadin di Senons e seguendo il segnavia del sentiero 393 che in basso torna ad essere manutentato (percorso ad anello; al bivio si prende a destra per arrivare prima) si arriva nei pressi dell’ omonima Casera Senons.

Cadin di Senons

In discesa nel Cadin di Senons. Sullo sfondo il Chiarescons.

Cadin di Senons

Da lontano si intravede Casera Senons

Casera Senons

Da qui una comoda strada di servizio con alcuni tornanti evitabili ci riporta alla civiltà nei pressi del Rifugio Pussa preannunciato dal tintinnío della campana situata nelle vicinanze e suonata dai numerosi vacanzieri.

Casera Senons

Canal Grande di Meduna

Canal Grande di Meduna

Canal Grande di Meduna

Canal Grande di Meduna

Da Casera Charpin ore 4.30 alla Forca del Cuel, 7.00 al Rifugio Pussa. Partendo dal Lago del Ciul aggiungere 4.00 ore. Difficoltá EER

Un grazie a Giorgio (Il “ciccio col bastone”) che anche questa volta non si è perso, e al Ruggi che ha supportato la logistica dei trasporti.

Canal Grande di Meduna

 

 

La Giuedola (1387 m)

E’ una cimetta satellite nel gruppo del Frascola che gravita attorno al panoramico contrafforte del Cuel Flurit dal quale è separata dalla forcella denominata Vualt da li Chân.

Al centro della foto il Ciucul dal Cuel Flurit; alla sua sinistra la Giuedola.

Al centro della foto il Ciucul dal Cuel Flurit; alla sua sinistra la Giuedola.

Per salire alla Giuedola si parte dal Lago del Ciul percorrendo il sentiero CAI 393 in direzione di Selis. Giunti nel tratto in cui il sentiero si adentra nella pronunciata insenatura creata dal torrente che scende dalla Val Curta, una cinquantina di metri prima di traversare il torrente si faccia attenzione ad una traccia in gradoni di zolle che si stacca da destra segnalata da un moncone di albero alto circa un metro. Il sentiero, ora piú evidente, si adentra in una zona selvaggia e recondita, portando in breve a traversare il torrente piú a monte e giungere alle Stalle Val Curta.

Val Curta

Val Curta

Le Stalle Val Curta.

Le Stalle Val Curta.

Val  Curta

Oltrepassate le stalle in direzione Ovest si passa sotto alla parte terminale di un canalone sassoso; subito dopo si stacca una traccia poco evidente che risale il costone in destra orografica del rio. Si continua a salire tenendosi prima sul ciglio del canale, e poi portandosi sotto le rocce; piú in alto il sentiero viene meno evidente, ma la direzione non cambia, e dei bolli ci fanno intuire dove potesse passare l’antico tracciato.

La Giuedola

Su terreno ripido si giunge quindi al Vualt da li Chân nei pressi del quale si trova un masso che puó fungere da ricovero occasionale; fin qui ore 2.30.

La Giuedola

La Giuedola

dal Vualt da li Chân la vetta della Giuedola.

dal Vualt da li Chân la vetta della Giuedola.

Dalla sella si prosegue a traversare il versante orientale della giuedola puntando ad una boschetta di faggi; giunti alla boschetta si risale un canalino e si punta ai mughi in alto a destra (evidente traccia nella vegetazione) giungendo in una ventina di minuti alla panoramica vetta della Giuedola.

La Giuedola

Dalla vetta della Giuedola panorama sulle Caserine (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama sulle Caserine. Ben visibile la Via Bepino (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama verso il Raut (foto di repertorio).

Dalla vetta della Giuedola panorama verso il Monte Raut (foto di repertorio).

In verde il tracciato del percorso.

In verde il tracciato del percorso.

La Giuedola

Il "Dante" con la corona di mughi.

Il “Dante” con la corona di mughi.

 

Landri dal Cerâr (781 m)

Antro del Cerar

Situato nel cuore del Canal Piccolo di Meduna al di fuori dei sentieri battuti, Landri dal Cerâr è un luogo di grande fascino naturalistico con anche una piccola nota storica che lo riguarda. Ma andiamo con ordine: durante il terzo giorno in cui la Banda di Navarons fu inseguita delle guarnigioni austriache, i garibaldini partono prima dell’ alba da Sélis per addentrarsi nel Canal Piccolo di Meduna con lo scopo di valicare la forca del Poul e poi scendere alle case di Pecolat. Disturbati dunque dalla notizia dell’ arrivo imminente degli imperiali, partirono con paiolo e un buon quantitativo di farina che utilizzeranno una volta giunti all’ antro per cucinare la polenta. La leggenda vuole inoltre che il paiolo venga portato appresso dagli insorti e utilizzato nella battaglia del Monte Castello; durante lo scontro venne riempita di paglia, incendiata, e fatta rotolare verso gli autriaci per simulare una bomba e gettare nel panico le fila del nemico.

Dalla diga del Ciul il comodo sentiero CAI 398 porta in circa un’ ora ai ruderi di Sélis.

Selis

Selis

Il versante Est del Dosaip alla cui base si snoda la Cengla dal Giracul.

Il versante Est del Dosaip alla cui base si snoda la Cengla dal Giracul.

Dai ruderi si continua per il sentiero a valicare una selletta su un costone, e poi si scende fino a giungere alla piana dove si incontrano Canal Piccolo e Canal dal Vuar, denominata Pineit.

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Uno sguardo verso il Canal dal Vuar. A destra le balze rocciose delle Cualine con la Cengla da Lis Fontanis.

Uno sguardo verso il Canal dal Vuar. A destra le balze rocciose delle Cualine con la Cengla da Lis Fontanis.

Le placide acque del Meduna presso Pineit.

Le placide acque del Meduna presso Pineit.

Proseguendo sempre con il sentiero, si oltrepassa un circo franoso oltre il quale il sentiero si inerpica sulla costa Pluma; nel punto in cui inizia la salita si abbandona il sentiero CAI per reperire un’ evidente traccia sbarrata dalla vegetazione tagliata di proposito per non indurre in errore chi è diretto alla Casera Caserata. La traccia inizialmente non si mantiene molto evidente, ma facendo attenzione alla presenza di rari ometti e qualche fettuccia ci si porta su una traccia che si mantiene alta sulla sottostante forra (qualche tratto esposto, fare attenzione). In breve si giunge sul greto del Meduna dove si apre davanti a noi l’ enorme cavità dell’ Antro del Cerâr.

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Antro del Cerar

L’ antro si presenta come una volta aperta ed ospitale, per nulla angusta e dalla forma di una enorme conchiglia.

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Antro del Cerar

La sua forma è stata scavata dalle acque del Meduna che hanno creato un’ ansa erodendo la roccia; ancor oggi il fiume vi scorre all’ interno creando un suggestivo scenario ipogeo.

Dalla diga del Ciul ore 3.00; difficoltà E/R

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Antro del Cerar

Dal Belvedere panorama sul Canale del Meduna; in ombra Selis.

Dal Belvedere panorama sul Canale del Meduna; in ombra Sélis.

Antro del Cerar

Cima Zuviel (923 m)

Contrafforte meridionale del monte Frascola, la cima Zuviel offre nelle giornate invernali parziali scorci sul Canale di Meduna e sul lago del Ciul. Dalla diga é possibile effettuare un anello di un paio d’ ore alla scoperta di sentieri abbandonati. Si parte in direzione Tramonti di Sopra con il sentiero CAI 398 che attraversa in cengia la zona denominata la Costata.

Sentiero CAI 398

Giunti ad incrociare un corso d’ acqua, lo si risale a reperire un sentiero che sale un costone fino a raggiungere i ruderi di stalla Costata.

P1110540

I ruderi di stalla Costata

I ruderi di stalla Costata.

Oltrepassati i ruderi, si perviene ad un’ insellatura dalla quale si prende la dorsale verso nord che porta direttamente alla cima.

Salendo la dorsale uno sguardo indietro verso il Pizzo Lóvet

Salendo la dorsale uno sguardo indietro verso il Pizzo Lóvet.

Il Canale di Meduna

Il Canale di Meduna. Nel mezzo, nascosto nel bosco la localitá di Frasseneit.

Il lago del Ciul sovrastato dal Dosaip.

Il lago del Ciul sovrastato dal Dosaip.

Ritornati all’ insellatura si scende nel canale boscato ad Ovest di essa. Giunti al restringimento dell’ impluvio, lo si lascia prendendo un sentiero che scende un costone e sbuca sul sentiero lungolago in prossimitá della diga.

Il pack della Val Tramontina

Il pack della Val Meduna.